+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 13,10-17
A voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.
• Il Capitolo 13 ci parla del Discorso delle Parabole. Seguendo il testo di Marco (Mc 4,1-34), Matteo omette la parabola del seme che germina solo (Mc 4,26-29), e si sofferma sulla discussione del perché delle parabole (Mt 13,10-17) aggiungendo la parabola del grano e della zizzania (Mt 13,24-30), del lievito (Mt 13,33), del tesoro (Mt 13,44), della perla (Mt 13,45-46) e della rete (Mt 13,47-50). Insieme alle parabole del seminatore (Mt 13,4-11) e del grano di senape (Mt 13,31-32), sono in tutto sette parabole Discorso delle Parabole (Mt 13,1-50).
• Matteo 13,10: La domanda. Nel vangelo di Marco, i discepoli chiedono una spiegazione delle parabole (Mc 4,10). Qui in Matteo, la prospettiva è diversa. Vogliono sapere perché Gesù, quando parla alla gente, parla solamente in parabole: “Perché usa parabole per parlare con loro?” Qual è il motivo di questa differenza?
• Matteo 13,11-13: “Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono.” Gesù risponde: “Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli. Così a chi ha sarà dato, e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto quello che ha”. Perché agli apostoli è dato di sapere e agli altri no? Un paragone per aiutare a capire. Due ragazze ascoltano la madre che insegna: “chi ama non ‘taglia e cuce’”. Una di loro è sua figlia, l’altra no. La figlia capisce il senso della frase ma l’altra non capisce nulla. Perché? Perché in casa della madre l’espressione “taglia e cuce” significa calunniare. Così, l’insegnamento della madre aiuta la figlia a capire meglio come mettere in pratica l’amore, facendo crescere in lei ciò che già sapeva. A chi tiene, se le darà. L’altra persona non capisce nulla e perde perfino quel poco che sapeva rispetto all’amore e alla calunnia. Rimane confusa e non riesce a capire ciò che l’amore ha a che fare con il taglio ed il cucito! A chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Una parabola rivela e nasconde nello stesso tempo! Rivela a “coloro che sono dentro”, che accettano Gesù come Messia Servo. Nasconde a coloro che insistono nel dire che il Messia sarà e deve essere un Re Glorioso. Costoro capiscono le immagini della parabola, ma non arrivano a capirne il significato. I discepoli crescono, invece, in ciò che già sanno rispetto al Messia. Gli altri non capiscono nulla e perdono perfino quel poco che pensavano di sapere sul Regno e sul Messia.
• Matteo 13,14-15: Il compimento della profezia di Isaia. Come già un’altra volta (Mt 12,18-21), in questa reazione diversa della gente e dei farisei dinanzi all’insegnamento delle parabole, Matteo vede di nuovo un compimento della profezia di Isaia. Perfino cita in modo esteso il testo di Isaia che dice: “Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani”.
• Matteo 13,16-17: “Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono”. Tutto ciò spiega l’ultima frase: “Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!”
• Le parabole: un nuovo modo di parlare al popolo di Dio. La gente rimaneva impressionata dal modo che Gesù aveva di insegnare. “Un nuovo insegnamento! Dato con autorità! Diverso dagli scribi!” (Mc 7,28). Gesù aveva una capacità assai grande di usare immagini molto semplici per paragonare le cose di Dio con le cose della vita che la gente sapeva e sperimentava nella lotta di ogni giorno per sopravvivere. Ciò presuppone due cose: stare dentro le cose della vita della gente, e stare dentro le cose di Dio, del Regno di Dio. In alcune parabole succedono cose che non avvengono generalmente nella vita. Per esempio, quando si è mai visto che un pastore che ha cento pecore, abbandona il gregge delle 99 per andare alla ricerca della pecorella perduta? (Lc 15,4) Dove si è mai visto un padre che accoglie con gioia e con festa il figlio che ha sperperato tutti i suoi beni, senza dirgli una parola di rimprovero? (Lc 15,20-24). Quando si è mai visto che un samaritano è migliore di un levita e di un sacerdote? (Lc 10,29-37). La parabola fa pensare. Conduce la persona a entrare nella storia partendo dalla sua esperienza di vita. Fa sì che la nostra esperienza ci spinga a scoprire che Dio è presente nella nostra vita di ogni giorno. La parabola è una forma partecipativa di insegnare e di educare. Non cambia tutto in un minuto. Non fa sapere, fa scoprire. La parabola cambia lo sguardo, rende contemplativa la persona che l’ascolta, la aiuta a osservare la realtà. Ecco la novità dell’insegnamento delle parabole di Gesù, diverso da quello dei dottori che insegnavano che Dio si manifesta solamente nell’osservanza della legge. Per Gesù: “Il Regno non è frutto dell’osservanza della legge. Il Regno è presente in mezzo a voi!” (Lc 17,21). Ma chi ascoltava non sempre capiva.
Per un confronto personale
• Gesù disse: “A voi è stato dato di conoscere i misteri del Regno”. Quando leggo i Vangeli, sono come coloro che non capiscono nulla o come coloro a cui è dato di conoscere il Regno?
• Qual è la parabola di Gesù con cui mi identifico di più? Perché?
Santi Gioacchino e Anna
Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
“Facciamo l’elogio degli uomini illustri” dice il Siracide, ma sappiamo ben poco dei genitori di Maria: anche per loro si verifica la legge del segreto, del silenzio, del nascondimento che Dio ha applicato alla vita di Maria e alla maggior parte della vita storica di Gesù.
I Vangeli apocrifi parlano delle loro difficoltà ed è logico pensare che certamente Dio li ha chiamati a partecipare al mistero di Gesù, di cui hanno preparato l’avvento; però ora rimane loro solo la gioia e la gloria di essere stati genitori della Madonna. E un incoraggiamento alla nostra fiducia: Dio è buono e nella storia dell’umanità, storia di peccato e di misericordia, ciò che resta alla fine è la gioia, è il positivo che egli ha costruito in noi.
Gioacchino e Anna sono stati prescelti in un popolo eletto sì, ma di dura cervice, perché in questo popolo fiorisse Maria, meraviglioso fiore di santità, e da lei Gesù. E la più grande manifestazione dell’amore misericordioso di Dio.
Diciamo al Signore la nostra riconoscenza e la nostra gioia: noi siamo coloro che hanno la beatitudine di vedere “quello che molti profeti e giusti hanno desiderato vedere”.
La parola definitiva di Dio è stata pronunciata in Cristo e noi possiamo contemplare il suo mistero, ancora nella fede, ma già compiuto in lui.
Antifona d’ingresso Innalziamo lodi a Gioacchino e Anna nella loro discendenza; il Signore ha dato loro la benedizione di tutti i popoli. |
Colletta Dio dei nostri padri, che ai santi Gioacchino e Anna hai dato il privilegio di avere come figlia Maria, madre del Signore, per loro intercessione concedi ai tuoi fedeli di godere i beni della salvezza eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Ger 2,1-3.7-8.12-13
Ha abbandonato me, sorgente di acqua viva, e si è scavato cisterne piene di crepe.
Dal libro del profeta Geremìa
Mi fu rivolta questa parola del Signore: Parola di Dio |
È in te, Signore, la sorgente della vita.
Signore, il tuo amore è nel cielo, Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio! È in te la sorgente della vita, |
Canto al Vangelo (Mt 11,25) Alleluia, alleluia. Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. Alleluia. |
Vangelo |
Mt 13,10-17
A voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Il Signore ha stabilito la sua alleanza, ha mandato la sua parola, perché l’esperienza dell’incontro con lui sia il centro della nostra vita. Guidati dallo Spirito, diciamo insieme: Apri il nostro cuore, Signore.Dio dei nostri padri, aiuta i pastori della Chiesa a proclamare e spiegare con fede la tua parola, perché il cuore degli uomini si apra alla verità. Preghiamo: Dio di bontà, disseta con l’acqua della tua presenza tutti quelli che ti cercano, perché riconoscano che tu sei Signore, fonte della vita. Preghiamo: Dio dell’alleanza, concedi ai bambini che in questi giorni ricevono il battesimo, di percorrere l’intero cammino di fede, perché il germe della vita divina produca molti frutti. Preghiamo: Dio di misericordia, perdona coloro che pur avendo ricevuto la tua buona notizia non l’hanno accolta, perché vedano che la tua bontà è superiore al loro peccato. Preghiamo: Dio della nostra vita, dacci fede per vivere questo giorno alla tua presenza, perché anche nelle vicende più umili riscopriamo l’efficacia della tua salvezza. Preghiamo: Perché il mondo occidentale riscopra la fede in Gesù Cristo. Per chi esercita il ministero del lettorato. Ci hai chiamati alla tua presenza, Signore, e ci hai fatto dono del tuo Figlio, Gesù. Concedi di lodarti, ringraziarti, cantare a te con l’animo di salvati e redenti, e di comunicare ai fratelli la gioia del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli, Signore, l’offerta del nostro servizio sacerdotale, e donaci di partecipare a quella benedizione, che hai promesso ad Abramo e alla sua discendenza. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Dal Signore hanno avuto benedizione e misericordia da Dio, loro salvatore. (cf. Sal 24,5)Oppure: “Molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete”. (Mt 13,17) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 26 Luglio 2018
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Sant’ ANNA Madre della Beata Vergine Maria – Memoria
Gerusalemme, I secolo a.C.
Anna e Gioacchino sono i genitori della Vergine Maria. Gioacchino è un pastore e abita a Gerusalemme, anziano sacerdote è sposato con Anna. I due non avevano figli ed erano una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio». Gioacchino porta di nuovo al tempio i suoi doni: insieme con la…
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San GIOACCHINO Padre della Beata Vergine Maria – Memoria
Anna e Gioacchino sono i genitori della Vergine Maria. Gioacchino è un pastore e abita a Gerusalemme, anziano sacerdote è sposato con Anna. I due non avevano figli ed erano una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio». Gioacchino porta di nuovo al t…
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Santa BARTOLOMEA CAPITANIO Vergine
Lovere, Bergamo, 13 gennaio 1807 – 26 luglio 1833
Nasce a Lovere, in provincia di Bergamo e diocesi di Brescia, da Modesto e da Caterina Canossi, il 13 gennaio 1807. Conseguito il diploma di maestra assistente presso l’educandato delle clarisse nel 1822, comincia nell’istituto stesso la sua attività di insegnante. Nel 1824 torna in famiglia e insegna nella piccola scuola aperta nella sua stessa casa per le bambine povere. Dalla sua preoccupazione per i segni lasciati dal periodo napoleonico soprattutto tra la giovent&…
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