+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 4,24-30
Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei.
RIFLESSIONE
• Il vangelo di oggi (Lc 4,24-30) fa parte di un insieme più ampio (Lc 4,14-32). Gesù aveva presentato il suo programma nella sinagoga di Nazaret, servendosi di un testo di Isaia che parlava dei poveri, dei prigionieri, dei ciechi e degli oppressi (Is 61,1-2) e che rispecchiava la situazione della gente di Galilea al tempo di Gesù. In nome di Dio, Gesù prese posizione e definì la sua missione: annunciare la Buona Novella ai poveri, proclamare la liberazione ai prigionieri, la vista ai ciechi, restituire la libertà agli oppressi. Terminata la lettura, attualizzò il testo e disse: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi!” (Lc 4,21). Tutti i presenti rimasero ammirati (Lc 4,16-22ª). Però ci fu subito dopo una reazione di discredito. La gente nella sinagoga rimase scandalizzata e non ne volle sapere di Gesù. Diceva: “Non è il figlio di Giuseppe?” (Lc 4,22b) Perché rimasero scandalizzati? Qual è il motivo di quella reazione così inaspettata?
• Perché Gesù citò il testo di Isaia solo fino a dove dice: “proclamare un anno di grazia del Signore”, e taglia la fine della frase che dice: “e proclamare un giorno di vendetta del nostro Dio” (Is 61,2). La gente di Nazaret rimane meravigliata perché Gesù omette la frase sulla vendetta. Loro volevano che la Buona Novella della liberazione degli oppressi fosse un’azione di vendetta da parte di Dio contro gli oppressori. In questo caso, la venuta del Regno non era che un cambiamento superficiale, e non una mutazione o conversione del sistema. Gesù non accetta questo modo di pensare. La sua esperienza di Dio Padre lo aiuta a capire meglio il significato delle profezie. Toglie di mezzo la vendetta. La gente di Nazaret non accetta questa proposta e comincia a diminuire l’autorità di Gesù: “Non è costui il figlio di Giuseppe?”
• Luca 4,24: Nessun profeta è ben accetto in patria. La gente di Nazaret era gelosa dei miracoli compiuti da Gesù a Cafarnao, perché non ne aveva compiuti a Nazaret. Gesù risponde: “Nessun profeta è ben accetto in patria!” Nel loro intimo non accettavano la nuova immagine di Dio che Gesù comunicava loro mediante questa nuova interpretazione più libera di Isaia. Il messaggio del Dio di Gesù oltrepassava i limiti della razza dei giudei e si apriva per accogliere gli esclusi e tutta l’umanità.
• Luca 4,25-27: Due storie dell’Antico Testamento. Per aiutare la comunità a superare lo scandalo e a capire l’universalismo di Dio, Gesù si servì di due storie ben conosciute dell’Antico Testamento: una di Elia e l’altra di Eliseo. Mediante queste storie criticava la chiusura della gente di Nazaret. Elia fu mandato dalla vedova straniera di Sarepta (1 Re 17,7-16). Eliseo fu mandato ad occuparsi dello straniero della Siria (2 Re 5,14).
• Luca 4,28-30: Volevano gettarlo dal precipizio, ma egli se ne andò. Ciò che Gesù disse non calmò gli animi, anzi! L’uso di questi due passaggi della Bibbia produsse ancora più rabbia. La comunità di Nazaret giunse al punto di voler uccidere Gesù. E così, nel momento in cui presentò il suo progetto di accogliere gli esclusi, Gesù stesso fu escluso! Ma lui manteneva la calma! La rabbia degli altri non riuscì a fargli cambiare strada. Luca indica così che è difficile superare la mentalità del privilegio e chiusa in se stessa. E mostrava che l’atteggiamento polemico da parte dei pagani esisteva già al tempo di Gesù. Gesù ebbe le stesse difficoltà che ebbero le comunità ebree al tempo di Luca.
PER UN CONFRONTO PERSONALE
• Il programma di Gesù, è anche il mio programma, il nostro programma? Il mio atteggiamento è quello di Gesù o della gente di Nazaret?
• Chi sono gli esclusi che dovremmo accogliere meglio nella nostra comunità?
Lunedì della III settimana di Quaresima
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
Luca ci fa qui intravedere l’ostilità e l’odio che finiranno per far morire Gesù sulla croce. Gesù lo sa bene. Lo sa e dichiara che nessuno è profeta in patria. Eppure, Gesù va verso la passione con una suprema libertà: quando sarà giunta la sua ora, l’ora stabilita dal Padre, si consegnerà alle mani degli uomini, ma fino a quel momento tutta la sua preoccupazione sarà di salvare coloro che vorranno accoglierlo.
Questo episodio deve farci riflettere. Noi che abbiamo la grazia di essere battezzati, di appartenere forse ad una famiglia cristiana, ad una comunità cristiana, noi che viviamo in un paese ancora sensibile al Vangelo, abbiamo abbastanza umiltà e fede per accogliere Gesù? Non rischiamo di essere un po’ come i farisei, come quei giusti che ritengono di non avere bisogno di alcuna conversione?
Molto spesso, è la nostra pretesa sufficienza che impedisce a Dio di concederci la sua grazia. Non ci rendiamo abbastanza conto che abbiamo bisogno di essere sempre purificati da Gesù. Non permettiamo abbastanza allo Spirito Santo di “convincerci quanto al peccato”, come spiega Giovanni Paolo II nella sua enciclica sullo Spirito Santo. Solo lo Spirito Santo, dandosi a noi, può darci una giusta coscienza del nostro peccato, non per opprimerci, ma, al contrario, per aiutarci a ricevere il perdono di Gesù, la guarigione e la salvezza!
|
|||
Prima lettura | |||
2Re 5,1-15 C’erano molti lebbrosi in Israele, ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro |
|||
|
|||
Salmo responsoriale | |||
Sal 41 e 42 | |||
|
|||
|
|||
|
|||
Lc 4,24-30 Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei. |
|||
|
|||
|
L’uomo contemporaneo, pur nella ricchezza e nel progresso, è spesso sfiduciato e pessimista. O Signore, fagli comprendere che tu sei il vero profeta che può rigenerarlo e purificarlo. Preghiamo:
Nell’acqua del battesimo siamo diventati figli di Dio, incorporati a Cristo. Fa’, o Signore, che prendiamo sempre più coscienza del dono che ci hai fatto. Preghiamo:
Il popolo d’Israele, chiamato da Dio a preparare l’arrivo del Messia, non lo ha saputo riconoscere. Converti, Signore, il cuore di questo popolo perchè ti riconosca come Salvatore. Preghiamo:
Spesso ci troviamo disorientati di fronte a tante proposte che provengono dalla società. Aiutaci, Signore, a riporre in te la nostra fiducia e sete di verità e di pace. Preghiamo:
Tu hai posto in ogni uomo e in ogni cultura i germi del bene e della verità. Aiuta, Signore, i nostri missionari a valorizzare tutto ciò che di positivo vive tra gli uomini e di orientarlo verso di te. Preghiamo:
Perchè ti possiamo incontrare nei fatti di ogni giorno.
Perchè siamo sempre aperti alla verità.
O Signore onnipotente, ascolta il tuo popolo in preghiera: manifestargli il tuo volto paterno perché sappia riconoscere la salvezza che tu gli proponi nel Cristo tuo Figlio che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte Accetta, o Dio, l’offerta che ti presentiamo, segno della nostra devozione, e trasformala per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO DI QUARESIMA III I frutti della penitenza |
È veramente cosa buona e giusta,
innalzare un inno a te, Padre onnipotente,
e cantare insieme la tua lode.
Tu vuoi che ti glorifichiamo
con le opere della penitenza quaresimale,
perché la vittoria sul nostro egoismo
ci renda disponibili alle necessità dei poveri,
a imitazione di Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo…
Antifona di comunione Popoli tutti, lodate il Signore, perché grande è il suo amore per noi. (Sal 117,1.2) |
Preghiera dopo la comunione Questa partecipazione al tuo sacramento ci purifichi, Signore, e ci raccolga insieme nella tua unità. Per Cristo nostro Signore. |
IL SANTO DEL GIORNO
www.santiebeati.it
I santi del 05 Marzo 2018
————————————————–
San LUCIO I Papa
m. 254
(Papa dal 25/06/253 al 05/03/254)Romano. Non appena eletto venne arrestato e mandato in esilio, dal quale, “per volere di Dio, restò incolume”, come si legge nei documenti ufficiali….
www.santiebeati.it/dettaglio/43900
San GIOVAN GIUSEPPE DELLA CROCE (CARLO GAETANO CALOSIRTO) Francescano Alcantarino
Ischia, 15 agosto 1654 – S. Lucia al Monte, 5 marzo 1734
Carlo Gaetano Calosirto nacque a Ischia nel 1654. A 15 anni entrò come Giovan Giuseppe della Croce tra i Francescani scalzi della riforma di san Pietro d’Alcantara, detti anche alcantarini, nel convento napoletano di Santa Lucia al Monte, dove condusse vita ascetica. Insieme a 11 frati fu mandato, poi, nel santuario di Santa Maria Occorrevole di Piedimonte d…
www.santiebeati.it/dettaglio/90659
San GERASIMO Anacoreta
m. Giordania, 475
San Gerasimo, anacoreta in Palestina presso il fiume Giordano al tempo dell’imperatore Zenone, fu riportato alla vera fede da Sant’Eutimio e si prodigò in grandi penitenze. A tutti coloro che scelsero la vita monastica sotto la sua guida, offrì una dura disciplina ed una razione di cibo. Il Martyrologium Romanum lo commemora in data odierna….
www.santiebeati.it/dettaglio/92494