+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 23,13-22
Guai a voi, guide cieche.
Riflessione
• Nei prossimi tre giorni meditiamo il discorso pronunciato da Gesù che critica i dottori della legge ed i farisei, chiamandoli ipocriti. Nel vangelo di oggi (Mt 23,13-22), Gesù pronuncia contro di loro quattro volte l’espressione “Guai a voi…” (Mt 23,23-26), e nel vangelo di dopodomani, la pronuncia altre due volte (Mt 23,27-32). Sono espressioni contro i capi religiosi dell’epoca e sono parole molto dure. Nel meditarle, devo pensare non solo ai dottori ed ai farisei del tempo di Gesù, ma anche e soprattutto all’ipocrita che si trova in me, in noi, nella nostra famiglia, nella comunità, nella nostra Chiesa, nella società di oggi. Guardiamo nello specchio del testo per scoprire ciò che c’è di sbagliato in noi stessi.
• Matteo 23,13: Il primo ‘Guai a voi…’ contro coloro che chiudono la porta del Regno, perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci. Come chiudono il Regno? Presentando Dio come un giudice severo, lasciando poco spazio alla misericordia. Imponendo in nome di Dio leggi e norme che non hanno nulla a che vedere con i comandamenti di Dio, falsificando l’immagine del Regno ed uccidendo il desiderio di servire Dio e il Regno. Una comunità che si organizza attorno a questo falso dio “non entra nel Regno”, non è nemmeno espressione del Regno, ed impedisce che i suoi membri entrino nel Regno.
• Matteo 23,14: Il secondo “Guai a voi…” va contro coloro che usano la religione per arricchirsi. Voi che sfruttate le vedove e rubate nelle loro case, e per occultarlo dite lunghe orazioni! Per questo, voi riceverete una condanna più severa”. Gesù permette ai discepoli di vivere il vangelo, poiché dice che l’operaio ha diritto al suo salario (Lc 10,7; cf. 1Cor 9,13-14), ma usare la preghiera e la religione come mezzo per arricchirsi, ciò è ipocrisia e non rivela la Buona Novella di Dio. Trasforma la religione in un mercato. Gesù scaccia i commercianti dal Tempio (Mc 11,15-19) citando i profeti Isaia e Geremia: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti. Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladroni” (Mc 11,17; cf Is 56,7; Jr 7,11). Quando il mago Simone volle comprare il dono dello Spirito Santo, Pietro lo maledisse (At 8,18-24). Simone ricevette la “condanna più severa” di cui Gesù parla nel vangelo di oggi.
• Matteo 23,15: La terza espressione di ‘Guai a voi…’ è contro coloro che fanno proselitismo “che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi”. Ci sono persone che si fanno missionari e annunciano il vangelo non per irradiare la Buona Novella, ma per attrarre le persone per il loro gruppo o la loro chiesa. Una volta Giovanni proibì ad una persona di usare il nome di Gesù perché non faceva parte del suo gruppo. Gesù rispose: “Non lo proibite, poiché chi non è contro di noi è a nostro favore (Mc 9,39). Il documento dell’Assemblea Plenaria dei vescovi dell’America Latina, che si è svolta a marzo del 2008 ad Aparecida, Brasile, ha come titolo: “Discepoli e missionari di Gesù Cristo, affinché in Lui i nostri popoli abbiano vita.” Ossia, lo scopo della missione non è fare in modo che la gente diventi cattolica, ma che i popoli abbiano vita, e vita in abbondanza.
• Matteo 23,16-22: Il quarto Guai a voi …! è contro coloro che fanno giuramento: “Voi dite: se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l’oro del tempio si è obbligati”. Gesù fa una lunga disquisizione per mostrare l’incoerenza di tanti giuramenti che la gente faceva o che la religione ufficiale ordinava di fare: giuramenti per l’oro del Tempio o per l’offerta che sta sull’altare. L’insegnamento di Gesù, dato nel Discorso della Montagna, è il migliore commento del messaggio del vangelo di oggi: “Ma io vi dico: non giurate in modo alcuno, né per il cielo perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.” (Mt 5,34-37)
Lunedì della XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Nella sua prima lettera ai Tessalonicesi Paolo scrive: “Dobbiamo sempre ringraziare Dio per tutti voi, fratelli, ricordandovi nelle nostre preghiere”. La precisazione “dobbiamo ringraziare” può sembrarci indifferente; in realtà è molto importante, perché fissa tutto l’orientamento della lettera: ringraziamo Dio. Questa lettera è infatti una espressione di gratitudine verso Dio, di amore riconoscente. La preghiera di Paolo è anzitutto una preghiera di rendimento di grazie: in ogni lettera egli sempre incomincia col rendere grazie a Dio. E per noi una lezione molto importante.
Questo “ringraziamo Dio” ci dimostra che quanto dice Paolo dopo è considerato dono di Dio. Paolo ringrazia Dio per l’impegno della fede dei Tessalonicesi, per l’operosità della loro carità, per la loro costanza nella speranza: sono attuazioni dei Tessalonicesi, ma più in profondità sono doni di Dio. La fede, la carità, la speranza non sono realizzazioni umane, sono anzitutto “virtù infuse”, cioè doni eccellenti di Dio, che ci mettono in rapporto personale con lui benché noi non lo meritiamo.
Paolo quindi vede la generosità dei suoi cristiani anzitutto come dono di Dio, se ne rallegra, ringrazia il Signore.
Antifona d’ingresso Tendi l’orecchio, Signore, rispondimi: mio Dio, salva il tuo servo che confida in te: abbi pietà di me, Signore; tutto il giorno a te io levo il mio grido. (Sal 86,1-3) |
Colletta O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli, concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perché fra le vicende del mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
1Ts 1,2-5.8-10
Vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per attendere il suo Figlio che egli ha risuscitato.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace. Parola di Dio |
Il Signore ama il suo popolo.
Cantate al Signore un canto nuovo; Lodino il suo nome con danze, Esultino i fedeli nella gloria, |
Canto al Vangelo (Gv 10,27) Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia. |
Vangelo |
Mt 23,13-22
Guai a voi, guide cieche.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Gesù ha combattuto ogni tentativo di strumentalizzare Dio e la fede. Preghiamo il Signore perché ci aiuti a servirlo nella verità, dicendo: Ascoltaci, o Signore.Perché il mondo contemporaneo individui e respinga gli idoli che impediscono di riconoscere e servire Dio, e comprenda che Cristo è venuto a liberarlo da ogni schiavitù. Preghiamo: Perché la Chiesa sia sempre umile e coraggiosa serva della verità: la ricerchi con costanza, la annunzi con zelo e attende con pazienza i frutti. Preghiamo: Perché tutti gli innocenti che soffrono, offrano a Dio il loro dolore per la purificazione e per la salvezza del mondo. Preghiamo: Perché tutti possano riconoscere la presenza reale del Signore nella nostra comunità, dalla gioiosa testimonianza della fede e dalla mutua solidarietà. Preghiamo: Perché nell’attesa della venuta definitiva del Signore, continuiamo a lavorare instancabilmente per la diffusione del vangelo a tutti i popoli. Preghiamo: Per ogni iniziativa pastorale porti a Cristo. Perché anche la vita quotidiana sia evangelizzazione.O Dio onnipotente, che hai inviato il tuo Figlio per indicarci la via della verità e della libertà, aiutaci ad essere forti contro ogni forma di oppressione, per poterti sempre testimoniare con gioia. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte O Padre, che ti sei acquistato una moltitudine di figli con l’unico e perfetto sacrificio del Cristo, concedi sempre alla tua Chiesa il dono dell’unità e della pace. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Con il frutto delle tue opere sazi la terra, o Signore, e trai dai campi il pane e il vino che allietano il cuore dell’uomo.(Sal 104,13-15)Oppure: Dice il Signore: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.(Gv 6,55) |