+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 3,1-8
Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
Riflessione
- Il vangelo di oggi riporta una parte della conversazione di Gesù con Nicodemo. Nicodemo appare diverse volte nel vangelo di Giovanni (Gv 3,1-13; 7,50-52; 19,39). Lui era una persona che aveva una certa posizione sociale. Era un leader tra i giudei e faceva parte del tribunale supremo, chiamato Sinedrio. Nel vangelo di Giovanni, rappresenta il gruppo di giudei che erano pii e sinceri, ma che non arrivavano a capire tutto ciò che Gesù diceva e faceva.
Nicodemo aveva sentito parlare dei segni, delle cose meravigliose che Gesù realizzava e ne rimase colpito. Lui voleva parlare con Gesù per poter capire meglio. Era una persona colta, che credeva di capire le cose di Dio. Lui aspettava il Messia con un libro della legge nella mano per verificare se si avverava la novità annunciata da Gesù. Gesù fa capire a Nicodemo che l’unico modo per capire le cose di Dio è nascere di nuovo!
Oggi succede la stessa cosa. Alcuni sono come Nicodemo: accettano come nuovo solo ciò che coincide con le loro idee. Ciò che non coincide con le loro idee viene rifiutato e considerato contrario alla tradizione. Altri si lasciano sorprendere dai fatti e non hanno paura di dire: “Sono nato di nuovo!”
- Giovanni 3,1: Un uomo, chiamato Nicodemo. Poco prima dell’incontro di Gesù con Nicodemo, l’evangelista parlava della fede imperfetta di certe persone che si interessavano solo ai miracoli di Gesù (Jo 2,23-25). Nicodemo era una di queste persone. Aveva buona volontà, ma la sua fede era ancora imperfetta. La conversazione con Gesù lo aiuta a percepire che deve fare un passo in più per poter approfondire la sua fede in Gesù e in Dio.
- Giovanna 3,2: 1a domanda di Nicodemo: tensione tra ciò che è vecchio e ciò che è nuovo. Nicodemo era un fariseo, persona di spicco tra i giudei e con un buon raziocinio. Andò ad incontrare Gesù di notte e gli dice: ““Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui”.
Nicodemo si esprime su Gesù a partire da argomenti che lui, Nicodemo stesso, ha dentro di sé. Questo è già importante, ma non basta per conoscere Gesù. I segni che Gesù fa possono destare la persona e produrre in essa interesse. Possono generare curiosità, ma non generano dedizione nella fede. Non fanno vedere il Regno di Dio presente in Gesù. Per questo è necessario fare un passo in più. Qual è questo passo?
- Giovanni 3,3: Risposta di Gesù: “Devi nascere di nuovo!” Affinché Nicodemo possa percepire il Regno presente in Gesù, dovrà nascere di nuovo, dall’alto. Chi cerca di capire Gesù solo a partire dai suoi argomenti, non riesce a capirlo. Gesù è più grande. Quando Nicodemo rimane con in mano solo il catechismo del passato, non riuscirà a capire Gesù. Dovrà aprire del tutto la mano. Dovrà accantonare le proprie certezze e sicurezze ed abbandonarsi totalmente. Dovrà fare una scelta, da un lato la sicurezza che viene dalla religione organizzata con le sue leggi e tradizioni, dall’altro lato lanciarsi all’avventura dello Spirito che Gesù gli propone.
- Giovanni 3,4: 2a domanda di Nicodemo: Como é possibile nascere di nuovo? Nicodemo non cede e ritorna sulla domanda con una certa ironia: “Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?”. Nicodemo prende alla lettera le parole di Gesù e, per questo, non capisce niente. Lui deve aver percepito che le parole di Gesù avevano un senso simbolico.
- Giovanni 3,5-8: La risposta di Gesù: Nascere dall’alto, nascere dallo spirito. Gesù spiega ciò che vuol dire: nascere dall’alto o nascere di nuovo. E’ “nascere dall’acqua e dallo Spirito”. Qui abbiamo un’allusione molto chiara al battesimo. Mediante la conversazione di Gesù con Nicodemo, l’evangelista ci invita a fare la revisione del nostro battesimo. Riporta le seguenti parole di Gesù: “Ciò che nasce dalla carne è carne. Ciò che nasce dallo Spirito è Spirito”. Carne significa ciò che nasce solo dalle nostre idee. Ciò che nasce da noi è alla nostra portata. Nascere dallo Spirito è un’altra cosa!
- Lo Spirito è come il vento. “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito”. Il vento ha, dentro di sé, una direzione, una rotta. Noi percepiamo la direzione del vento, per esempio, il vento del Nord o il vento del Sud, ma non sappiamo né controlliamo la causa a partire dalla quale il vento si muove in questa o in quella direzione. Così è lo Spirito. “Nessuno è padrone dello Spirito” (Ecl 8,8). Ciò che più caratterizza il vento, lo Spirito, è la libertà.
Il vento, lo spirito, è libero, non può essere controllato. Agisce sugli altri e nessuno riesce ad agire su di lui. La sua origine è il mistero. La barca deve prima scoprire la rotta del vento, dopo deve collocare le vele secondo questa rotta. E’ ciò che deve fare Nicodemo e che dobbiamo fare tutti noi.
- Una chiave per capire meglio le parole di Gesù sullo Spirito Santo. La lingua ebraica usa la stessa parola per dire vento e spirito. Come abbiamo detto, il vento ha, dentro di sé, una rotta, una direzione: vento del Nord, vento del Sud. Lo Spirito di Dio ha una rotta, un progetto, che si manifestava già nella creazione. Lo Spirito era presente nella creazione sotto forma di un uccello che plana sulle acque del caos (Gn 1,2). Anno dopo anno, rinnova la faccia della terra e mette in movimento la natura mediante la sequenza delle stagioni (Sal 104,30; 147,18). Questo stesso merito è presente anche nella storia. Respinge il mare (Es 14,21) e porta le quaglie per far mangiare la gente (Nm 11,31).
Accompagna Mosè e, a partire da lui, raduna i leaders del popolo (Nm 11,24-25). Prende possesso dei leaders e li spinge a realizzare azioni a favore della libertà: Otniel (Gdc 3,10), Gedeone (Jz 6,34), Iefte (Jz 11,29), Sansone (Gdc 13,25; 14,6.19; 15,14), Saul (1Sm 11,6), e Debora, la profetessa (Jz 4,4). E’ presente nel gruppo dei profeti e agisce in loro con forza contagiosa (1Sm 10,5-6.10), la sua azione nei profeti produce invidia negli altri, ma Mosè reagisce: “Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo spirito!” (Nm11,29).
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- Lungo i secoli crebbe la speranza che lo Spirito di Dio avrebbe orientato il Messia nella realizzazione del progetto di Dio (Is 11,1-9) e sarebbe disceso su tutto il popolo di Dio (Ez 36,27; 39,29; Is 32,15; 44,3). La grande promessa dello Spirito spunta in vari modi nei profeti dell’esilio: la visione delle ossa secche, risuscitate dalla forza dello Spirito di Dio (Ez 37,1-14); l’effusione dello Spirito di Dio su tutto il popolo (Jl 3,1-5); la visione del Messia-Servo che sarà unto dallo Spirito per stabilire il diritto sulla terra ed annunciare la Buona Nuova ai poveri (Is 42,1; 44,1-3; 61,1-3). Essi percepiscono un futuro in cui la gente, sempre di più, rinasce grazie all’effusione dello Spirito (Ez 36,26- 27; Sl 51,12; cf Is 32,15-20).
- Il vangelo di Giovanni si serve di molte immagini e simboli per rappresentare l’azione dello Spirito. Come nella creazione (Gn 1,1), così lo Spirito discese su Gesù “come una colomba, venuta dal cielo” (Gv 1,32). E’ l’inizio della nuova creazione! Gesù pronuncia le parole di Dio e ci comunica lo Spirito (Gv 3,34).Le sue parole sono Spirito e vita (Gv 6,63). Quando Gesù annuncia che va dal Padre, dice che manderà un altro consolatore, un altro difensore, in modo che possa rimanere con noi. E’ lo Spirito Santo (Gv 14,16-17). Attraverso la sua passione, morte e risurrezione, Gesù conquista per noi il dono dello Spirito Santo. Mediante il battesimo tutti noi riceviamo questo stesso Spirito di Gesù (Gv 1,33). Quando appare agli apostoli, soffia su di loro e dice: “Ricevete lo Spirito Santo!” (Gv 20,22). Lo Spirito è come l’acqua che sgorga dalle persone che credono in Gesù (Gv 7,37-39; 4,14). Il primo effetto dell’azione dello Spirito in noi è la riconciliazione: ”A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20,23). Lo Spirito ci è dato per poter ricordare e capire il significato pieno delle parole di Gesù (Gv 14,26; 16,12-13). Animati dallo Spirito di Gesù possiamo adorare Dio in qualsiasi luogo (Gv 4,23-24). Qui si realizza la libertà dello Spirito di cui parla San Paolo: “Dove c’è lo Spirito del Signore, qui c’è la libertà” (2Cor 3,17).
Lunedì della II settimana di Pasqua
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
Nicodemo, uno dei notabili ebrei, si reca una notte da Gesù; vuole parlare con lui della salvezza. Bisogna quindi supporre che Gesù abbia anche dei simpatizzanti tra i farisei. In fondo, qualsiasi uomo è toccato dalla questione della salvezza; tutti si pongono delle domande sul senso ultimo della vita. Gesù va oltre la domanda fatta; l’offerta di Dio è posta a tutt’altro livello della sola aspirazione umana, che resta in definitiva nel campo dell’effimero e del terreno. La salvezza dell’uomo riguarda la sua partecipazione alla vita del mondo che verrà. Bisogna per questo nascere “di nuovo”.
Chiaramente, il notabile ebreo conosce anche religioni non ebree, dove si può spesso riscontrare un’idea di rinascita. In altri scritti del Nuovo Testamento, si qualifica chiaramente come rinascita il battesimo cristiano (per esempio nella lettera a Tito o nella prima lettera di Pietro). Gesù mette in rilievo che questa nascita non è più nell’ambito delle possibilità umane: nascere “di nuovo”, è nascere “dall’acqua e dallo Spirito”. Lo Spirito è il dono che il Signore resuscitato fa alla sua comunità.
Antifona d’ingresso Cristo risorto dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Alleluia. (Rm 6,9) |
Colletta Dio onnipotente, a noi che, rinnovati dai sacramenti pasquali, abbiamo abbandonato la somiglianza con il primo uomo, concedi di essere conformati alla tua immagine di creatore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
At 4,23-31
Terminata la preghiera, tutti furono colmati di Spirito Santo e proclamavano la parola di Dio con franchezza.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, rimessi in libertà, Pietro e Giovanni andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto loro i capi dei sacerdoti e gli anziani. Parola di Dio |
Beato chi si rifugia in te, Signore.
Perché le genti sono in tumulto Ride colui che sta nei cieli, Voglio annunciare il decreto del Signore. |
Canto al Vangelo (Col 3,1) Alleluia, alleluia. Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio Alleluia. |
Vangelo |
Gv 3,1-8
Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli La nostra realtà di rigenerati dallo Spirito nelle acque battesimali per una vita nuova, che ci rende partecipi del regno di Dio, costituisce il titolo più grande della nostra dignità. Invochiamo con fede il Signore, dicendo: Fa’ che diventiamo ciò che siamo, Signore.- Per tutti i rinati dall’acqua e dallo Spirito, perchè siano fedeli e coerenti alla loro dignità battesimale. Preghiamo. – Per tutti coloro che, come Nicodemo, cercano la verità, perchè riconoscano in Cristo l’unico maestro che compie i segni di Dio. Preghiamo. – Per le famiglie cristiane che hanno battezzato i loro figli, perchè assumano coerentemente gli impegni di educazione alla fede e di esemplarità di vita. Preghiamo. – Per la nostra comunità, perchè, consapevole che lo Spirito agisce in tutti, sappia vedere, apprezzare e valorizzare i doni di ogni suo membro. Preghiamo. – Per noi qui presenti, perchè la nostra preghiera individuale si ispiri sempre al modello della preghiera biblica e liturgica, per ottenere l’efficacia del dono dello Spirito. Preghiamo. – Per i bimbi che oggi nascono alla vita. Preghiamo. – Per gli insegnanti. Preghiamo. O Dio nostro Padre, che ci hai rivelato per mezzo del tuo unico Figlio, generato dal tuo amore, il mistero e la grandezza della nostra rinascita dallo Spirito, concedici di essere fedeli alla nostra dignità di tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli, o Signore, i doni della tua Chiesa in festa e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia, donale anche il frutto di una perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.Oppure: Ti presentiamo con gioia, o Signore, i doni della redenzione eterna e ti preghiamo: concedi a noi di venerarli e di offrirli con fede, perché siano fonte di salvezza per tutti i rinati nel Battesimo. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO PASQUALE II La vita nuova in CristoÈ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo tempo nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. Per mezzo di lui rinascono a vita nuova i figli della luce, e si aprono ai credenti le porte del regno dei cieli. In lui morto è redenta la nostra morte, in lui risorto tutta la vita risorge. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra e le schiere degli angeli e dei santi cantano senza fine l’inno della tua gloria: Santo, … Oppure: |
Antifona alla comunione Venne Gesù, stette in mezzo ai suoi discepoli e disse loro: «Pace a voi!». Alleluia. (Gv 20,19)Oppure: Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Alleluia. |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 17 Aprile 2023
Santa CATERINA TEKAKWITHA Vergine
Auriesville, Stati Uniti d’America, 1656 – Sault, Canada, 17 aprile 1680
Nacque intorno al 1656 nel villaggio di Ossenernon, oggi Auriesville nello Stato di New York, figlia di padre Mohawk e madre algonchina; quest’ultima era cristiana. A quattro anni perse la sua intera famiglia (padre, madre e fratello minore) per un’epidemia di vaiolo; lei sopravvisse, ma col volto sfigurato e con problemi alla vista. Visse da allora con la famiglia di uno zio, spostandosi in vari insediamenti, fino a quello di Caughnawaga o Kahnawake, nell’attuale territorio del Canada. Uno dei po…
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MADONNA DEI MIRACOLI
Apparizione a Corbetta (MI), 17 aprile 1555
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Santi SIMEONE BAR SABBA’E, USTHAZADE E COMPAGNI Martiri in Persia
Persia, 341-344
San Simeone, detto Bar Sabba’e ossia «figlio del follatore», fu nominato vescovo (catholicos) di Seleucia-Ctesifonte in Persia, in seguito alla deposizione del vescovo precedente nel 324. Quando nel 340 il re persiano Sapore II riaccese le feroci persecuzioni contro i cristiani, non esitò ad imporre loro il pagamento raddoppiato delle tasse e a decretare la chiusura di tutti gli edifici di culto. Constatando la povertà della maggior parte della gente, Simeone rifiutò di raccogliere il denaro richiesto e venne perci…
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