+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 6,22-29
Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna.
Riflessione
• Nel vangelo di oggi iniziamo la riflessione sul Discorso del Pane di Vita (Gv 6,22-71),
che si prolunga durante i prossimi sei giorni, fino alla fine di questa settimana. Dopo
la moltiplicazione dei pani, la gente segue Gesù. Avevano visto il miracolo, si erano
saziati e volevano di più! Non si preoccupavano di cercare il segno o la chiamata di
Dio che c’era in tutto questo. Quando la gente incontrò Gesù nella sinagoga di
Cafarnao, ebbe con la gente una lunga conversazione, chiamata il Discorso del Pane
di Vita. Non è veramente un discorso, ma si tratta di un insieme di sette brevi dialoghi
che spiegano il significato della moltiplicazione dei pani, simbolo del nuovo Esodo e
della Cena Eucaristica.
• E’ bene tener presente la divisione del capitolo per poterne capire meglio il
significato: 6,1-15: la grande moltiplicazione dei pani 6,16-21: l’attraversamento del
lago, e Gesù che cammina sulle acque 6,22-71: il dialogo di Gesù con la gente, con i
giudei e con i discepoli 1º dialogo: 6,22-27 con la gente: la gente cerca Gesù e lo
incontra a Cafarnao 2º dialogo: 6,28-34 con la gente: la fede come opera di Dio e la
manna nel deserto 3º dialogo: 6,35-40 con la gente: il pane vero è fare la volontà di
Dio 4º dialogo: 6,41-51 con i giudei: mormorazioni dei giudei 5º dialogo: 6,52-58 con i
giudei: Gesù e i giudei 6º dialogo: 6,59-66 con i discepoli: reazione dei discepoli 7º
dialogo: 6,67-71 con i discepoli: confessione di Pietro
• La conversazione di Gesù con la gente, con i giudei e con i discepoli è un bel dialogo,
ma esigente. Gesù cerca di aprire gli occhi della gente in modo che impari a leggere
gli eventi e scopra in essi la svolta che deve prendere nella vita. Perché non basta
andare dietro i segni miracolosi che moltiplicano il pane per il corpo. Non di solo pane
vive l’uomo. La lotta per la vita senza una mistica non raggiunge la radice. Mentre
conversa con Gesù, la gente rimane sempre più contrariata dalle sue parole. Ma Gesù
non cede, né cambia le esigenze. Il discorso sembra un imbuto. Nella misura in cui
la conversazione va avanti, sempre meno gente rimane con Gesù. Alla fine
rimangono i dodici, ma Gesù non può avere fiducia nemmeno in loro! Oggi avviene
la stessa cosa. Quando il vangelo comincia ad esigere impegno, molta gente si
allontana.
• Giovanni 6,22-27: La gente cerca Gesù perché vuole più pane. La gente va dietro a
Gesù. Vede che non è salito in barca con i discepoli e, per questo, non capisce come
aveva fatto per giungere a Cafarnao. Non capì nemmeno il miracolo della
moltiplicazione dei pani. La gente vede ciò che è accaduto, ma non riesce a capire
tutto questo come un segno di qualcosa di molto più profondo. Si ferma alla
superficie: nella sazietà del cibo. Cerca pane e vita, però solamente per il corpo.
Secondo la gente, Gesù fa ciò che Mosè aveva fatto nel passato: dare cibo a tutti nel
deserto. Seguendo Gesù, loro volevano che il passato si ripetesse. Ma Gesù chiede
alla gente di fare un passo avanti. Oltre a lavorare per il pane temporaneo, devono
lavorare per l’alimento imperituro. Questo nuovo alimento sarà dato dal Figlio
dell’Uomo, indicato da Dio stesso. Lui porta la vita che dura per sempre. Lui ci apre
per noi un nuovo orizzonte sul senso della vita e su Dio.
• Giovanni 6,28-29: Qual è l’opera di Dio? La gente chiede: Cosa dobbiamo fare per
compiere le opere di Dio? Gesù risponde che la grande opera di Dio ci chiede di
“credere all’’inviato da Dio”. Ossia, credere in Gesù!
Lunedì della III settimana di Pasqua
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
Portano all’estremità di una catenella intorno al collo alcune croci come se fossero dei gioielli. Fanno stampare sulle loro camicie l’immagine di Gesù. È scritto: “I love Jesus”, ma non lo riconoscono come Figlio di Dio. Sono delle persone che vivono in superficie; non hanno quella profondità che permetterebbe di prenderli sul serio. Ed è a persone come loro che si applica la parola: “Voi mi cercate, non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati”. “Voi avete il mio nome sulle labbra, perché vedete in me qualcuno che incita alla rivolta contro l’ordine esistente. Voi mi seguite per sfuggire alla vostra vita quotidiana. Ma questo non è affare mio!”.
Ecco il nostro modo di pensare, di noi che crediamo in Gesù, e che ci mettiamo per così dire al suo posto. Ma il Signore non parlerebbe così. Egli guarda la via che percorrono gli uomini. Certamente, la direzione non è esattamente la migliore, ma tuttavia essi avanzano. Ed egli accetta la loro andatura dicendo: “Sforzatevi di cercare il vero nutrimento”. Essi non ricalcitrano; gli domandano quale sia la via da seguire: “Che cosa dobbiamo fare?”. Una nuova speranza esiste all’improvviso per loro, perché c’è qualcuno che non li tratta come dei superficiali.
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Prima lettura | ||||
At 6,8-15 Non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui Stefano parlava. |
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Salmo responsoriale | ||||
Sal 118 | ||||
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Gv 6,22-29 Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna. |
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IL SANTO DEL GIORNO
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