+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 12,13-21
Quello che hai preparato, di chi sarà?
Riflessione
● L’episodio narrato nel vangelo di oggi si trova solo nel Vangelo di Luca e non ha un parallelo con altri vangeli. Fa parte della lunga descrizione del viaggio di Gesù, dalla Galilea fino a Gerusalemme (Lc 9,51 a 19,28), in cui Luca mette la maggior parte delle informazioni che è riuscito a raccogliere rispetto a Gesù e che non si trovano negli altri tre vangeli (cf. Lc 1,2-3). Il vangelo di oggi porta la risposta di Gesù alla persona che gli chiese di essere mediatore nella distribuzione di un’eredità.
● Luca 12,13: Una richiesta per distribuire l’eredità. “Uno della folla disse a Gesù: Maestro dì a mio fratello di dividere l’eredità con me”. Ancora oggi, la distribuzione dell’eredità tra i familiari sopravissuti è una questione delicata e, molte volte, è occasione di dispute e di tensioni senza fine. A quel tempo, l’eredità aveva anche a che fare con l’identità delle persone (1 Re 21,1-3) e con la sopravvivenza (Nm 27,1-11; 36,1-12). Il problema maggiore era la distribuzione delle terre tra i figli del defunto padre. Essendo la famiglia grande, c’era il pericolo che l’eredità si dividesse in piccoli pezzi di terra che non avrebbero più potuto garantire la sopravvivenza di tutti. Per questo, onde evitare il disfacimento o la disintegrazione dell’eredità e mantenere vivo il nome della famiglia, il primogenito riceveva il doppio degli altri figli (Dt 21,17. cf. 2Rs 2,11).
● Luca 12,14-15: Risposta di Gesù: attenzione alla cupidigia. “Gesù rispose: “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”. Nella risposta di Gesù spunta la consapevolezza che ha della missione. Gesù non si sente mandato da Dio a rispondere alla richiesta di arbitrare tra i parenti che litigano tra di loro per la distribuzione dell’eredità. Ma la richiesta dell’uomo lo spinge alla missione di orientare le persone, poiché “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni”. Faceva parte della sua missione illuminare le persone riguardo al senso della vita. Il valore di una vita non consiste nell’avere molte cose, bensì nell’essere ricco per Dio (Lc 12,21). Poiché, quando il guadagno occupa il cuore, l’uomo non sa come distribuire l’eredità con equità e con pace.
● Luca 12,16-19: La parabola che fa pensare al senso della vita. Poi Gesù racconta una parabola per aiutare le persone a riflettere sul senso della vita: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?” L’uomo ricco era davvero ossessionato dalla preoccupazione per suoi beni che aumentavano improvvisamente a causa di un raccolto abbondante. Pensa solo ad accumulare per garantirsi una vita senza preoccupazioni. Lui dice: “Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia”.
● Luca 12,20: Prima conclusione della parabola. “Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”. La morte è una chiave importante per scoprire il vero senso della vita. Rende tutto relativo, poiché mostra ciò che perisce e ciò che rimane. Chi cerca solo di avere e dimentica l’essere, perde tutto nell’ora della morte. Qui è riportato un pensiero assai frequente nei libri sapienziali: perché accumulare beni in questa vita, se non sai dove finiranno i beni che hai accumulato, se non sai cosa ne farà l’erede di quello che tu gli/le lasci? (Eccle 2,12.18-19.21).
● Luca 12,21: Seconda conclusione della parabola. “Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”. Come diventare ricco per Dio? Gesù dà diversi suggerimenti e consigli: Chi vuole essere il primo, sia l’ultimo (Mt20,27; Mc 9,35; 10,44); è meglio dare che ricevere (At 20,35); il più grande è il minore (Mt 18,4; 23,11; Lc 9,48) salva la sua vita colui/colei che la perde (Mt 10,39; 16,25; Mc 8,35; Lc 9,24).
Per un confronto personale
● L’uomo chiede a Gesù di aiutarlo nella distribuzione dell’eredità. E tu, cosa chiedi a Gesù nelle tue preghiere?
● Il consumismo crea bisogni e sveglia in noi il desiderio del guadagno. Come fai tu per non essere vittima del guadagno dettato dal consumismo?
Lunedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Nella lettera ai Romani Paolo ritorna alla figura di Abramo che “non esitò con incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio”. Quale contrasto con l’uomo ricco di cui parla oggi il Vangelo! Questi cerca il fondamento della vita nei beni terreni: “Dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni: riposati, mangia, bevi e datti alla gioia”. Abramo fonda la sua vita in una realtà che sembra inconsistente: una parola, e neppure detta da un uomo, che si vede, si può conoscere e valutare per decidere poi di fidarsi di lui, ma una parola sentita da Dio. Eppure proprio nel rapporto con Dio ha raggiunto la massima sicurezza. Anche Abramo era ricco, aveva la sicurezza materiale e poteva pensare di trascorrere tranquillo il resto della sua vita nel suo paese di Carran. Ma egli sapeva che la vera sicurezza si trova nel fare quello che Dio vuole.
Chi dei due ha avuto ragione? La parabola narrata da Gesù lo dice chiaramente: “Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita”. E Gesù conclude: “Così è di chi accumula tesori per sé e non arricchisce davanti a Dio”. Vano è appoggiarsi ai beni terreni: il vero tesoro è il rapporto con Dio, nell’ascolto fiducioso e obbediente della sua parola.
Cerchiamo dunque in Dio il solido fondamento della nostra esistenza, che non viene mai meno e che ci permette di pensare alla morte con tanta pace, nella certezza che attraverso di essa giungeremo al possesso dell’unico, sommo bene.
Antifona d’ingresso Io t’invoco, mio Dio: dammi risposta, rivolgi a me l’orecchio e ascolta la mia preghiera. Custodiscimi, o Signore, come la pupilla degli occhi, proteggimi all’ombra delle tue ali. (Sal 17,6.8) |
Colletta Dio onnipotente ed eterno, crea in noi un cuore generoso e fedele, perché possiamo sempre servirti con lealtà e purezza di spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Rm 4,20-25
È stato scritto anche per noi, ai quali deve essere accreditato: a noi che crediamo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, di fronte alla promessa di Dio, Abramo non esitò per incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perché gli fu accreditato come giustizia. Parola di Dio |
Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo.
Ha suscitato per noi un Salvatore potente Salvezza dai nostri nemici, Del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, |
Canto al Vangelo (Mt 5,3) Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia. |
Vangelo |
Lc 12,13-21
Quello che hai preparato, di chi sarà?
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Dio mantiene sempre le sue promesse. Chiediamogli, attraverso la mediazione del Cristo, di aumentare la nostra fede, dicendo: Signore, rafforza la nostra fiducia in te.Per la Chiesa: perché radichi tutti i suoi interessi su Dio e abbandoni ogni forma di possesso terreno. Preghiamo: Per i governanti della terra: perché superino gli egoistici nazionalismi a favore di uno sviluppo economico e sociale di tutta l’umanità. Preghiamo: Per chi vive nel dubbio: perché Cristo illumini il loro intimo col dono della fede e li renda forti contro le avversità della vita. Preghiamo: Per la nostra comunità: perché riscopra l’importanza del condividere con chi non ha e non si adagi nell’avidità del possedere. Preghiamo: Per coloro che stanno per morire: perché possano presentarsi a Cristo ricchi di fede e di opere buone. Preghiamo: Perché ci accompagni sempre il pensiero della morte. Per la giustizia nella divisione dei beni testamentari. O Dio, la tua misericordia è senza limiti. Allontana da noi l’avidità del possesso, il piacere della carne, la ricchezza ingiusta, perché nell’ora della morte ti possiamo incontrare come giudice benigno. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Donaci, o Padre, di accostarci degnamente al tuo altare, perché il mistero che ci unisce al tuo Figlio sia per noi principio di vita nuova. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Gli occhi del Signore sono su quanti lo temono, su quanti sperano nella sua grazia, per salvare la loro vita dalla morte, per farli sopravvivere in tempo di fame. (Sal 33,18-19) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 23 Ottobre 2017
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San GIOVANNI DA CAPESTRANO Sacerdote – Memoria Facoltativa
Capestrano, L’Aquila, 1386 – Ilok, Croazia, 23 ottobre 1456
Era nato a Capestrano, vicino all’Aquila, nel 1386, da un barone tedesco, ma da madre abruzzese. Studente a Perugia, si laureò e divenne ottimo giurista, tanto che Ladislao di Durazzo lo fece governatore di quella città. Ma caduto prigioniero, decise di farsi francescano, diventando amico di san Bernardino e difendendolo quando, a causa della d…
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San VERO DI SALERNO Vescovo
V sec. (?)
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San SEVERINO MANLIO BOEZIO Filosofo e martire
Sec. VI
Anicio Manlio Torquato Severino Boezio per tutti rappresenta spesso solo un paragrafo del manuale di storia della filosofia. Dagli studiosi è visto come il filosofo che sintetizzò il pensiero classico e la cultura cristiana, lasciando l’unica eredità filosofica di rilievo della seconda metà del primo millennio. Boezio nasce a Roma…
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