+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 5,1-12
Beati i poveri in spirito.
Da oggi, inizio della 10a Settimana del Tempo Ordinario, fino alla 21a Settimana del Tempo Ordinario, i vangeli quotidiani sono tratti dal vangelo di Matteo. A partire dalla 22a Settimana del Tempo Ordinario, fino al termine dell’anno liturgico, sono tratti dal vangelo di Luca. Nel vangelo di Matteo, scritto per le comunità di giudei convertiti della Galilea e Siria, Gesù è presentato come il nuovo Mosè, il nuovo legislatore. Nell’AT la Legge di Mosè venne codificata in cinque libri: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. Imitando l’antico modello, Matteo presenta la Nuova Legge in cinque grandi discorsi sparsi nel vangelo:
- Il Discorso della Montagna (Mt 5,1 a 7,29);
- Il Discorso della Missione (Mt 10,1-42);
- Il Discorso delle Parabole (Mt 13,1-52);
- Il Discorso della Comunità (Mt 18,1- 35);
- Il Discorso del Futuro del Regno (Mt 24,1 a 25,46).
- Le parti narrative, intercalate tra i cinque Discorsi, descrivono la pratica di Gesù e
mostrano come osservava la nuova Legge e la incarnava nella sua vita.
- Matteo 5,1-2: Il solenne annuncio della Nuova Legge. D’accordo con il contesto del vangelo di Matteo, nel momento in cui Gesù pronuncia il Discorso della Montagna, c’erano appena quattro discepoli con lui (cf. Mt 4,18-22). Poca gente. Ma una moltitudine immensa stava dietro di lui (Mt 4,25). Nell’AT, Mosè salì sul monte Sinai per ricevere la Legge di Dio. Come avvenne con Mosè, Gesù sale sulla Montagna e, guardando la folla, proclama la Nuova Legge. È significativo il modo solenne con cui Matteo introduce la proclamazione della Nuova Legge: “Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola li ammaestrava dicendo: Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”. Le otto Beatitudini aprono in modo solenne il “Discorso della Montagna”. In esse Gesù definisce chi può essere considerato beato, chi può entrare nel Regno. Sono otto categorie di persone, otto porte di ingresso per il Regno, per la Comunità. Non ci sono altre entrate! Chi vuole entrare nel Regno dovrà identificarsi almeno con una di queste otto categorie.
- Matteo 5,3: Beati i poveri in spirito. Gesù riconosce la ricchezza e il valore dei poveri (Mt 11,25-26). Definisce la propria missione in questi termini: “annunciare la Buona Novella ai poveri” (Lc 4,18). Lui stesso vive da povero. Non possiede nulla per sé, nemmeno una pietra su cui reclinare il capo (Mt 8,20). E a chi vuole seguirlo, ordina di scegliere: o Dio, o il denaro! (Mt 6,24). Nel vangelo di Luca si dice: “Beati voi poveri!” (Lc 6,20). Ma chi è il “povero in spirito”? È il povero che ha lo stesso spirito che animò Gesù. Non è il ricco, nemmeno il povero con la mentalità di ricco. Bensì è il povero che, come fa Gesù, pensa ai poveri e ne riconosce il valore. È il povero che dice: “Penso che il mondo sarà migliore quando il minore che soffre pensa al minore”.
- Beati i poveri in spirito => di essi è il Regno dei Cieli
- Beati i miti => erediteranno la terra
- Beati gli afflitti => saranno consolati
- Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia => saranno saziati
- Beati i misericordiosi => otterranno misericordia
- Beati i puri di cuore => vedranno Dio
- Beati i promotori di pace => saranno figli di Dio
• Beati i perseguitati per causa della giustizia => di essi è il regno dei cieli
- Matteo 5,4-9: Il nuovo progetto di vita. Ogni volta che nella Bibbia si cerca di rinnovare l’Alleanza, si ricomincia ristabilendo il diritto dei poveri e degli esclusi. Senza di questo, l’Alleanza non si rifà! Così facevano i profeti, così fa Gesù. Nelle beatitudini, Gesù annuncia il nuovo Progetto di Dio che accoglie i poveri e gli esclusi. Denuncia il sistema che esclude i poveri e che perseguita coloro che lottano per la giustizia. La prima categoria dei “poveri in spirito” e l’ultima categoria dei “perseguitati per causa della giustizia” ricevono la stessa promessa del Regno dei Cieli. E la ricevono fin da ora, nel presente, poiché Gesù dice “di essi è il Regno!” Il Regno è già presente nella loro vita. Tra la prima e l’ultima categoria, ci sono sei altre categorie che ricevono la promessa del Regno. In esse appare il nuovo progetto di vita che vuole ricostruire la vita nella sua totalità mediante un nuovo tipo di rapporto: con i beni materiali (1a coppia); con le persone tra di loro (2a coppia); con Dio (3a coppia). La comunità cristiana deve essere un esempio di questo Regno, un luogo dove il Regno comincia a prendere forma fin da ora.
- Le tre coppie:
Prima coppia: i miti e gli afflitti: I miti sono i poveri di cui parla il salmo 37. Loro sono stati privati delle loro terre e le erediteranno di nuovo (Sal 37,11; cf Sal 37.22.29.34). Gli afflitti sono coloro che piangono dinanzi all’ingiustizia nel mondo e nella gente (cf. Sal 119,136; Ez 9,4; Tb 13,16; 2Pd 2,7). Queste due beatitudini vogliono ricostruire il rapporto con i beni materiali: il possesso della terra ed il mondo riconciliato.
Seconda coppia: coloro che hanno fame e sete di giustizia ed i misericordiosi: Coloro che hanno fame e sete di giustizia sono coloro che desiderano rinnovare la convivenza umana, in modo che sia di nuovo d’accordo con le esigenze della giustizia. I misericordiosi sono coloro che hanno il cuore nella miseria degli altri perché vogliono eliminare le disuguaglianze tra fratelli e sorelle. Queste due beatitudini vogliono ricostruire il rapporto tra le persone mediante la pratica della giustizia e della solidarietà.
Terza coppia: i puri di cuore ed i pacifici: I puri di cuore sono coloro che hanno uno sguardo contemplativo che permette loro di percepire la presenza di Dio in tutto. Coloro che promuovono la pace saranno chiamati figli di Dio, perché si sforzano affinché una nuova esperienza di Dio possa penetrare il tutto e riesca ad integrare il tutto. Queste due beatitudini vogliono ricostruire il rapporto con Dio: vedere la presenza di Dio che agisce in tutto, ed essere chiamati figlio e figlia di Dio.
• Matteo 5,10-12: I perseguitati per causa della giustizia e del vangelo. Le beatitudini dicono esattamente il contrario di ciò che dice la società in cui viviamo. Infatti, nella società il perseguitato per la giustizia è considerato un infelice. Il povero è un infelice. Beato è colui che ha denaro e può andare al supermercato e spendere come vuole. Beato è colui che ha fama e potere. Gli infelici sono i poveri, coloro che piangono! In televisione, i teleromanzi divulgano questo mito della persona felice e realizzata. E senza che ce ne rendiamo conto, diventano il modello di vita per molti di noi. C’è ancora posto nella nostra società per queste parole di Gesù: “Beati i perseguitati per causa della giustizia e del vangelo! Beati i poveri! Beati coloro che piangono!”? E per me, che sono cristiano o cristiana, di fatto chi è beato?
Lunedì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Il tema comune alle letture della Messa odierna è la consolazione dopo la desolazione. “Beati gli afflitti perché saranno consolati” è una delle beatitudini; san Paolo nella lettera ai Corinzi porta l’esempio di se stesso: è appena passato attraverso una grande tribolazione, tanto che più avanti dirà che disperava perfino della vita, ma in questa tribolazione ha ricevuto la consolazione di Dio e ora lo benedice: “Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione”. Anche il salmo ha lo stesso tema: “Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato… Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce”.
Certo, la desolazione pesa ed è insieme una tentazione di non credere più a Dio, di non aver fiducia, quando invece Dio in quella circostanza vuol consolarci, e ci consola se lottiamo con lui, rimanendo fermi nella fede e nella speranza.
Lottare come? Lottare nella preghiera, una preghiera difficile, perché nella vera desolazione non c e più voglia di pregare, ma una preghiera intensa, vera, fatta rimanendo vicino alla croce di Gesù. Allora le nostre sofferenze diventano veramente “le sofferenze di Cristo in noi”, preludio della vittoria e della consolazione, che ci fa cantare: “Gustate e vedete quanto è buono il Signore!”. Soltanto dopo la vittoria si può avere la certezza gioiosa e beatificante della bontà di Dio.
In san Paolo l’esperienza della tribolazione e della consolazione è una esperienza apostolica: “Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione” perché combattimento e vittoria egli li vive per diffondere e consolidare la fede. E la consolazione “si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo”. E dunque un cammino che egli traccia per tutti i fedeli, da vero Apostolo.
Domandiamo al Signore la luce per capire il valore delle tribolazioni e l’aiuto a rimanere, nelle prove, fermi nella fede, fermi accanto alla croce di Cristo, finché giunga la vittoria, nella consolazione divina.
Antifona d’ingresso Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? Gli avversari e i nemici, sono essi a cadere. (Cf. 26,1-2) |
Colletta O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
2Cor 1,1-7
Dio ci consola, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, alla Chiesa di Dio che è a Corinto e a tutti i santi dell’intera Acàia: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo. Parola di Dio |
Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo, Magnificate con me il Signore, Guardate a lui e sarete raggianti, L’angelo del Signore si accampa |
Canto al Vangelo (Mt 5,12) Alleluia, alleluia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Alleluia. |
Vangelo |
Mt 5,1-12
Beati i poveri in spirito.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli (Dall’Orazionale CEI 2020 – Estate) I ritmi e le vicende del tempo si intrecciano con il mistero di Cristo: la stagione estiva, permeata di luce e calore, accompagna la fecondità e la gioia scaturite dalla Pentecoste. Fatti voce delle attese del creato e dei desideri dell’uomo, preghiamo umilmente il Signore. Preghiamo insieme e diciamo: Rinnovaci, Signore, con la forza del tuo Spirito.1. Padre santo, sostieni la Chiesa, perché, a immagine delle prime comunità, sia fedele nell’ascolto della tua parola, perseverante nella preghiera, ardente nella carità. Noi ti preghiamo. 2. Padre misericordioso, manda operai nella tua messe, perché non manchino al tuo popolo i pastori che spezzano il pane della Parola e dell’Eucaristia. Noi ti preghiamo. 3. Padre buono, apri i cuori dei governanti, perché, docili al tuo Spirito, divengano solerti operatori di giustizia. Noi ti preghiamo. 4. Padre clementissimo, riscalda il cuore dei deboli e degli sfiduciati, perché la sofferenza umana si apra alla speranza. Noi ti preghiamo. 5. Padre della vita, benedici gli operatori del turismo e del tempo libero, perché anche grazie a loro la stagione estiva sia l’occasione per gustare le bellezze del creato e dell’arte. Noi ti preghiamo. O Padre, compi anche nel nostro tempo i prodigi della Chiesa apostolica, perché gli uomini di ogni lingua, popolo e nazione, uniti in armonia dal tuo Spirito, si tendano la mano per rinnovare la faccia della terra. Per Cristo nostro Signore. |
Preghiera sulle offerte Volgi il tuo sguardo, o Signore, al nostro servizio sacerdotale, perché questa offerta ti sia gradita e accresca il nostro amore per te. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona alla comunione Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio. (Sal 17,3)Oppure: Dio è amore; chi rimane nell’amore, rimane in Dio e Dio rimane in lui. (1Gv 4,16) |
Preghiera dopo la comunione O Signore, la tua forza risanatrice, operante in questo sacramento, ci guarisca dal male e ci guidi sulla via del bene. Per Cristo nostro Signore. |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 07 Giugno 2021
Sant’ ANTONIO MARIA GIANELLI Vescovo
Carro, La Spezia, 12 aprile 1789 – Piacenza, 7 giugno 1846
Nato il 12 aprile 1789, a Cereta, presso Chiavari, Antonio Maria Gianelli entrò in seminario a 19 anni e fu ordinato sacerdote quattro anni dopo. Insegnante di lettere e di retorica, per accogliere il nuovo vescovo, Lambruschini, organizzò a Genova una recita intitolata «La riforma del seminario» che ebbe una notevole eco. Dal 1826 al 1838 fu arciprete a Chiavari. Questo periodo è contrassegnato da una serie di innovazioni pastorali e dalla creazione di varie istituzioni, come un pr…
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San ROBERTO DI NEWMINSTER Abate cistercense
Gargrave (York) XI sec. – Newminster 6 giugno 1159
Nacque a Gargrave nella contea di York verso la fine dell’XI secolo. Rientrato in Inghilterra da Parigi dove aveva frequentato l’Università venne ordinato sacerdote e inviato come parroco nella natìa Gargrave. Attratto dalla vita contemplativa entrò nell’abbazia benedettina di Whitby per poi unirsi a un gruppo di monaci guidati dal priore Riccardo che avevano fondato una comunità a Fountains nel nord della diocesi di York. Quattro anni dopo venne fondata una nuova abbazia a Newminster in Northumbria la cui guida fu…
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Sant’ EUGENIA Martire venerata a Le Mans
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