
Carissimo Don Domenico…
Senza parole…Non ce ne sono per descrivere l’immenso vuoto che la perdita del nostro carissimo parroco Don Domenico ha lasciato in tutti noi. Mai e poi mai neanche nei più nascosti recessi della mente mi sarei aspettata di dover scrivere qualcosa sulla sua scomparsa. Inimmaginabile. E i sentimenti avvertono l’urgenza di un nuovo linguaggio per esprimere il dolore forte, sordo e pungente che ha colpito in questi giorni tutta la Comunità di Marina di Cerveteri, credenti e non credenti, praticanti e nonpraticanti, grandi e piccoli. Come si fa a parlare di una persona così, così….In genere in questo necrologi si tende ad abbellire il vissuto di chi non c’è più e quindi si dirà che era buona, generosa, empatica, carismatica, fedele, aperta, benvoluta, attenta, colta:insomma una bella persona. Ma se invece tutto questo era vero nel caso del nostro amato Don? come descriverlo in poche banali righe… Come riassumere tutta una vita dedita agli altri, ma soprattutto a Gesù! L’inesauribile aneddotica sui suoi anni trascorsi solitariamente al seminario, il suo distacco forzoso e forzato dalla sua numerosa famiglia pugliese calda e rassicurante, con le braccia sempre accoglienti dell’amata mamma Maria colorivano qua e là i suoi discorsi, battute salaci ma sempre pertinenti, a volte riprese anche nelle sue appassionanti omelie. Lui era veramente così… un uomo di Dio. Non senza difetti, ovviamente, ma sempre improntati al massimo bene comune che quasi li trasformava in pregi. Che fatica scrivere queste poche righe, quanta insondabile tristezza hai lascato nei nostri cuori…dove pur con tanta pazienza e tanto spirito cristiano hai cercato di infondere il valore supremo, quello della fede, un bene prezioso e unico a cui ora dovremo fare ricorso se non vogliamo sprofondare nell’abisso del “e ora?” Come faremo a camminare senza la tua mano sicura, la tua gentile ma ferma convinzione che “insieme” è meglio, che l’unione (quella vera) fa scalare montagne? Come sarà questo Natale senza di te, senza i tuoi vibranti commenti alle sante messe cui sempre con letizia e amore ti approcciavi? E tutti i nostri ritiri spirituali, i tanti Campi estivi con i giovani e i bambini? Le tue parole di conforto, di incoraggiamento, la tua bonaria e accattivante attitudine all’ascolto (quello vero e sincero dell’altro) e l’invito al ragionamento e alla quiete dopo tempeste personali e interpersonali. Sarà veramente una strada in salita, senza te alla lectio divina che era seriamente una lezione di conoscenza, di passione per questo Vangelo che declamavi e snocciolavi con sapienza, come noi certe battute da trasmissione televisiva. Una profondità di pensiero e di studio che trasferivi con leggerezza anche nei tuoi tanti e perfetti articoli per il giornalino parrocchiale che fino all’ultimo, benché conscio di quello che avresti dovuto affrontare e che avevi una paura matta di affrontare hai voluto però onorare per non mancare all’appuntamento e che pur non avendo mai dichiarato apertamente evidentemente apprezzavi e seguivi con interesse. In effetti non sei mai stato molto complimentoso anzi…ma quelle tue parole a volte precise e taglienti penetravano nelle menti e nel cuore e spesso facevano male ma ti costringevano a riflettere altroché se facevano riflettere! Ma non eravamo pronti a lasciarti andare, non eravamo pronti alla tua assenza; ci hai lasciato come orfani senza un padre, senza una figura di riferimento spirituale e umana. Ci hai insegnato moltissimo, sono stati diciotto anni intensi, fondamentali per la crescita individuale e di generazioni di giovani e giovanissimi e noi lo custodiremo come un tesoro prezioso, inestimabile per una sana e felice costruzione di rapporti, di relazioni tra tutti noi. E allora adesso basta con le parole: tu sei lassù e come recitavi sempre alla fine di ogni funerale la preghiera di Sant’Agostino questa disperatamente a te dedicata
“Se mi ami non piangere! Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo, se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine, e in questa luce che tutto investe e penetra, tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto. Mi è rimasto l’affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te,
è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!
Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!”
Sant’Agostino
D.T.