+ Dal Vangelo secondo Giovanni; Gv 13,21-33.36-38
Riflessione
- Siamo al terzo giorno della Settimana Santa. I testi del vangelo di questi giorni ci mettono dinanzi a fatti terribili che condurranno alla prigione ed alla condanna di Gesù. I testi non ci espongono solamente le decisioni delle autorità religiose e civili contro Gesù, ma anche i tradimenti e i negoziati dei discepoli che resero possibile la presa di Gesù da parte delle autorità e contribuirono enormemente ad aumentare la sofferenza di Gesù.
- Giovanni 13,21: L’annuncio del tradimento. Dopo aver lavato i piedi ai discepoli (Gv 13,2-11) ed aver parlato dell’obbligo che abbiamo di lavarci i piedi a vicenda (Gv 13,12- 16), Gesù si commuove profondamente. E non è da meravigliarsi. Lui stava compiendo quel gesto di servizio e di dono totale di sé, mentre accanto a lui uno dei discepoli stava tramando come tradirlo quella stessa notte. Gesù esprime la sua commozione dicendo:“In verità, in verità vi dico, uno di voi mi tradirà!” Non dice: “Giuda mi tradirà”, ma “uno di voi”. E’ qualcuno del suo circolo di amicizia che lo tradirà.
- Giovanni 13,22-25: La reazione dei discepoli. I discepoli si impauriscono. Non si aspettavano questa dichiarazione e cioè che uno di loro sarebbe stato il traditore. Pietro fa segno a Giovanni di chiedere a Gesù chi dei dodici avrebbe commesso il tradimento. Segno questo che non si conoscevano bene tra di loro, non riuscivano a capire chi potesse essere il traditore. Segno, cioè, che l’amicizia tra di loro non aveva raggiunto la stessa trasparenza di Gesù con loro (cf. Gv 15,15). Giovanni si inclinò vicino a Gesù e gli chiese: “Chi è?”
- Giovanni 13,26-30: Gesù indica Giuda. Gesù dice: è colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò. Prende un pezzo di pane, lo intinge e lo porge a Giuda. Era un gesto comune e normale che i partecipanti ad una cena usavano fare. E Gesù disse a Giuda: “Quello che devi fare, fallo al più presto!” Giuda aveva una borsa comune. Era incaricato di comprare le cose e di dare l’elemosina ai poveri. Per questo, nessuno percepì nulla di speciale nel gesto e nelle parole di Gesù. In questa descrizione dell’annuncio del tradimento c’è l’evocazione del salmo in cui il salmista si lamenta dell’amico che lo tradì: “Perfino il mio amico, in cui avevo fiducia e che mangiava il mio pane, è il primo a tradirmi” (Sal 41,10; cf. Sal 55,13-15). Giuda si rende conto che Gesù era a conoscenza di tutto (Cf. Gv 13,18). Ma pur sapendolo, non torna indietro e mantiene la decisione di tradire il suo Maestro. E’ questo il momento in cui avviene una separazione tra Giuda e Gesù. Giovanni dice che satana entrò in lui. Giuda si alza ed esce. Si mette dalla parte dell’avversario (satana). Giovanni commenta: “Era di notte”. Era oscurità.
- Giovanni 13,31-33: Comincia la glorificazione di Gesù. E’ come se la storia avesse aspettato questo momento di separazione tra la luce e le tenebre. Satana (l’avversario) e le tenebre entrano in Giuda quando lui decide di eseguire ciò chestava tramando. In quel momento si fece luce in Gesù che dichiara: “Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito!” Tutto ciò che succederà d’ora in poi è per contagio regressivo. Le grandi decisioni erano già state prese sia da parte di Gesù (Gv 12,27-28) ed ora da parte di Giuda. I fatti si precipitano. E Gesù lo annuncia: “Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire”. Manca poco al passaggio, alla Pasqua.
- Giovanni 13,34-35: Il comandamento nuovo. Il vangelo di oggi omette questi due versi sul nuovo comandamento dell’amore, e comincia a parlare dell’annuncio della negazione di Pietro.
- Giovanni 13,36-38: Annuncio della negazione di Pietro. Insieme al tradimento di Giuda, il vangelo parla anche della negazione di Pietro. Sono i due fatti che contribuiscono di più al dolore di Gesù. Pietro dice che è disposto a dare la vita perGesù. Gesù lo richiama alla realtà: “Tu sei disposto a dare la vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte”. Marco aveva scritto: “Prima che il gallo canti due volte, tu mi avrai rinnegato tre volte” (Mc 14,30). Tutti sanno che il gallo canta rapidamente. Quando al mattino il primo gallo comincia a cantare, quasi nello stesso tempo tutti i galli cantano insieme. Pietro è più rapido nella sua negazione che il gallo a cantare.
Martedì della Settimana Santa
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
Il tradimento di Gesù, per opera di Giuda, è l’esempio per eccellenza della cattiveria umana. Nel corso della storia, molti uomini hanno tradito i loro amici, coniugi, genitori, figli, concittadini o altri uomini fratelli. Questi uomini hanno stimato cosa da poco la solidarietà e la comunione umana. Ora, nella persona di Giuda, quest’ondata di indifferenza e di cattiveria si alza e si rovescia contro Gesù stesso, che in quanto Logos – Verbo – è il fondamento di ogni relazione positiva.
Durante la Settimana Santa, la sorte terrena del mediatore sarà decisa dal bacio del traditore. Ma il tradimento e la consegna di Gesù ai suoi nemici sarebbero impossibili senza l’azione, ad un livello più profondo, del Padre eterno che, attraverso le circostanze dell’Ultima Cena e della preghiera al Getsemani, si consegna lui stesso nella persona del Figlio. Compie così, nel tempo, il dono totale di sé che, nell’eternità, egli compie con la discesa dello Spirito Santo, il cui essere è Amore. La Passione di Gesù esprime nel tempo ciò che il Padre è nell’eternità. Così il tradimento di Giuda, colmo com’era della perversità del peccato, diventa il mezzo attraverso cui lo Spirito d’amore viene mandato in questo mondo, per salvarlo.
Antifona d’ingresso Non gettarmi in preda ai miei avversari. Contro di me si sono alzati falsi testimoni che soffiano violenza. (Sal 26,12) |
Colletta Concedi a questa tua famiglia, o Padre, di celebrare con fede i misteri della passione del tuo Figlio per gustare la dolcezza del tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
Is 49,1-6
Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra. (Secondo canto del Servo del Signore)
Dal libro del profeta Isaìa
Ascoltatemi, o isole, Parola di Dio |
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
In te, Signore, mi sono rifugiato, Sii tu la mia roccia, Sei tu, mio Signore, la mia speranza, La mia bocca racconterà la tua giustizia, |
Canto al Vangelo () Lode e onore a te, Signore Gesù! Salve, nostro Re, obbediente al Padre: sei stato condotto alla croce, come agnello mansueto al macello. Lode e onore a te, Signore Gesù! |
Vangelo |
Gv 13,21-33.36-38
Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli (Dall’Orazionale CEI 2020) Poniamo sotto lo sguardo del Padre buono e misericordioso l’umanità intera con le sue fragilità, sofferenze e povertà. Supplichiamolo di accogliere la nostra preghiera. Preghiamo insieme e diciamo: Aumenta, o Padre, la nostra fede.1. Proteggi la santa Chiesa: risplenda come luce di verità e di amore e faccia giungere fino agli estremi confini della terra il Vangelo della salvezza e della vita. Noi ti preghiamo. 2. Sostieni con la tua grazia le persone consacrate: vivano gioiosamente la loro vocazione e siano testimoni fedeli di Cristo. Noi ti preghiamo. 3. Suscita profeti nel nostro tempo: aprano con coraggio vie di pace e sappiano edificare un mondo fraterno e riconciliato. Noi ti preghiamo. 4. Volgi il tuo sguardo misericordioso sui carcerati: non si spenga nel loro cuore la luce della speranza e si aprano alla grazia rinnovatrice della Pasqua. Noi ti preghiamo. 5. Soccorri tutti noi che partecipiamo a questa santa Eucaristia: possiamo attingervi l’umile forza per vivere in fedeltà al Vangelo e testimoniare che nulla ci è più caro di Cristo. Noi ti preghiamo. Padre, tu leggi nei cuori e conosci le nostre fragilità e paure: ascolta anche quanto non riusciamo a esprimere, ed esaudiscilo per i meriti della passione di Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. |
Preghiera sulle offerte Accetta con bontà, o Signore, l’offerta della tua famiglia: tu, che la rendi partecipe di questi santi doni, fa’ che giunga a possederli pienamente nel tuo regno. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO DELLA PASSIONE DEL SIGNORE II La vittoria della PassioneÈ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Contempliamo ormai vicini i giorni della sua Pasqua di morte e risurrezione nei quali è sconfitta la superbia dell’antico avversario e celebrato il mistero della nostra redenzione. Per questo grande mistero, le schiere degli angeli adorano la tua gloria e per l’eternità si allietano al tuo cospetto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre voci nell’inno di lode: Santo, … |
Antifona alla comunione Dio non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi. (Rm 8,32)Oppure: Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. (Gv 13,31) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 04 Aprile 2023
Sant’ ISIDORO DI SIVIGLIA Vescovo e dottore della Chiesa – Memoria Facoltativa
560? – 4 aprile.636
Ultimo dei Padri latini, Isidoro di Siviglia (560-636) fu molto letto nel Medioevo, soprattutto per le sue «Etimologie», un’utile “somma” della scienza antica. Fu però soprattutto un vescovo zelante preoccupato della maturazione culturale e morale del clero spagnolo. Per questo motivo fondò un collegio ecclesiastico, prototipo dei futuri seminari, dedicando molto spazio della sua laboriosa giornata all’istruzione dei candidati al sacerdozio. Dei suoi fratelli due furono vescovi e…
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San BENEDETTO MANASSARI, DETTO IL MORO Religioso dei Frati Minori
San Fratello, Messina, 1526 – Palermo, 4 aprile 1589
Copatrono – con santa Rosalia – della città di Palermo, Benedetto Manassari nacque a San Fratello (Messina) nel 1526 da genitori discendenti di schiavi africani. A 21 anni entrò in una comunità eremitica e visse sul Monte Pellegrino. Quando Pio IV sciolse la comunità, passò ai Frati minori. Visse 24 anni nel convento di Santa Maria di Gesù a Palermo come cuoco, superiore, maestro dei novizi, infine ancora cuoco. Morto nel 1589, è santo dal 1807….
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San ZOSIMO Anacoreta
Palestina, IV sec.
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