Vangelo Mt 17,22-27
Lo uccideranno, ma risorgerà. I figli sono liberi dal tributo.
• I cinque versi del vangelo di oggi parlano di due temi assai diversi tra loro: (a) Il secondo annuncio della passione, morte e risurrezione di Gesù (Mt 17,22-23); (b) Informano sulla conversazione di Gesù con Pietro sul pagamento delle tasse e delle imposte al tempio (Mt 17,24-27).
• Matteo 17,22-23: L’annuncio della morte e risurrezione di Gesù. Il primo annuncio (Mt 16,21) aveva prodotto una forte reazione da parte di Pietro che non voleva saperne della sofferenza né della croce. Gesù aveva risposto con la stessa forza: “Lungi da me, satana!” (Mt 16,23) Qui, nel secondo annuncio, la reazione dei discepoli è più blanda, meno aggressiva. L’annuncio produce tristezza. Sembra che loro cominciano a comprendere che la croce fa parte del cammino. La prossimità della morte e della sofferenza pesa su di loro, generando un forte scoraggiamento. Anche se Gesù cerca di aiutarli, la resistenza di secoli contro l’idea di un messia crocifisso, era più grande.
• Matteo 17,24-25a: La domanda a Pietro degli esattori della tassa. Quando giungono a Cafarnao, gli esattori della tassa del Tempio chiedono a Pietro: “Il vostro maestro non paga la tassa per il Tempio?” Pietro risponde: “Sì!” Fin dai tempi di Neemia (V secolo aC), i giudei che erano ritornati dall’esilio in Babilonia, si impegnarono solennemente nell’assemblea a pagare le diverse tasse ed imposte per fare in modo che il Tempio continuasse a funzionare e per curare la manutenzione sia del servizio sacerdotale che dell’edificio del Tempio (Ne 10,33-40). Da ciò che emerge nella risposta di Pietro, Gesù pagava questa imposta come facevano tutti i giudei.
• Matteo 17,25b-26: La domanda di Gesù a Pietro sull’imposta. E’ strana la conversazione tra Gesù e Pietro. Quando loro giungono a casa, Gesù chiede: “Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?” Pietro risponde: “Dagli estranei”. E Gesù dice: “Quindi i figli sono esenti!”. Probabilmente, qui si rispecchia una discussione tra i giudei cristiani prima della distruzione del Tempio, nell’anno 70. Loro si chiedevano se dovevano o meno continuare a pagare l’imposta del Tempio, come facevano prima. Per la risposta di Gesù, scoprono che non hanno l’obbligo di pagare questa tassa: “I figli sono esenti”. I figli sono i cristiani, ma pur non avendo l’obbligo di pagare, la raccomandazione di Gesù e di farlo per non provocare scandalo.
• Matteo 17,27: La conclusione della conversazione sul pagamento della tassa. Più strana ancora della conversazione è la soluzione che Gesù dà alla questione. Dice a Pietro: “Ma perché non si scandalizzino, va’ al mare, getta l’amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te”. Strano miracolo, strano come quei 2000 porci che si precipitarono nel mare (Mc 5,13). Qualunque sia l’interpretazione di questo fatto miracoloso, questo modo di risolvere il problema suggerisce che si tratta di un tema che non ha molta importanza per Gesù.
Per un confronto personale
• La sofferenza della croce scoraggia e intristisce i discepoli. E’ successo già nella tua vita?
• Come interpreti l’episodio della moneta trovata nella bocca del pesce?
Lunedì della XIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Pietro, come sempre, risponde precipitosamente. Dobbiamo essergli, ancora una volta, riconoscenti: anche noi siamo spesso portati a parlare senza prima riflettere. Nella spiegazione, data specialmente a Pietro per la sua preparazione in vista del compito che gli sarebbe stato affidato di pastore del gregge di Cristo, Gesù mostra che dobbiamo essere pronti a conformarci alla necessità di contribuire al mantenimento delle strutture materiali. In un certo senso, è bello che Pietro non esiga esenzioni o facilitazioni per Gesù, il quale aveva voluto condividere la nostra condizione umana sotto ogni aspetto, tranne il peccato.
Ma il modo in cui viene dato il contributo è straordinario. L’abilità di Pietro come pescatore è il mezzo umano impiegato per “trovare” il denaro, mentre davvero miracolosa è la coincidenza per cui Pietro pesca il pesce che aveva inghiottito proprio la somma necessaria.
La nostra fedele obbedienza ci farà sempre uscire in modo onesto dalle difficoltà che affrontiamo.
Antifona d’ingresso Sii fedele, Signore, alla tua alleanza, non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri. Sorgi, Signore, difendi la tua causa, non dimenticare le suppliche di coloro che t’invocano. (Sal 74,20.19.22.23) |
Colletta Dio onnipotente ed eterno, che ci dai il privilegio di chiamarti Padre, fa’ crescere in noi lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Ez 1,2-5.24-28
Così percepii in visione la gloria del Signore.
Dal libro del profeta Ezechièle
Era l’anno quinto della deportazione del re Ioiachìn, il cinque del mese: la parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechièle, figlio di Buzì, nel paese dei Caldèi, lungo il fiume Chebar. Qui fu sopra di lui la mano del Signore. Parola di Dio |
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Lodate il Signore dai cieli, I re della terra e i popoli tutti, Perché solo il suo nome è sublime: |
Canto al Vangelo (2Ts 2,14) Alleluia, alleluia. Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Alleluia. |
Vangelo |
Mt 17,22-27
Lo uccideranno, ma risorgerà. I figli sono liberi dal tributo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Dopo aver ascoltato Gesù che ci parla della passione, rivolgiamoci a Dio nostro Padre, perché ci accompagni con la forza della sua grazia. Preghiamo insieme dicendo: Sostieni la nostra fiducia, o Signore.Per i pastori della Chiesa, perché non abbiano timore di proporre anche alla nostra società le esigenze della rinuncia e del sacrificio. Preghiamo: Per tutti i cristiani, perché impegnandosi ad alleviare le sofferenze dei fratelli, ravvivino la speranza nella gioia futura. Preghiamo: Per coloro che sono in difficoltà a causa dei debiti e delle imposte, perché non si lascino vincere dallo sconforto e siano aiutati dalla solidarietà dei fratelli. Preghiamo: Per ogni cittadino, perché adempia con rettitudine i suoi doveri sociali e politici. Preghiamo: Per noi che stiamo celebrando il mistero dell’amore di Dio, perché riconosciamo in lui la fonte della forza e della luce. Preghiamo: Perché non manchi a nessuno la possibilità di un momento di riposo. Perché sappiamo evitare ogni forma di ingiustizia e di disuguaglianza. O Dio, che conosci le tue creature, non permettere che siamo provati al di sopra delle nostre forze e non lasciarci mancare, i questa settimana, la gioia del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli con bontà, Signore, questi doni che tu stesso hai posto nelle mani della tua Chiesa, e con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Gerusalemme, loda il Signore, egli ti sazia con fiore di frumento. (Sal 147,12.14) |
Preghiera dopo la comunione La partecipazione a questi sacramenti salvi il tuo popolo, Signore, e lo confermi nella luce della tua verità. Per Cristo nostro Signore. |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 13 Agosto 2018
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San PONZIANO Papa e martire – Memoria Facoltativa
† Sardegna, 235
Ponziano, papa dal 230 al 235, e Ippolito, sacerdote, condannati dall’imperatore Massimino ai lavori forzati nelle miniere di Sardegna (235), vi morirono a causa dei maltrattamenti. La traslazione di Ponziano nella cripta dei Papi nel cimitero di Callisto e di Ippolito in quello sulla via Tiburtina a Roma il 13 agosto è attestata dalla ‘Depositio Martyrum’ (354). (Mess. Rom.)…
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Sant’ IPPOLITO Sacerdote e martire – Memoria Facoltativa
m. 235
Nel 230, durante l’impero di Alessandro Severo, la cui tolleranza in fatto di religione permise alla Chiesa di riorganizzarsi, venne eletto Papa Ponziano. Ma proprio in questa parentesi di pace avvenne nella Chiesa di Roma la prima funesta scissione che contrappose al legittimo pontefice un antipapa, nella persona di quell’ Ippolito, restituito da un provvidenziale martirio all’unità e alla santità. Ippolito, sacerdote, colto e austero, era giunto ad accusare di eresia lo ste…
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San CASSIANO DI TODI Vescovo e martire
m. Todi, 13 agosto 304
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