+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 6,1-6.16-18
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
A) CONTESTO
Gesù parla di tre cose: l’elemosina (Mt 6,1-6), la preghiera (Mt 6,5-15) ed il digiuno (Mt 6,16-18). Erano le tre opere di pietà dei giudei. Gesù critica il fatto che pratichino la pietà per essere visti dagli uomini (Mt 6,1). Non permette che la pratica della giustizia e della pietà venga usata come un mezzo per la promozione sociale nella comunità (Mt 6,2.5.16). Nelle parole di Gesù appare un nuovo tipo di relazione con Dio che si dischiude per noi. Lui dice: “Tuo Padre che vede nel segreto ti ricompenserà” (Mt 6,4). “Vostro Padre conosce le vostre necessità prima ancora che gli chiediate qualcosa” (Mt 6,8). “Se perdonate agli uomini i loro delitti, anche il vostro Padre celeste vi perdonerà” (Mt 6,14). Gesù ci offre un nuovo cammino di accesso al cuore di Dio. La meditazione delle sue parole riguardo alle opere di pietà potrà aiutarci a scoprire questo nuovo cammino.
B) COMMENTO DEL TESTO
Mt 6,1: La chiave generale per capire l’insegnamento che segue.
Gesù dice: Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini, per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. La giustizia di cui parla Gesù consiste nel raggiungere il luogo dove Dio ci vuole. Il cammino per giungervi è espresso nella legge di Dio. Gesù avvisa del fatto che non si deve osservare la legge per essere elogiati dagli uomini. Prima aveva detto: “Se la vostra giustizia non supera la giustizia dei dottori della legge e dei farisei, voi non entrerete nel regno dei Cieli” (Mt 5,26). Nel leggere questa frase non dobbiamo pensare solo ai farisei del tempo di Gesù, ma soprattutto al fariseo che dorme in ciascuno di noi. Se Giuseppe, sposo di Maria, avesse seguito la giustizia della legge dei farisei, avrebbe dovuto denunciare Maria. Ma lui era “giusto” (Mt 1,19), possedeva già la nuova giustizia annunciata da Gesù. Per questo, trasgredì l’antica legge e salvò la vita di Maria e di Gesù. La nuova giustizia annunciata da Gesù riposa su un’altra base, scaturisce da un’altra sorgente. Dobbiamo costruire la nostra sicurezza dal di dentro, non in ciò che noi facciamo per Dio, ma in quello che Dio fa per noi. È questa la chiave generale per capire l’insegnamento di Gesù sulle opere di pietà. In ciò che segue, Matteo applica questo principio generale alla pratica dell’elemosina, della preghiera e del digiuno. Dal punto di vista didattico, prima dice come non deve essere, e poi subito insegna come deve essere.
Mt 6,2: Come non fare l’elemosina.
Il modo sbagliato, sia allora che oggi, di fare l’elemosina è quello di usare un modo vistoso, per essere riconosciuti ed acclamati dagli altri. Spesso sui banchi delle chiese si vedono scritte queste parole: “Dono della famiglia tale”. In televisione, ai politici piace mostrarsi come grandi benefattori dell’umanità nelle inaugurazioni di opere pubbliche al servizio della comunità. Gesù dice: Coloro che agiscono così hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Mt 6,3-4: Come fare l’elemosina.
Il modo corretto di fare elemosina è questo: “Che la mano sinistra non sappia ciò che sta facendo la destra!” Ossia devo fare l’elemosina in modo tale che nemmeno io devo avere la sensazione di star facendo una cosa buona, che merita una ricompensa da parte di Dio ed elogio da parte degli altri. L’elemosina è un obbligo. È una forma di condividere qualcosa che possiedo, con coloro che non hanno nulla. In una famiglia, ciò che è di uno è di tutti. Gesù elogia l’esempio della vedova che dava persino ciò che gli era necessario (Mc 12,44).
Mt 6,5: Come non pregare.
Parlando del modo sbagliato di pregare, Gesù menziona alcuni usi e costumi strani di quell’epoca. Quando veniva suonata la trombetta per la preghiera del mattino, di mezzogiorno e del pomeriggio, c’era gente che cercava di trovarsi in mezzo alla strada per pregare solennemente con le braccia aperte facendosi così vedere da tutti ed essere considerata, così, gente pia. Altri nella sinagoga, assumevano atteggiamenti stravaganti, per attirare l’attenzione delle comunità.
Mt 6,6: Come pregare.
Per non lasciare dubbi, Gesù esagera su come pregare. Dice che bisogna pregare, in segreto, solo davanti a Dio Padre. Nessuno ti vedrà. Anzi, forse, per gli altri, tu sarai una persona che non prega. Non importa! Anche di Gesù lo dissero: “Non è da Dio!” E questo perché Gesù pregava molto di notte e non gli importava dell’opinione degli altri. Ciò che importa è avere la coscienza in pace ed avere la certezza che Dio è il Padre che mi accoglie, e non a partire da ciò che io faccio per Dio o a partire dalla soddisfazione che cerco nell’essere apprezzato come una persona pia e che prega.
Mt 6,16: Come non fare digiuno.
Gesù critica le pratiche sbagliate del digiuno. C’era gente che si rattristava nel volto, non si lavava, usava vestiti stracciati, non si pettinava, in modo che tutti potessero vedere che stava digiunando, ed in modo perfetto.
Mt 6,17-18: Come fare il digiuno.
Gesù raccomanda il contrario: Quando tu digiuni, spargi profumo sulla tua testa, lavati il viso, in modo che nessuno capisca che tu stai facendo digiuno, ma solo tuo Padre che è nei cieli.
Come dicevamo prima, si tratta di un cammino nuovo di accesso al cuore di Dio che si apre davanti a noi. Gesù, per assicurarci interiormente, non chiede ciò che noi facciamo per Dio, bensì ciò che Dio fa per noi. L’elemosina, la preghiera ed il digiuno non sono soldi per comprare il favore di Dio, ma sono la risposta di gratitudine all’amore ricevuto e sperimentato.
C) AMPLIANDO L’INFORMAZIONE
Il contesto più ampio del vangelo di Matteo
Il vangelo di Matteo è stato scritto per una comunità di giudei convertiti che stavano attraversando una crisi profonda di identità in rapporto al loro passato. Dopo essersi convertiti a Gesù, avevano continuato a vivere secondo le loro antiche tradizioni e frequentavano le sinagoghe, insieme a parenti ed amici, come prima. Ma soffrivano a causa di una forte pressione da parte degli amici giudei che non accettavano Gesù come il Messia. Questa tensione aumentò dopo l’anno 70 dC. Quando, nel 66 dC, scoppiò la rivolta dei giudei contro Roma, due gruppi non vollero partecipare, il gruppo dei farisei ed il gruppo dei giudei cristiani. Ambedue i gruppi sostenevano che andare contro Roma non aveva nulla a che fare con la venuta del Messia, come altri sostenevano. Dopo la distruzione di Gerusalemme da parte dei romani nel 70, gli altri gruppi giudei scomparvero tutti. E rimasero solo i farisei e i giudei cristiani. Ambedue i gruppi pretendevano di essere gli eredi delle promesse dei profeti e, per questo, aumentava la tensione tra i fratelli, a causa dell’eredità. I farisei riorganizzarono il resto del popolo e presero posizione sempre di più contro i cristiani, che finirono per essere scomunicati dalle sinagoghe. Questa scomunica riaccese tutto il problema dell’identità. Ora i cristiani erano in modo ufficiale e formale separati dal popolo delle promesse. Non potevano frequentare più le loro sinagoghe, i loro rabbini. E loro si chiedevano: Chi è il vero popolo di Dio: loro o noi? Con chi sta Dio? Gesù è veramente il Messia?
Matteo, quindi, scrive il suo vangelo (i) per questo gruppo di cristiani, come un vangelo di consolazione per coloro che erano stati scomunicati e perseguitati dai giudei; aiutandoli a superare il trauma della rottura; (ii) come un vangelo di rivelazione, mostrando che Gesù è il vero Messia, il nuovo Mosè, che compie le promesse; (iii) come vangelo della nuova pratica, mostrando come devono fare per arrivare alla vera giustizia, maggiore della giustizia dei farisei.
Una chiave per il Discorso della Montagna
Il Discorso della Montagna è il primo dei cinque discorsi del vangelo di Matteo. Descrive le condizioni che permettono a una persona di poter entrare nel regno di Dio: la porta di entrata, la nuova lettura della legge, il modo nuovo di vedere e praticare le opere di pietà; il modo nuovo di vivere in comunità. In una parola, nel Discorso della Montagna, Gesù comunica il modo nuovo di guardare le cose della Vita e del regno. Si tratta di una divisione che serve da chiave di lettura:
Mt 5,1-16: La Porta di entrata.
Mt 5,1-10: Le otto Beatitudini aiutano a percepire dove il regno è già presente (Mt tra i poveri ed i perseguitati) e dove starà tra breve (Mt tra gli altri sei gruppi).
Mt 5,11-16: Gesù dirige parole di consolazione ai discepoli ed avvisa: colui che vive le beatitudini sarà perseguitato (Mt 5,11-12), ma la sua vita avrà un senso, un significato, perché sarà sale della terra (Mt 5,13) e luce del mondo (Mt 5,14-16)
Mt 5,17-48;6,1-18: La nuova relazione con Dio: Una nuova Giustizia.
Mt 5,17-48: La nuova giustizia deve superare la giustizia dei farisei.
Gesù radicalizza la legge, cioè, la conduce alla sua radice, al suo obiettivo principale ed ultimo che è servire la vita, la giustizia, l’amore e la verità. I comandamenti della legge indicano un nuovo cammino di vita, evitato dai farisei (Mt 5,17-20).
Subito Gesù presenta vari esempi di come devono essere capiti i comandamenti della legge di Dio data da Mosè: anticamente vi è stato detto, ma io vi dico (Mt 5,21-48)
Mt 6,1-18: La nuova giustizia non deve cercare ricompensa o merito.
(È il vangelo di questo Mercoledì della Ceneri)
Mt 6,19-34: Il nuovo rapporto con i beni della terra: una nuova visione della creazione.
Affronta i bisogni primari della vita: alimenti, vestiti, casa, salute. È la parte della vita che produce più angoscia nelle persone. Gesù insegna come rapportarsi ai beni materiali ed alle ricchezze della terra: non accumulare beni (Mt 6,19-21), non guardare il mondo con sguardo afflitto (Mt 6,22-23), non servire Dio e il denaro nello stesso tempo (Mt 6,24), non preoccuparsi di ciò che mangiamo e beviamo (Mt 6,23-34).
Mt 7,1-29: Il nuovo rapporto con le persone: una nuova vita in comunità.
Non cercare la pagliuzza nell’occhio di tuo fratello (Mt 7,1-5); non gettare le perle ai porci (Mt 7,6); non aver paura di chiedere le cose a Dio (Mt 7,7-11); la regola d’oro (Mt 7,12); scegliere il cammino stretto e difficile (Mt 7,13-14); fare attenzione ai falsi profeti (Mt 7,15-20); non solo parlare ma agire (Mt 7,21-23); la comunità costruita su questa base resterà in piedi malgrado la tempesta (Mt 7,24-27). Il risultato di queste parole è una nuova coscienza dinanzi agli scribi e ai dottori (Mt 7,28-29).
Mercoledì delle Ceneri
Colore liturgico: Viola
Il mercoledì delle Ceneri, la cui liturgia è marcata storicamente dall’inizio della penitenza pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall’intensificazione dell’istruzione dei catecumeni, che dovevano essere battezzati durante la Veglia pasquale, apre ora il tempo salutare della Quaresima.
Lo spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e di conversione al Signore, che proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo umilmente in risposta alla parola di Dio. Al di là del senso che queste usanze hanno avuto nella storia delle religioni, il cristiano le adotta in continuità con le pratiche espiatorie dell’Antico Testamento, come un “simbolo austero” del nostro cammino spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per riconoscere che il nostro corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale, come un sacrificio reso al Dio della vita in unione con la morte del suo Figlio Unigenito. È per questo che il mercoledì delle Ceneri, così come il resto della Quaresima, non ha senso di per sé, ma ci riporta all’evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi saranno trasformati come il suo.
Il rinnovamento pasquale è proclamato per tutta l’umanità dai credenti in Gesù Cristo, che, seguendo l’esempio del divino Maestro, praticano il digiuno dai beni e dalle seduzioni del mondo, che il Maligno ci presenta per farci cadere in tentazione. La riduzione del nutrimento del corpo è un segno eloquente della disponibilità del cristiano all’azione dello Spirito Santo e della nostra solidarietà con coloro che aspettano nella povertà la celebrazione dell’eterno e definitivo banchetto pasquale. Così dunque la rinuncia ad altri piaceri e soddisfazioni legittime completerà il quadro richiesto per il digiuno, trasformando questo periodo di grazia in un annuncio profetico di un nuovo mondo, riconciliato con il Signore.
Antifona d’ingresso Tu ami tutte le tue creature, Signore, e nulla disprezzi di ciò che hai creato; tu dimentichi i peccati di quanti si convertono e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio. (cf. Sap 11,23-26)Si omette l’atto penitenziale, perché è sostituito dal rito di imposizione delle ceneri. |
Colletta O Dio, nostro Padre, concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Gl 2,12-18
Laceratevi il cuore e non le vesti.
Dal libro del profeta Gioèle
Così dice il Signore: Parola di Dio |
Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; Sì, le mie iniquità io le riconosco, Crea in me, o Dio, un cuore puro, Rendimi la gioia della tua salvezza, |
2Cor 5,20-6,2
Riconciliatevi con Dio. Ecco ora il momento favorevole.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. Parola di Dio |
Canto al Vangelo (Sal 94,8) Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! |
Vangelo |
Mt 6,1-6.16-18
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Il Signore che vede nel segreto, ci ha convocati nel segno delle sacre ceneri, perchè iniziamo il cammino quaresimale di conversione e riconciliazione con umiltà e gioia, confidando nella sua infinita misericordia. A lui rivolgiamo la nostra preghiera, dicendo: Converti il nostro cuore, Signore.Perchè la Chiesa, che annuncia e celebra il perdono di Dio, sia nel mondo segno e strumento di riconciliazione. Preghiamo: Perchè le comunità cristiane che si esercitano nel digiuno quaresimale, sappiano condividere le ansie, le povertà e le speranze degli uomini di oggi. Preghiamo: Perchè i poveri e i sofferenti ricevano il conforto dell’aiuto fraterno e partecipino con gioia al cammino di speranza del popolo di Dio. Preghiamo: Perchè il richiamo delle sacre ceneri alla condizione mortale dell’uomo e alla precarietà delle sue conquiste, favorisca l’incontro con Dio, vera fonte di vita e di salvezza. Preghiamo: Perchè l’ascolto della Parola, la conversione, la preghiera, gli impegni battesimali, la carità rinnovino profondamente i nostri rapporti con Dio e i fratelli. Preghiamo: Perchè questo rito non rimanga staccato dalla vita quotidiana. Per i ragazzi e i giovani che partecipano con proprie iniziative alla quaresima di fraternità. Accogli, Padre santo, le nostre preghiere, e fa’ che siamo fedeli agli impegni che oggi assumiamo, per essere trovati degni di partecipare, al termine di questo tempo di grazia, all’incontro con Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli, Signore, questo sacrificio, col quale iniziamo solennemente la Quaresima, e fa’ che mediante le opere di carità e penitenza vinciamo i nostri vizi e liberi dal peccato possiamo celebrare la Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. |
PREFAZIO DI QUARESIMA IV I frutti del digiunoÈ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, infondi la forza e doni il premio, per Cristo nostro Signore. Per questo mistero si allietano gli angeli e per l’eternità adorano la gloria del tuo volto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell’inno di lode: Santo… |
Antifona di comunione Chi medita giorno e notte sulla legge del Signore, al tempo opportuno porterà il suo frutto. (Sal 1,2-3)Oppure: “Prega il Padre tuo nel segreto ed egli ti ricompenserà” (Mt 6,6) |
IL SANTO DEL GIORNO
www.santiebeati.it
I santi del 14 Febbraio 2018
————————————————–
MERCOLEDì DELLE CENERI – Solennità
Il mercoledì delle Ceneri, la cui liturgia è marcata storicamente dall’inizio della penitenza pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall’intensificazione dell’istruzione dei catecumeni, che dovevano essere battezzati durante la Veglia pasquale, apre ora il tempo salutare della Quaresima. Lo spirito comunitario di preg…
www.santiebeati.it/dettaglio/20240
Santi CIRILLO E METODIO Apostoli degli Slavi – Festa
sec. IX
Cirillo e Metodio, fratelli nel sangue e nella fede, nati a Tessalonica (attuale Salonicco, Grecia) all’inizio del sec. IX, evangelizzarono i popoli della Pannonia e della Moravia. Crearono l’alfabeto slavo e tradussero in questa lingua la Scrittura e anche i testi della liturgia latina, per aprire ai nuovi popoli i tesori della parola di Dio e d…
www.santiebeati.it/dettaglio/22825
San CIRILLO Monaco, apostolo degli Slavi – Festa
Tessalonica (attuale Salonicco), Grecia, inizio sec. IX – Roma, 14 febbraio 869
Cirillo e Metodio, fratelli nel sangue e nella fede, nati a Tessalonica (attuale Salonicco, Grecia) all’inizio del sec. IX, evangelizzarono i popoli della Pannonia e della Moravia. Crearono l’alfabeto slavo e tradussero in questa lingua la Scrittura e anche i testi della liturgia latina, per aprire ai nuovi popoli i tesori della parola di Dio e d…
www.santiebeati.it/dettaglio/22800