Vangelo. + Dal Vangelo secondo Giovanni. Gv 15,9-11
Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena.
• Il vangelo di oggi è di soli tre versetti che continuano il vangelo di ieri e danno più luce per applicare il paragone della vite alla vita delle comunità. La comunità è come una vite. Passa per momenti difficili. E’ il momento della potatura, momento necessario per produrre più frutti.
• Giovanni 15,9-11: Rimanere nell’amore, fonte della gioia perfetta. Gesù rimane nell’amore del Padre, osservando i comandamenti che da lui riceve. Noi rimaniamo nell’amore di Gesù osservando i comandamenti che lui ci ha lasciato. E dobbiamo osservarli nella stessa misura in cui lui ha osservato i comandamenti del Padre: “Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore”. E’ in questa unione dell’amore del Padre e di Gesù che si trova la fonte della vera gioia: “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.
• Giovanni 15,12-13: Amare i fratelli come lui ci ama. Il comandamento di Gesù è uno solo: “amarci gli uni gli altri, come lui ci ha amati!” (Gv 15,12). Gesù supera l’Antico Testamento. Il criterio antico era: “Amerai il tuo prossimo come te stesso” (Lev 18,19). Il nuovo criterio è: “Che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati”. Qui lui disse la frase: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici!”
• Giovanni 15,14-15 Amici e non servi. “Voi siete miei amici se farete ciò che vi comando”, cioè, la pratica dell’amore fino al dono totale di sé! Subito dopo Gesù aggiunge un ideale altissimo per la vita dei discepoli. Dice: “Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone. Ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi!” Gesù non aveva più segreti per i suoi discepoli e per le sue discepole. Ci ha detto tutto ciò che udì dal Padre! Questo è lo splendido ideale della vita in comunità: giungere ad una trasparenza totale, fino al punto di non avere più segreti tra di noi e di poter avere piena fiducia nell’altro, poter condividere l’esperienza che abbiamo di Dio e della vita, e così arricchirci reciprocamente. I primi cristiani riuscirono a realizzare questo ideale per alcuni anni. Loro “erano un solo cuore ed un’anima sola” (At 4,32; 1,14; 2,42.46).
• Giovanni 15,16-17: Gesù ci ha scelti. Non siamo stati noi a scegliere Gesù. Lui ci ha scelti, ci ha chiamati e ci ha affidato la missione di andare e dare frutto, frutto che rimanga. Noi abbiamo bisogno di lui, ma anche lui ha bisogno di noi e del nostro lavoro per poter continuare a fare oggi ciò che fece per la gente di Galilea. L’ultima raccomandazione: “Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri!”
• Il simbolo della vite nella Bibbia. La gente della Bibbia coltivava viti e produceva buon vino. La raccolta dell’uva era una festa, con canti e danze. E ciò dette origine al canto della vigna, usato dal profeta Isaia. Lui paragona il popolo di Israele ad una vigna (Is 5,1-7; 27,2-5; Sal 80,9-19). Prima di lui, il profeta Osea aveva già paragonato Israele ad una vigna esuberante che quanti più frutti produceva, più moltiplicava le sue idolatrie (Os 10,1). Questo tema è stato utilizzato da Geremia, che paragonò Israele ad una vigna bastarda (Ger 2,21), da cui furono sradicati i rami (Ger 5,10; 6,9). Geremia usa questi simboli perché lui stesso aveva una vigna che fu calpestata e devastata dagli invasori (Ger 12,10). Durante la schiavitù in Babilonia, Ezechiele usò il simbolo della vite per denunciare l’infedeltà del popolo di Israele. Lui raccontò tre parabole sulla vite: (a) La vite bruciata che non serve più a nulla (Ez 15,1-8); (b) La vite falsa piantata e protetta da due acque, simboli dei re di Babilonia ed Egitto, nemici di Israele (Ez 17,1-10). (c) La vite distrutta dal vento orientale, immagine della schiavitù di Babilonia (Ez 19,10-14). Il paragone della vite fu usato da Gesù in diverse parabole: gli operai della vigna (Mt 21,1-16); i due figli che devono lavorare nella vigna (Mt 21,33-32); coloro che affittarono la vigna, non pagarono il padrone, bastonarono i suoi servi ed uccisero il figlio del padrone (Mt 21,33-45); il fico sterile piantato nella vigna (Lc 13,6-9); la vite e i suoi tralci (Gv 15,1-17).
Giovedì della V settimana di Pasqua
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
“Se un uomo e una donna sono davvero marito e moglie – dice un proverbio cinese – allora è dolce anche essere mendicanti. In altre parole, se ci si ama, si può essere felici anche nelle circostanze più difficili.
La gioia è il segno del vero credente, che ama Dio e che resta nell’amore di Cristo. Chiuso e diffidente, il cuore dell’uomo fa fatica ad accettare di essere infinitamente amato da Dio, nonostante i suoi peccati e i suoi rifiuti. Accettare l’amore non meritato di Cristo, accettare il fatto che egli ci ama di un amore eterno, significa provare una gioia senza limiti, quella gioia che si esprime nelle lacrime del pentimento e negli inni di lode e di ringraziamento. Perché questa gioia raggiunga la pienezza, l’anima deve restare nel suo amore, deve sforzarsi di fare sempre la sua volontà, essere pronta a portare la propria croce quotidiana, sopportare l’assenza di ogni altra gioia, anche se legittima e persino l’esperienza orrenda del non riconoscere la presenza di Dio, quella notte dell’anima che precede l’alba della gioia eterna, ora e nel mondo futuro.
Antifona d’ingresso Cantiamo al Signore: è grande la sua gloria. Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza. Alleluia. (Es 15,1-2) |
Colletta O Dio, che per la tua grazia da peccatori ci fai giusti e da infelici ci rendi beati, custodisci in noi il tuo dono, perché, giustificati mediante la fede, perseveriamo nel tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
At 15,7-21
Ritengo che non si debbano importunare quelli che dalle nazioni si convertono a Dio.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, poiché era sorta una grande discussione, Pietro si alzò e disse loro: «Fratelli, voi sapete che, già da molto tempo, Dio in mezzo a voi ha scelto che per bocca mia le nazioni ascoltino la parola del Vangelo e vengano alla fede. E Dio, che conosce i cuori, ha dato testimonianza in loro favore, concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; e non ha fatto alcuna discriminazione tra noi e loro, purificando i loro cuori con la fede. Ora dunque, perché tentate Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri né noi siamo stati in grado di portare? Noi invece crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati, così come loro». Parola di Dio |
Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.
Cantate al Signore un canto nuovo, Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. Dite tra le genti: «Il Signore regna!». |
Canto al Vangelo (Gv 10,27) Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia. |
Vangelo |
Gv 15,9-11
Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Il Padre è la fonte dell’amore che Cristo ci comunica nella pienezza della gioia. Invochiamo il Signore per tutti gli uomini, dicendo: Ascoltaci, o Signore.- Per il Papa, perchè sappia discernere i segni dei tempi e la presenza operante dello Spirito e li indichi con autorevolezza a tutti i cristiani. Preghiamo. – Per tutti coloro che cercano Dio, invocando il suo nome, perchè sappiamo scoprire il volto di Cristo rivelatore del Padre. Preghiamo. – Per ogni uomo che vive le varie esperienze dell’amore umano nella famiglia, nell’amicizia e nella solidarietà, perchè sappia comprendere il valore profondo della carità cristiana. Preghiamo. – Per le autorità religiose e politiche dei popoli, perchè rispettino i diritti di libertà dei loro cittadini e non si lascino vincere da discriminazioni o favoritismi. Preghiamo. – Per noi che siamo stati generati nel battesimo dall’amore del Padre, perchè come discepoli di Cristo imitiamo la sua osservanza della volontà divina, per godere della sua gioia piena. Preghiamo. – Per chi ha difficoltà ad accettare l’insegnamento del Magistero della Chiesa. Preghiamo. – Per chi non tiene conto dei comandamenti del Signore. Preghiamo.O Dio, che ci hai fatto dono del tuo stesso amore per il tuo Unigenito, rendici degni di rimanere fedeli nella comunione di vita divina con te. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte O Dio, che in questo misterioso scambio di doni ci fai partecipare alla comunione con te, unico e sommo bene, concedi che la luce della tua verità sia testimoniata dalla nostra vita. Per Cristo nostro Signore.Oppure: Accetta, o Padre, i doni che ti offriamo e donaci di vivere il Vangelo del tuo Figlio, per essere degni di annunziarlo ai nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO PASQUALE V Cristo sacerdote e vittimaÈ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo tempo nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. Offrendo il suo corpo sulla croce, diede compimento ai sacrifici antichi, e donandosi per la nostra redenzione divenne altare, vittima e sacerdote. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra, e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta l’inno della tua gloria: Santo… |
Antifona di comunione Per tutti Cristo è morto, perché quelli che vivono, non per se stessi vivano, ma per lui, che per essi è morto ed è risorto. Alleluia, (2Cor 5,15)Oppure: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”. Alleluia. (Gv 15,9) |
L SANTO DEL GIORNO
www.santiebeati.it
I santi del 28 Aprile 2016
————————————————–
Santi PIETRO CHANEL E LUIGI MARIA (GRIGNION) DA MONTFORT – Memoria Facoltativa
Il 28 di aprile la Chiesa ricorda la memoria di due santi: San Pietro Chanel, sacerdote e martire, e San Luigi Maria Grignion de Montfort, sacerdote.
www.santiebeati.it/dettaglio/94042
San PIETRO CHANEL Sacerdote e martire – Memoria Facoltativa
Cuet, Francia, 12 luglio 1803 – Isole Figi, 28 aprile 1841
È il primo martire dell’Oceania. Fu infatti ucciso il 28 aprile 1841 sull’isola di Futuna, una delle Fiji. Francese, era nato a Cuet il 12 luglio 1803 in una fam…
www.santiebeati.it/dettaglio/26950
San LUIGI MARIA GRIGNION DA MONTFORT Sacerdote – Memoria Facoltativa
Montfor, Rennes, Francia, 1673 – St. Laurent-sur-Sèvre, Francia, 28 aprile 1716
Luigi Maria percorse le regioni occidentali della Francia predicando il mistero della Sapienza eterna, Cristo incarnato e crocifisso, e insegnando ad andare a Gesù per mezzo…
www.santiebeati.it/dettaglio/51100
.