+ Dal Vangelo secondo Marco Mc 9,2-10
Questi è il Figlio mio, l’amato.
Per coloro che desiderano approfondire maggiormente il tema
a) Contesto di allora e di oggi:
L’annuncio della passione sommerse i discepoli in una profonda crisi. Loro si trovavano in mezzo ai poveri, ma nella loro testa c’era confusione, persi com’erano nella propaganda del governo e nella religione ufficiale dell’epoca (Mc 8,15). La religione ufficiale insegnava che il Messia sarebbe stato glorioso e vittorioso! Ed è per questo che Pietro reagisce con molta forza contro la croce (Mc 8,32). Un condannato alla morte di croce non poteva essere il messia, anzi, secondo la Legge di Dio, doveva essere considerato come un “maledetto da Dio” (Dt 21,22-23). Dinanzi a ciò, l’esperienza della Trasfigurazione di Gesù poteva aiutare i discepoli a superare il trauma della Croce. Infatti, nella trasfigurazione, Gesù appare nella gloria, e parla con Mosè e con Elia della sua Passione e Morte (Lc 9,31). Il cammino della gloria passa quindi per la croce.
Negli anni ’70, quando Marco scrive il suo vangelo, la Croce costituiva un grande impedimento per l’accettazione di Gesù come Messia da parte dei giudei. Come poteva essere che un crocifisso, morto come un emarginato, potesse essere il grande messia atteso da secoli dal popolo? La croce era un impedimento per credere in Gesù. “La croce è uno scandalo” dicevano (1Cor 1,23). Le comunità non sapevano come rispondere alle domande critiche dei giudei. Uno degli sforzi maggiori dei primi cristiani consisteva in aiutare le persone a percepire che la croce non era né scandalo, né follia, bensì era l’espressione del potere e della sapienza di Dio (1Cor 1,22-31). Il vangelo di Marco contribuisce in questo sforzo. Si serve di testi del Vecchio Testamento per descrivere la scena della Trasfigurazione. Illumina i fatti della vita di Gesù e mostra che Gesù vede realizzarsi le profezie e che la Croce è il cammino che conduce alla Gloria. E non solo la croce di Gesù era un problema! Negli anni ’70, la croce della persecuzione faceva parte della vita dei cristiani. Infatti, poco tempo prima Nerone aveva scatenato la persecuzione e ci furono molti morti. Fino ad oggi, molte persone soffrono perché sono cristiani e perché vivono il vangelo. Come affrontare la croce? Che significato ha? Con queste domande nella mente meditiamo e commentiamo il testo sulla trasfigurazione.
b) Commento del testo:
Marco 9,2-4: Gesù cambia aspetto.
Gesù va su un molte alto. Luca aggiunge che vi si reca per pregare (Lc 9,28). Lì, sulla cima della montagna, Gesù appare nella gloriadavanti a Pietro, Giacomo e Giovanni. Insieme a lui appaiono anche Mosè ed Elia. Il monte alto evoca il Monte Sinai, dove nel passato, Dio aveva manifestato al popolo la sua volontà, consegnando la legge a Mosè. Le vesti bianche di Gesù evocano Mosè avvolto nella luce quando parla con Dio sulla Montagna e riceve da Dio la legge (cf. Es 34,29-35). Elia e Mosè, le due più grandi autorità del Vecchio Testamento, parlano con Gesù. Mosè rappresenta la Legge, Elia la profezia. Luca dice che la conversazione avviene sulla Morte di Gesù a Gerusalemme (Lc 9,31). Così era chiaro che il Vecchio Testamento, sia la Legge come i Profeti, insegnava già che il cammino della gloria passa per la croce (cf Is 53).
Marco 9,5-6: A Pietro l’accaduto piace, ma non capisce.
A Pietro piace quanto è avvenuto e vuole assicurare il momento piacevole sulla Montagna. Propone costruire tre tende. Marco dice che Pietro aveva paura, senza sapere ciò che stava dicendo, e Luca aggiunge che i discepoli avevano sonno (Lc 9,32). Loro sono come noi, per loro è difficile capire la Croce!
La descrizione dell’episodio della trasfigurazione inizia con una affermazione: “Sei giorni dopo”. A cosa si riferiscono questi sei giorni? Alcuni studiosi spiegano così la frase: Pietro vuole costruire tende, perché era il sesto giorno della festa delle tende. Era una festa molto popolare di sei giorni che celebrava il dono della Legge di Dio ed i quaranta anni passati nel deserto. Per evocare questi quaranta anni, il popolo doveva trascorrere una settimana della festa in tende improvvisate. Per questo si chiamava la Festa delle Tende. Se non fosse possibile la celebrazione tutti e sei i giorni, per lo meno che si facesse il sesto giorno. L’affermazione “dopo i sei giorni” sarebbe un’allusione alla festa delle tende. Per questo Pietro ricorda l’obbligo di costruire tende. E si offre spontaneamente per fare le tende. Così Gesù, Mosè ed Elia avrebbe potuto continuare a conversare.
Marco 9,7: La voce del cielo chiarisce i fatti.
Appena Gesù è avvolto nella gloria, una voce dal cielo dice: “Questo è il mio Figlio prediletto! Ascoltatelo!” L’espressione “Figlio prediletto” evoca la figura del Messia Servo, annunciato dal profeta Isaia (cf. Is 42,1). L’espressione “Ascoltatelo” evoca la profezia che prometteva l’arrivo di un nuovo Mosè (cf. Dt 18,15). In Gesù, si stanno realizzando le profezie del Vecchio Testamento. I discepoli non potevano dubitarlo. I cristiani degli anni ’70 non potevano dubitarlo. Gesù è veramente il Messia glorioso, ma il cammino della gloria passa per la croce, secondo l’annuncio dato nella profezia del Servo (Is 53,3-9). La gloria della Trasfigurazione ne è la prova. Mosè ed Elia lo confermano. Il Padre ne è il garante. Gesù l’accetta.
Marco 9,8: Solo Gesù e nessun altro!
Marco dice che, dopo la visione, i discepoli vedono solo Gesù e nessun altro. L’insistenza nell’affermare che solo vedono Gesù suggerisce che d’ora in poi Gesù è l’unica rivelazione di Dio per noi! Per noi cristiani, Gesù, e solamente lui, è la chiave per capire tutto il senso del Vecchio Testamento.
Marco 9, 9-10: Sapere rimanere in silenzio.
Gesù chiede ai suoi discepoli di non dire niente a nessuno fino a che fosse risuscitato dai morti, ma i discepoli non lo capiscono. Infatti, non capisce il significato della Croce chi non unisce la sofferenza alla risurrezione. La Risurrezione di Gesù è la prova che la vita è più forte della morte.
Marco 9,11-13: Il ritorno del profeta Elia.
Il profeta Malachia aveva annunciato che Elia doveva ritornare per preparare il cammino del Messia (Ml 3,23-24). Questo stesso annuncio si trova nel libro dell’Ecclesiastico (Ec 48,10). Allora, come poteva essere Gesù il Messia, se Elia ancora non era tornato? Per questo, i discepoli chiedevano: “Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?” (9,11). La risposta di Gesù è chiara: “Io vi dico che Elia è già venuto, ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto di lui” (9, 13). Gesù stava parlando di Giovanni Battista, assassinato da Erode (Mt 17,13).
c) Ampliando le informazioni:
i) La Trasfigurazione: il cambiamento che avviene nella pratica di Gesù
Nel mezzo dei conflitti con i farisei e gli erodiani (Mc 8,11-21), Gesù lascia la Galilea e si reca nella regione di Cesarea di Filippo (Mc 8,27), dove inizia a preparare i discepoli. Lungo il cammino, lancia una domanda: “Chi dice la gente che io sia?” (Mc 8,27) Dopo aver ascoltato la risposta che lo consideravano il Messia, Gesù comincia a parlare della sua passione e morte (Mc 8,31). Pietro reagisce: “Dio te ne scampi, Signore!” (Mt 16,22). Gesù ribadisce: “lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!” (Mc 8,33) Fu un momento di crisi. I discepoli, presi dall’idea di un messia glorioso (Mc 8,32-33; 9,32), non comprendono la proposta di Gesù e cercano di condurla per un altro cammino. Era vicina la festa delle Tende, (cf Lc 9,33), in cui l’aspettativa messianica-popolare era solita aumentare e di molto. Gesù sale sul monte a pregare (Lc 9,28). Vince la tentazione per mezzo della preghiera. La manifestazione del Regno sarebbe stata diversa da quella che la gente si immaginava. La vittoria del Servo sarebbe giunta attraverso la condanna a morte (Is 50,4-9; 53,1-12). La croce appare nell’orizzonte, non già come una possibilità, bensì come una certezza. A partire da questo momento, inizia una mutazione nella pratica di Gesù. Ecco alcuni punti significativi di questa mutazione:
Pochi miracoli. Assistiamo prima a molti miracoli. Ora, a partire da Mc 8,27; Mt 16,13 e Lc 9,18, i miracoli costituiscono quasi un’eccezione nell’attività di Gesù.
Annuncio della Passione. Prima si parlava della passione, come di una possibilità remota (Mc 3,6). Ora se ne parla costantemente (Mc 8,31; 9,9.31; 10,33.38).
Prendere la Croce. Prima, Gesù annunciava l’arrivo imminente del Regno. Ora insiste nella vigilanza, nelle esigenze della sequela e nella necessità di prendere la croce (Mt 16,24-26; 19,27-30; 24,42-51; 25,1-13; Mc 8,34; 10,28-31; Lc 9,23-26.57-62; 12,8-9.35-48; 14,25-33; 17,33; 18,28-30).
Insegna ai discepoli. Prima insegna alla gente. Ora si preoccupa maggiormente della formazione dei discepoli. Chiede loro di scegliere di nuovo (Gv 6,67) ed inizia a prepararli per la missione che verrà in seguito. Esce dalla città per poter stare con loro ed occuparsi della loro formazione (Mc 8,27; 9,28. 30-35; 10,10.23.28-32; 11,11).
Parabole diverse. Prima, le parabole rivelavano il mistero del Regno presente nell’attività di Gesù. Ora le parabole orientano verso il giudizio futuro, verso la fine dei tempi: i vignaioli omicidi (Mt 21,33-46; il servo spietato (Mt 18,23-35), gli operai dell’undicesima ora (Mt 20,1-16), i due figli (Mt 21,28-32), il banchetto nuziale (Mt 22,1-14), i dieci talenti (Mt 25,14-30).
Gesù assume la volontà del Padre che si rivela nella nuova situazione, e decide di andare a Gerusalemme (Lc 9,51). Assume questa decisione con una decisione tale da spaventare i discepoli, che non riescono a capire queste cose (Mc 10,32; Lc 18,31-34). In quella società, l’annuncio del Regno così come lo faceva Gesù, non era tollerato. E quindi o cambiava o sarebbe morto! Gesù non cambiò l’annuncio. Continuò ad essere fedele al Padre ed ai poveri. Per questo fu condannato a morte!
ii) La trasfigurazione ed il ritorno del profeta Elia
Nel vangelo di Marco, l’episodio della Trasfigurazione (Mc 9,2-8) è unito alla questione del ritorno del profeta Elia (Mc 9,9-13). In quel tempo, la gente aspettava il ritorno del profeta Elia e non si rendeva conto che Elia era già tornato nella persona di Giovanni Battista (Mc 9,13). Oggi succede la stessa cosa. Molte persone vivono aspettando il ritorno di Gesù e scrivono perfino sui muri delle città: Gesù ritornerà! Loro non si rendono conto che Gesù è già presente nella nostra vita. Ogni tanto, come un lampo improvviso, questa presenza di Gesù irrompe e si illumina, trasformando la nostra vita. Una domanda che ognuno di noi deve porsi: La mia fede in Gesù mi ha già regalato qualche momento di trasfigurazione e di intensa allegria? Come questi momenti di allegria mi hanno dato forza nei momenti di difficoltà?
TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE (ANNO B)
Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco
La Trasfigurazione non era destinata agli occhi di chiunque. Solo Pietro, Giacomo e Giovanni, cioè i tre discepoli a cui Gesù aveva permesso, in precedenza, di rimanere con lui mentre ridava la vita ad una fanciulla, poterono contemplare lo splendore glorioso di Cristo. Proprio loro stavano per sapere, così, che il Figlio di Dio sarebbe risorto dai morti, proprio loro sarebbero stati scelti, più tardi, da Gesù per essere con lui al Getsemani. Per questi discepoli la luce si infiammò perché fossero tollerabili le tenebre della sofferenza e della morte. Breve fu la loro visione della gloria e appena compresa: non poteva certo essere celebrata e prolungata perché fossero installate le tende! Sono apparsi anche Elia e Mosè, che avevano incontrato Dio su una montagna, a significare il legame dei profeti e della Legge con Gesù.
La gloria e lo splendore di Gesù, visti dai discepoli, provengono dal suo essere ed esprimono chi egli è e quale sarà il suo destino. Non si trattava solo di un manto esterno di splendore! La gloria di Dio aspettava di essere giustificata e pienamente rivelata nell’uomo sofferente che era il Figlio unigenito di Dio.
Antifona d’ingresso Nel segno di una nube luminosa apparve lo Spirito Santo e si udì la voce del Padre: “Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto: ascoltatelo”. (cf. Mt 17,5) |
Colletta O Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione del Cristo Signore, hai confermato i misteri della fede con la testimonianza della legge e dei profeti e hai mirabilmente preannunziato la nostra definitiva adozione a tuoi figli, fa’ che ascoltiamo la parola del tuo amatissimo Figlio per diventare coeredi della sua vita immortale. Egli è Dio, e vive e regna con te… |
Dn 7,9-10.13-14
La sua veste era candida come la neve.
Dal libro del profeta Danièle
Io continuavo a guardare, Parola di Dio |
Il Signore regna, il Dio di tutta la terra.
Il Signore regna: esulti la terra, I monti fondono come cera davanti al Signore, Perché tu, Signore, |
2Pt 1,16-19
Questa voce noi l’abbiamo udita discendere dal cielo.
Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole artificiosamente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. Parola di Dio |
Canto al Vangelo (Mt 17,5c) Alleluia, alleluia. Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo. Alleluia. |
Vangelo |
Mc 9,2-10
Questi è il Figlio mio, l’amato.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Nella Trasfigurazione di Cristo gli apostoli Pietro Giacomo e Giovanni hanno acquisito per primi la certezza che il Padre celeste ci ama, e ci salva. Con la Preghiera dei fedeli gli presentiamo ora i sentimenti del nostro cuore. Preghiamo insieme dicendo: Mostraci, Signore, lo splendore del tuo volto.1. Preghiamo per la santa Chiesa di Dio. Sul monte Tabor tre apostoli smarriti trovarono nel fulgore del Cristo quei motivi di fede che li sosterranno di fronte allo scandalo della croce. Perché anche i cristiani di oggi, soprattutto nei momenti difficili, sappiano guardare al Cristo trasfigurato, e irrobustire la loro fiducia nel progetto di salvezza che Dio realizza con la Chiesa nel mondo, preghiamo. 2. Per coloro che si sono consacrati al Signore nella vita religiosa. Nella contemplazione di Cristo salvatore e amico essi trovano il senso della loro missione. Perché sappiano condurre anche gli altri lungo le vie dello spirito, fino a quell’incontro con Cristo che dà pieno significato all’esistenza, preghiamo. 3. Per coloro che non riescono a trovare un senso al vivere e al morire. Cristo, vincitore della morte, deve diventare anche per loro la ragione della speranza. Perché trovino in sé il desiderio di incontrare il Signore, rafforzino la loro volontà di cercarlo, e conoscano infine la gioia di trovarlo, preghiamo. 4. Per coloro che vivono nello scoraggiamento e nello sconforto. Molte persone anche accanto a noi sono travagliate da situazioni esistenziali difficili, che le portano rinchiudersi nella solitudine e nel dolore. Perché come gli apostoli sul Tabor sappiano guardare al volto luminoso di Cristo, e riceverne forza spirituale per riprendere il cammino, preghiamo. 5. Per la nostra comunità (parrocchiale). Il nostro stile di vita sincero e coerente dovrebbe essere per gli altri un valido motivo per accogliere il Vangelo. Perché chi ci vive accanto possa scorgere d’ora innanzi nella nostra testimonianza la luce del Cristo risorto, preghiamo. O Dio nostro Padre, trasfigura anche noi, che crediamo in te e nel tuo progetto di salvezza. Donaci la forza di operare, al di là di ogni dubbio e crisi, ciò che è bene in mezzo ai fratelli. Per Cristo nostro Signore. |
Preghiera sulle offerte Santifica queste offerte, o Padre, per il mistero della Trasfigurazione del tuo unico Figlio, e rinnovaci nello spirito con lo splendore della sua gloria. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO La luce della Trasfigurazione nel mistero della Chiesa.È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Dinanzi ai testimoni da lui prescelti, egli rivelò la sua gloria e nella sua umanità, in tutto simile alla nostra, fece risplendere una luce incomparabile, per preparare i suoi discepoli a sostenere lo scandalo della croce e anticipare, nella Trasfigurazione, la meravigliosa sorte della Chiesa, suo mistico corpo. E noi, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo senza fine l’inno della tua lode: Santo… |
Antifona di comunione Quando il Signore si manifesterà, saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2)Oppure: Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò su un alto monte e si trasfigurò davanti a loro. (Mc 9,2) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 06 Agosto 2018
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TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE – Festa
La liturgia romana leggeva il brano evangelico riferito all’episodio della trasfigurazione il sabato delle Quattro Tempora di Quaresima, mettendo così in relazione questo mistero con quello della passione. Lo stesso evangelista Matteo inizia il racconto con le parole: «Sei giorni dopo» (cioè dopo la solenne confessione di Pietro e il primo annuncio della passione), «Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, suo fratello, e li …
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Santi GIUSTO E PASTORE Martiri
† 304
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Sant’ ORMISDA Papa
Nato a Frosinone – m. 6 agosto 523
(Papa dal 20/07/514 al 06/08/523)Nato a Frosinone, fu Papa dal 514 al 523. Ormisda era un vedovo e un diacono romano al momento della sua elezione. Suo figlio divenne a propria volta Papa con il nome di Silverio. Una delle prime preoccupazioni di Papa Ormisda fu di rimuovere le ultime vestigia dello scisma laurenziano a Roma, riaccogliendo nella Chiesa coloro che non si erano ancora riconciliati. Gran parte del suo Pontificato fu dedicata a ricucire lo strappo che esisteva si…
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