+ Dal Vangelo secondo Marco Mc 3,31-35
Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre.
• Nell’antico Israele, il clan, cioè, la grande famiglia (la comunità), era la base della convivenza sociale. Era la protezione delle famiglie e delle persone, la garanzia del possesso della terra, il veicolo principale della tradizione, la difesa dell’identità. Era il modo concreto da parte della gente di quella epoca di incarnare l’amore di Dio e l’amore verso il prossimo. Difendere il clan era lo stesso che difendere l’Alleanza.
• Nella Galilea del tempo di Gesù, a causa del sistema impiantato durante i lunghi governi di Erode Magno (37 a.C. a 4 a.C.) e di suo figlio Erode Antipa (4 a.C. a 39 d.C.), il clan (la comunità) si stava debilitando. Le imposte da pagare, sia al governo che al tempio, i debiti in aumento, la mentalità individualista dell’ideologia ellenistica, le frequenti minacce di repressione violenta da parte dei romani e l’obbligo di accogliere i soldati e dare loro ospitalità, i problemi sempre più grandi di sopravvivenza, tutto questo spingeva le famiglie a rinchiudersi in se stesse e pensare alle proprie necessità. Questa chiusura si vedeva rafforzata dalla religione dell’epoca. Per esempio, chi dedicava la sua eredità al Tempio poteva lasciare i suoi genitori senza aiuto. Ciò indeboliva il quarto comandamento che era la spina dorsale del clan (Mc 7,8-13). Oltre a questo, l’osservanza delle norme di purezza era un fattore di emarginazione per molte persone: donne, bambini, samaritani, stranieri, lebbrosi, indemoniati, pubblicani, malati, mutilati, paraplegici.
• E così, la preoccupazione con i problemi della propria famiglia impediva alle persone di riunirsi in comunità. Ora, affinché potesse manifestarsi il Regno di Dio nella convivenza comunitaria della gente, le persone dovevano superare i limiti stretti della piccola famiglia ed aprirsi di nuovo alla grande famiglia, alla Comunità. Gesù dette l’esempio. Quando la sua famiglia cercò di impossessarsi di lui, reagì ed allargò la famiglia: “Chi è mia madre, chi sono i miei fratelli? E lui stesso dette la risposta girando lo sguardo verso la moltitudine: Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre! (Mc 3,33-35). Creò comunità.
• Gesù chiedeva lo stesso a tutti coloro che volevano seguirlo. Le famiglie non potevano rinchiudersi in se stesse. Gli esclusi e gli emarginati dovevano essere accolti nella convivenza e così sentirsi accolti da Dio (cf Lc 14,12-14). Questo era il cammino per raggiungere l’obiettivo della Legge che diceva: “Non vi sarà alcun bisognoso tra di voi” (Dt 15,4). Come i grandi profeti del passato, Gesù cerca di consolidare la vita comunitaria nei villaggi della Galilea. Riprende il senso profondo del clan, della famiglia, della comunità, quale espressione dell’incarnazione dell’amore verso Dio e verso il prossimo.
Martedì della III settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Le due letture di oggi si illuminano a vicenda. “Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre” dice Gesù. E la lettera agli Ebrei: “Cristo, entrando nel mondo, dice: “Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato… Allora ho detto: Ecco io vengo, per fare, o Dio, la tua volontà””. E continua: “E appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo dell’offerta del corpo di Cristo”.
La volontà di Dio è per noi un tesoro inestimabile, preziosissimo, ma è un tesoro che non accettiamo spontaneamente. Perché? Perché non ne abbiamo il concetto esatto. Infatti si parla spesso di volontà di Dio nelle prove, nella sofferenza: “E volontà di Dio!”, e si pensa alla rassegnazione. E un primo passo, ma non corrisponde a tutta la verità. La volontà di Dio per Gesù era la risurrezione, non la morte!
La morte era un passaggio, dolorosissimo, ma un passaggio per la trasformazione della natura umana, perciò non dobbiamo fermarci li. La volontà di Dio è la trasformazione, è opera bella, è gioia.
Così, nelle circostanze difficili dobbiamo vivere non solo con rassegnazione, ma con fiducia, con adesione, con speranza: Dio vuol operare una cosa positiva, che sarà la nostra gioia. La sua volontà è la vittoria su tutto ciò che è negativo.
Faccio una seconda riflessione. Queste letture ci fanno capire meglio la Messa e la comunione. La Messa è la “nuova alleanza” che Gesù ha sostituito alla prima col suo sangue, in adesione alla volontà di Dio; la Comunione mette in noi la vittima che ha perfettamente aderito alla volontà di Dio. La Comunione è stata istituita proprio in vista della continua adesione alla volontà di Dio: sono due modi di comunicarsi. Anzi, la comunione sacramentale ha senso proprio in vista da questa seconda comunione esistenziale. La Messa è in dispensabile, ma è ordinata alla comunione concreta nella vita. Chiediamo al Signore che ci faccia entrare in questo mistero e ci aiuti a fare con amore la sua volontà, per essere davvero suo fratello, sorella e madre cioè vivere uniti a lui con la fede, nella vita nuova secondo lo Spirito.
Antifona d’ingresso Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra; splendore e maestà dinanzi a lui, potenza e bellezza nel suo santuario. (Sal 96,1.6) |
Colletta Dio onnipotente ed eterno, guida i nostri atti secondo la tua volontà, perché nel nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti generosi di opere buone. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Eb 10,1-10
Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, la Legge, poiché possiede soltanto un’ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha mai il potere di condurre alla perfezione per mezzo di sacrifici – sempre uguali, che si continuano a offrire di anno in anno – coloro che si accostano a Dio. Altrimenti, non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che gli offerenti, purificati una volta per tutte, non avrebbero più alcuna coscienza dei peccati? Invece in quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati. È impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Parola di Dio |
Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Ho sperato, ho sperato nel Signore, Sacrificio e offerta non gradisci, Ho annunciato la tua giustizia Non ho nascosto la tua giustizia dentro il mio cuore, |
Canto al Vangelo (Mt 11,25) Alleluia, alleluia. Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. Alleluia. |
Vangelo |
Mc 3,31-35
Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Fratelli, Dio vuole radunarci attorno a sé come fa un padre con i figli che ama. Resi confidenti da questa intimità e pregando in unione col nostro salvatore Gesù Cristo, diciamo: Padre celeste, ascoltaci.Perché il cammino delle Chiese verso l’unità sia fondato sull’ascolto della parola di Dio e sulla ricerca paziente della sua volontà. Preghiamo: Perché gli abitanti di ogni continente, nel dialogo e nel rispetto reciproco, diventino la famiglia umana voluta da Dio. Preghiamo: Perché la parola e il pane, accolti in questa eucaristia, facciano di noi dei veri parenti di Gesù, uniti come le membra di un unico corpo. Preghiamo: Perché i legami di parentela e di affetto non impediscano a nessuno di seguire la voce di Dio e della propria coscienza. Preghiamo: Perché le nostre assemblee liturgiche siano fonte di fraternità e di solidarietà da donare ad ogni uomo. Preghiamo: Per le famiglie del nostro quartiere. Per chi si trova di fronte a scelte impellenti. O Dio, che hai voluto uscire da te stesso per farci conoscere il tuo amore, alita col tuo Spirito sui nostri egoismi e donaci un cuore nuovo, che sappia donarsi senza limiti. Te lo chiediamo nel nome di Cristo, che con te vive e regna nei secoli eterni. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli i nostri doni, Padre misericordioso, e consacrali con la potenza del tuo Spirito, perché diventino per noi sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Guardate al Signore e sarete raggianti, e il vostro volto non sarà confuso. (Sal 34,6)Oppure: “Io sono la luce del mondo”, dice il Signore; “chi segue me, non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. (Gv 8,12) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 29 Gennaio 2019
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San COSTANZO DI PERUGIA Vescovo e martire
Nato a Foligno, è stato il primo vescovo di Perugia. Martirizzato al tempo delle persecuzioni dell’imperatore Marco Aurelio. Secondo la tradizione fu condotto da alcuni soldati davanti al console Lucio e barbaramente flagellato, quindi immerso nell’acqua bollente, da dove uscì miracolosamente illeso. Ricondotto in carcere, convertì i suoi custodi che lo aiutarono a fuggire. Rifugiatosi a casa del cristiano Anastasio, fu con questo di nuovo arrestato e dec…
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San VALERIO DI RAVENNA Vescovo
sec. III-IV
www.santiebeati.it/dettaglio/38950
San POTAMIONE (POTAMIO) DI AGRIGENTO Vescovo
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