AGOSTINO AGLI UOMINI D’OGGI
Giovanni Paolo II in occasione del XVI centenario della conversione di Sant’Agostino, ha rievocato il suo cammino esemplare, sempre dominato dal bisogno di trovare la VERITA’, e allo stesso tempo ha elevato “ un ringraziamento a Dio per il dono fatto alla chiesa, e per essa all’umanità intera, con quella mirabile conversione” .
Ancora oggi le «Confessioni» di Sant ‘Agostino sono molto lette (non solo dai credenti) e, ricche di profondità, scuotono e commuovono: perché non si trattò di una conquista della fede cattolica, ma di una riconquista.
Egli l’aveva perduta, convinto, nel perderla, di non abbandonare Cristo, bensì solo la Chiesa.
Nonostante il grande amore per la Verità, Agostino commise secondo gli studiosi alcuni gravi stop nel suo cammino, molto simili al pauroso immobilismo dei nostri tempi:
– errata impostazione delle relazioni tra la ragione e la fede quasi che si dovesse scegliere tra l’una e l’altra;
– supposto contrasto tra Cristo e la Chiesa con la conseguente persuasione che occorresse abbandonare la Chiesa per aderire più pienamente a Cristo.
Ancora oggi è possibile ripercorrere il cammino di Sant’Agostino grazie soprattutto alle “Confessioni”; chiunque avvicini questo libro straordinario si accorge facilmente come la conversione di Agostino non sia stata improvvisa né pienamente realizzata fin dall’inizio, ma possa essere definita piuttosto come un vero e proprio cammino, che resta un modello per ciascuno di noi.
Il cammino di conversione di Agostino infatti continuò umilmente sino alla fine della sua vita, tanto che si può veramente dire che le sue diverse tappe siano un’unica grande conversione.
Risulta semplice dedurre che non sono tanto gli errori che si commettono durante un percorso di fede ma come si affrontano e si superano con la positività del fine stesso.
AGOSTINO AGLI UOMINI D’OGGI
A chi cerca la verità insegna a non disperare di trovarla. Lo insegna con l’esempio, egli la ritrovò dopo molti anni di faticose ricerche «A me sembra che si debbano ricondurre gli uomini alla speranza di trovare la verità». Insegna pertanto a cercarla «con umiltà, disinteresse, diligenza»; a superare lo scetticismo attraverso il ritorno in se stessi, dove abita la verità; il materialismo che impedisce alla mente di percepire la sua unione indissolubile con le realtà intelligibili; il razionalismo, che ricusando la collaborazione della fede si mette nella condizione di non capire il «mistero» dell’uomo.