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Il Vangelo di mercoledì 11 maggio 2016, riflessione e liturgia – Parrocchia San Francesco d'Assisi

Il Vangelo di mercoledì 11 maggio 2016, riflessione e liturgia

Vangelo.+ Dal Vangelo secondo Giovanni – Gv 17,11-19
Siano una cosa sola, come noi.

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• Siamo nella novena di Pentecoste, in attesa della venuta dello Spirito Santo. Gesù dice che il dono dello Spirito Santo è dato solo a chi lo chiede nella preghiera (Lc 11,13). Nel cenacolo, per nove giorni, dall’Ascensione a Pentecoste, gli apostoli perseverarono nella preghiera insieme a Maria, la madre di Gesù (At 1,14). Per questo ottennero in abbondanza il dono dello Spirito Santo (At 2,4). Il vangelo di oggi continua a porre dinanzi a noi la Preghiera Sacerdotale di Gesù. E’ un testo molto, molto opportuno per prepararci questi giorni alla venuta dello Spirito Santo nella nostra vita.

• Giovanni 17, 11b-12: Custodiscili nel tuo nome! Gesù trasforma la sua preoccupazione in preghiera: “Custodisci nel tuo nome, coloro che tu mi hai dato, perché siano una cosa sola con noi!” Tutto ciò che Gesù fa nella sua vita, lo fa nel Nome di Dio. Gesù è la manifestazione del Nome di Dio. Il Nome di Dio è Javé, JHWH. Al tempo di Gesù, questo nome veniva pronunciato dicendo Adonai, Kyrios, Signore. Nel discorso di Pentecoste, Pietro dice che Gesù, per la sua risurrezione, è stato costituito Signore: “Sappia, dunque, con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso”. (At 2,36). E Paolo dice che questo è stato fatto perché “ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre!” (Fil 2,11). E’ il “Nome che sta al di sopra di qualsiasi altro nome” (Fil 2,9), JHWH o Javé, il Nome di Dio, ricevette un volto concreto in Gesù di Nazaret! L’unità deve essere costituita attorno a questo nome: Custodiscili nel tuo nome, il nome che tu mi hai dato, affinché siano uno come noi. Gesù vuole l’unità delle comunità, in modo che possano resistere dinanzi al mondo che le odia e le perseguita. Il popolo unito attorno al Nome di Gesù non sarà mai vinto!

• Giovanni 17,13-16: Che abbiano la pienezza della mia gioia. Gesù sta dicendo addio. Tra breve se ne andrà. I discepoli continuano nel mondo, saranno perseguitati, saranno afflitti. Per questo, sono tristi. Gesù vuole che la loro gioia sia completa. Loro vogliono continuare a stare nel mondo senza essere del mondo. Ciò significa, in modo concreto, vivere nel sistema dell’impero, sia liberale che romano, senza lasciarsi contaminare. Come Gesù e con Gesù devono vivere a contromano del mondo.

• Giovanni 17,17-19: Come tu mi inviasti, io li invio. Gesù chiede che siano consacrati nella verità. Cioè, che siano capaci di dedicare tutta la loro vita a testimoniare le loro convinzioni rispetto a Gesù e Dio Padre. Gesù si santificò nella misura in cui, nel corso della sua vita, rivelò il Padre. Lui chiede che i discepoli entrino nello stesso processo di santificazione. La loro missione è la missione stessa di Gesù. Loro si santificano nella misura in cui, vivendo l’amore, rivelano Gesù ed il Padre. Santificarsi significa diventare umani come lo fu Gesù. Il Papa Leone Magno diceva: “Gesù fu tanto umano, ma tanto umano, come solo Dio può essere umano”. Per questo dobbiamo vivere a contromano del mondo, poiché il sistema del mondo disumanizza la vita umana e la rende contraria alle intenzioni del Creatore.

 

 

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liturgia

Mercoledì della VII settimana di Pasqua
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco

In tutto il Vangelo Gesù rivela uno straordinario rapporto personale con il Padre: egli è il Figlio prediletto e il Padre è sempre con lui.
Ma in questo stesso rapporto Gesù ha voluto inserire anche noi. Il Maestro, ormai vicino a morire, col cuore pieno di tenerezza per i suoi discepoli, prega: “Padre, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi”. Egli invoca il Padre di renderci suoi figli – anche se lontani per colpa nostra – e, di conseguenza, di affratellarci tra noi nella più salda, perché divina, unità.
Così, in Gesù, siamo divenuti “figli” e da questo sentirci figli nasce l’esperienza della pienezza della gioia, la stessa che ha sostenuto Gesù nell’arco della sua esistenza terrena.
Questa “figliolanza” è la parola, la verità, l’interiore certezza che ci affranca da tutti i limiti esteriori e interiori dell’esistenza. Siamo figli, e perciò tutto possiamo attenderci dal Padre nostro onnipotente.
Ma, se siamo figli di un unico Padre, siamo anche fratelli tra di noi. Occorre dunque vivere da fratelli, per testimoniare la nostra figliolanza, e perché possa realizzarsi un giorno l’ardente desiderio di Gesù: “Che tutti siano uno”.

Antifona d’ingresso
Popoli tutti, battete le mani,
acclamate Dio con voci di gioia. Alleluia. (Sal 47,2)

 

Colletta
Padre misericordioso,
fa’ che la tua Chiesa,
riunita dallo Spirito Santo,
ti serva con piena dedizione
e formi in te un cuore solo e un’anima sola.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

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Prima lettura

At 20,28-38
Vi affido a Dio, che ha la potenza di edificare e di concedere l’eredità.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Paolo diceva agli anziani della Chiesa di Èfeso: «Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio.
Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé. Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato, tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi.
E ora vi affido a Dio e alla parola della sua grazia, che ha la potenza di edificare e di concedere l’eredità fra tutti quelli che da lui sono santificati.
Non ho desiderato né argento né oro né il vestito di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: “Si è più beati nel dare che nel ricevere!”».
Dopo aver detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò. Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi al collo di Paolo, lo baciavano, addolorati soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto. E lo accompagnarono fino alla nave.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 67

Regni della terra, cantate a Dio.

Oppure:
Sia benedetto Dio che dà forza e vigore al suo popolo.

Mostra, o Dio, la tua forza,
conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi!
Per il tuo tempio, in Gerusalemme,
i re ti porteranno doni.

Regni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore,
a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni.
Ecco, fa sentire la sua voce, una voce potente!
Riconoscete a Dio la sua potenza.

La sua maestà sopra Israele,
la sua potenza sopra le nubi.
Terribile tu sei, o Dio, nel tuo santuario.
È lui, il Dio d’Israele, che dà forza e vigore al suo popolo.
Sia benedetto Dio!

Canto al Vangelo (Gv 17,17)
Alleluia, alleluia.
La tua parola, Signore, è verità:
consacraci nella verità.
Alleluia.

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Vangelo

Gv 17,11-19
Siano una cosa sola, come noi.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore continua a pascere il suo gregge nella Chiesa, per mezzo dei suoi inviati che lo Spirito Santo ha riempito della potenza della sua Parola. Preghiamo, dicendo:
Consacraci nella tua verità, Signore.- Per tutti i vescovi della Chiesa, perchè insieme col vescovo di Roma, che presiede nella carità, possano pascere il gregge di Dio con la Parola della sua grazia. Preghiamo.
– Per tutti i lavoratori, perchè santifichiamo la loro fatica quotidiana non solo facendone un mezzo di sussistenza, ma anche una fonte di generosa solidarietà con i poveri. Preghiamo.
– Per tutti coloro che sono consacrati all’apostolato, perchè non cerchino nè oro nè argento, ma siano fedeli alla verità nel totale distacco da se stessi. Preghiamo.
– Per tutti i cristiani delle Chiese, perchè si impegnino a collaborare con ogni mezzo per realizzare l’unità fra loro, per la quale Cristo ha supplicato. Preghiamo.
– Per noi, perchè ci sia dato di comprendere che l’unità delle chiese si compie giorno per giorno attraverso la vittoria sugli egoismi, che contrastano l’azione dello Spirito Santo. Preghiamo.
– Per i religiosi, che si sono impegnati con il voto di povertà. Preghiamo.
– Per quanti operano nel campo dell’ecumenismo. Preghiamo.

O Padre santo, che continui a santificare il mondo per mezzo del ministero apostolico, Fa’ che la tua Chiesa rifulga sempre più come segno e strumento di salvezza per tutti gli uomini. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, il sacrificio
che tu stesso ci hai comandato di offrirti
e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale,
compi in noi la tua opera di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.Oppure:
Accogli, o Padre, le nostre offerte e preghiere,
e fa’ che, partecipando al memoriale della Pasqua,
riceviamo il dono dello Spirito,
per divenire testimoni del Signore risorto.
Per Cristo nostro Signore.

 

PREFAZIO DOPO L’ASCENSIONE
Nell’attesa della venuta dello Spirito.È veramente cosa buona e giusta,
che tutte le creature in cielo e sulla terra
si uniscano nella tua lode,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo tuo Figlio
Signore dell’universo.
Entrato una volta per sempre
nel santuario dei cieli,
egli intercede per noi,
mediatore e garante
della perenne effusione dello Spirito.
Pastore e vescovo delle nostre anime,
ci chiama alla preghiera unanime,
sull’esempio di Maria e degli Apostoli,
nell’attesa di una rinnovata Pentecoste.
Per questo mistero di santificazione e d’amore,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine
l’inno della tua gloria: Santo…

 

Antifona di comunione
“Quando verrà il Paraclito,
che io vi manderò,
lo Spirito di verità che procede dal Padre,
egli mi renderà testimonianza,
e anche voi mi darete testimonianza”. Alleluia. (Gv 15,26-27)Oppure:
“Io consacro me stesso
per coloro che mi hai dato, Padre,
perché siano anch’essi consacrati nella verità”.
Alleluia. (Gv 17,19)

 

Preghiera dopo la comunione
La partecipazione a questo santo mistero
ci dia grazia su grazia, Signore,
e con la sua forza rinnovatrice
ci renda sempre più degni
di così grande dono.
Per Cristo nostro Signore.

 

IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 11 Maggio 2016
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Sant’ IGNAZIO DA LACONI   Frate cappuccino
Laconi, Nuoro, 17 dicembre 1701 – Cagliari, 11 maggio 1781
Devotissimo e dedito alla penitenza fin da giovane, indossò il saio francescano, nonostante la sua gracile costituzione, e fu dispensiere ed umile questuante nel convento di…
www.santiebeati.it/dettaglio/32500

San FRANCESCO DE GERONIMO   Sacerdote
Grottaglie (Taranto), 17 dicembre 1642 – Napoli, 11 maggio 1716
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San MAIOLO   Abate di Cluny
Avignone, 906 c. – Souvigny, Francia, 994
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