+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 5,17-30
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.
Riflessione
• Il vangelo di Giovanni è diverso dagli altri tre. Rivela una dimensione più profonda che solo la fede riesce a percepire nelle parole e nei gesti di Gesù. I Padri della Chiesa dicevano che il vangelo di Giovanni è “spirituale”, rivela ciò che lo Spirito fa scoprire nelle parole di Gesù (cf. Gv 16,12-13). Un esempio bello di questa dimensione spirituale del vangelo di Giovanni è il passaggio che meditiamo oggi. • Giovanni 5,17-18: Gesù spiega il significato profondo della guarigione del paralitico. Criticato dai giudei per aver curato nel giornato di sabato, Gesù risponde: “Il Padre mio opera sempre e anch’io opero!” I giudei insegnavano che il sabato non si poteva lavorare, poiché perfino Dio si è riposato e non ha lavorato il settimo giorno della creazione (Es 20,8-11). Gesù afferma il contrario. Lui dice che il Padre ha sempre lavorato fino ad ora. Per questo, anche Gesù lavora, e perfino il sabato. Imita suo Padre! Per Gesù, l’opera creatrice non è terminata. Dio continua a lavorare, incessantemente, giorno e notte, sostenendo l’universo e tutti noi. Gesù collabora con il Padre continuando l’opera della creazione in modo che un giorno tutti possano 29 entrare nel riposo promesso. La reazione dei giudei fu violenta. Volevano ucciderlo per due motivi; per negare il senso del sabato e per dirsi uguali a Dio. • Giovanni 5,19-21: E’ l’amore che lascia trasparire l’azione creatrice di Dio. Questi versi rivelano qualcosa della relazione tra Gesù ed il Padre. Gesù, il figlio, vive in attenzione permanente dinanzi al Padre. Quello che vede fare al Padre, anche lui lo fa. Gesù è il riflesso del Padre. E’ il volto del Padre! Questa attenzione totale del Figlio al Padre, fa sì che l’amore del Padre possa entrare totalmente nel Figlio ed attraverso il Figlio possa svolgere la sua azione nel mondo. La grande preoccupazione del Padre è quella di vincere la morte e di far vivere. La guarigione del paralitico fu un modo per tirar fuori le persone dalla morte e per farle vivere. E’ un modo per dare continuità all’opera creatrice del Padre. • Giovanni 5,22-23: Il Padre non giudica, ma affida il giudizio al figlio. Determinante, nella vita, è il modo in cui ci collochiamo dinanzi al Creatore, poiché dipende radicalmente da lui. Ora, il Creatore si rende presente per noi in Gesù. In Gesù abita la pienezza della divinità (cf Col 1,19). Per questo, nel modo in cui ci definiamo dinanzi a Gesù, esprimiamo la nostra posizione dinanzi a Dio Creatore. Ciò che il Padre vuole è che lo conosciamo e gli rendiamo onore nella rivelazione che lui fa di se stesso in Gesù. • Giovanni 5,24: La vita di Dio in noi mediante Gesù. Dio è vita, è forza creatrice. Lì dove lui si fa presente, la vita rinasce. Lui si fa presente nella Parola di Gesù. Chi ascolta la parola di Gesù come parola che viene da Dio è già risorto. Ha già ricevuto il tocco vivificante che lo conduce oltre la morte. Gesù passò dalla morte alla vita. Ne è la prova la guarigione del paralitico. • Giovanni 5,25-29: La risurrezione sta avvenendo già. I morti siamo tutti noi che ancora non ci apriamo alla voce di Gesù che viene dal Padre. Però “viene l’ora” ed è adesso, “in cui i morti udiranno la voce del Figlio di Dio e coloro che ascoltano vivranno”. Con la parola di Gesù, venuta dal Padre, si inizia una nuova creazione, già in cammino. La parola creatrice di Gesù raggiungerà tutti, anche coloro che sono già morti. Loro udiranno e vivranno. • Giovanni 5,30: Gesù è il riflesso del Padre. “Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato”. Questa frase finale è il riassunto di tutto ciò che è stato detto precedentemente. Era questa l’idea che le comunità del tempo di Giovanni avevano ed irradiavano riguardo a Gesù.
Mercoledì della IV settimana di Quaresima
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
Le letture di oggi ci dicono chi è Gesù di Nazaret. Gesù sa e vede come agisce Dio, e per questo agisce come Dio, e lo fa sempre bene, anche il giorno di sabato. Gesù ha in sé la forza della vita e della risurrezione. Egli è il figlio prediletto di Dio, e Dio chiede che gli siano resi gli onori dovuti a Dio. Gesù è allo stesso tempo pienamente uomo, e proprio perché è un uomo Dio ha fatto di lui il giudice di tutti gli uomini. L’ora del giudizio di Dio su di noi, del giudizio attraverso Gesù Cristo, non è solo annunciata per la fine del mondo. È oggi, adesso, che noi siamo sottomessi al tribunale di Gesù Cristo, poiché il tempo messianico è incominciato a partire dalla sua morte e dalla sua risurrezione. Oggi noi ci troviamo contemporaneamente davanti al giudizio e alla misericordia di Dio, che ci sono dati in Gesù Cristo. Il giudizio concerne il male che abbiamo fatto e lo scopre ai nostri occhi. Ma Gesù Cristo ci porta la remissione dei peccati, la guarigione del male e il ritorno alla vita, alla vita che abbiamo ucciso o affievolito in noi.
Per questo è sufficiente accogliere il dono divino del perdono. Se crediamo che Gesù Cristo è veramente entrato nella storia dell’umanità quando il Verbo di Dio si è fatto uomo e il Padre ci ha mostrato il suo amore dandoci suo Figlio, se ci rimettiamo nelle mani di Gesù Cristo, usciremo allora dalla morte ed entreremo nella vita, ed invece di essere giudicati, troveremo la misericordia e diverremo figli di Dio. D’altra parte, noi possiamo rifiutare questo dono, possiamo preferire il male che è in noi e non volere la guarigione. In questo caso ci sottomettiamo volontariamente al giudizio di Gesù Cristo. Bisogna pregare con fervore perché nessun uomo faccia mai questa scelta. Noi apparteniamo a Gesù per salvare con lui il mondo intero.
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Prima lettura | ||||
Is 49,8-15 Ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere la terra. |
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Salmo responsoriale | ||||
Sal 144 | ||||
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Gv 5,17-30 Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. |
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IL SANTO DEL GIORNO
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