Prima lettura. Dal primo libro di Samuele 1Sam 17,32-33.37.40-51
Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra.
Salmo responsoriale. Sal 143
Benedetto il Signore, mia roccia.
Vangelo. + Dal Vangelo secondo Marco Mc 3,1-6
È lecito in giorno di sabato salvare una vita o ucciderla?
Riflessione
• Nel vangelo di oggi meditiamo l’ultimo dei cinque conflitti che Marco presenta all’inizio del suo vangelo (Mc 2,1 a 3,6). I quattro conflitti precedenti sono stati provocati dagli avversari di Gesù. Quest’ultimo è provocato da Gesù stesso e rivela la gravità del conflitto tra lui e le autorità religiose del suo tempo. E’ un conflitto di vita e morte. E’ importante notare la categoria di avversari che spunta in questo conflitto. Si tratta di farisei e di erodiani, ossia delle autorità religiose e civili. Quando Marco scrive il suo vangelo negli anni 70, molti avevano ancora vivo il ricordo della terribile persecuzione degli anni 60, perpetrata da Nerone contro le comunità cristiane. Nell’udire che Gesù stesso era stato minacciato di morte e come si comportava in mezzo a questi conflitti pericolosi, i cristiani incontravano una fonte di coraggio e di orientamento per non scoraggiarsi lungo il cammino.
• Gesù nella sinagoga in giorno di sabato. Gesù entra nella sinagoga. Aveva l’abitudine di partecipare alle celebrazioni della gente. C’era lì un uomo dalla mano inaridita. Un disabile fisico non poteva partecipare pienamente, poiché era considerato impuro. Anche se presente nella comunità, era emarginato. Doveva rimanere lontano.
• La preoccupazione degli avversari di Gesù. Gli avversari osservano per vedere se Gesù guarisce in giorno di sabato. Vogliono accusarlo. Il secondo comandamento della Legge di Dio ordinava di “santificare il sabato”. Era proibito lavorare in quel giorno (Es 20,8-11). I farisei dicevano che curare un malato era lo stesso che lavorare. Per questo insegnavano: “É proibito curare in giorno di sabato!” Mettevano la legge al di sopra del benessere delle persone. Gesù era una presenza scomoda, perchè lui metteva il benessere delle persone al di sopra delle norme e delle leggi. La preoccupazione dei farisei e degli erodiani non era zelo per la legge, bensì volontà di accusare e di eliminare Gesù.
• Alzati e mettiti in mezzo! Gesù chiede due cose al disabile fisico: Alzati e mettiti in mezzo! La parola “alzati” é quella che anche le comunità di Marco usavano per dire “risuscitare”. Il disabile deve “risuscitare”, alzarsi, vivere in mezzo ed occupare il suo posto nel centro della comunità! Gli emarginati, gli esclusi, devono vivere in mezzo! Non possono essere esclusi. Devono stare insieme a tutti gli altri! Gesù chiama l’escluso a mettersi in mezzo.
• La domanda di Gesù lascia gli altri senza risposta. Gesù chiede: In giorno di sabato è permesso fare il bene o fare il male? Salvare una vita o toglierla? Avrebbe potuto chiedere: “In giorno di sabato è permesso curare: sì o no?!” E così tutti avrebbero risposto: “Non è permesso!” Ma Gesù cambiò la domanda. Per lui, in quel caso concreto, “curare” era lo stesso che “fare il bene” o “salvare una vita”, e “non toglierla!” Con la sua domanda Gesù mette il dito sulla piaga. Denuncia la proibizione di curare in giorno di sabato considerandolo un sistema di morte. Domanda saggia! Gli avversari rimasero senza risposta.
• Gesù rimane indignato dinanzi alla chiusura mentale degli avversari. Gesù reagisce con indignazione e tristezza dinanzi all’atteggiamento dei farisei e degli erodiani. Ordina all’uomo di stendere la mano, e la guarisce. Curando il disabile, Gesù mostra che lui non è d’accordo con il sistema che mette la legge al di sopra della vita. In risposta all’azione di Gesù, i farisei e gli erodiani decidono di ucciderlo. Con questa decisione loro confermano che sono, di fatto, difensori di un sistema di morte! Non hanno paura di uccidere per difendere il sistema contro Gesù che li attacca e critica in nome della vita.
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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Una volta ancora Gesù Cristo si trova alle prese con i farisei che osservano la legge con rigore, senza tenere conto dell’uomo e senza riconoscere la dignità umana. Alcuni cambiano vita ascoltando il nostro Maestro; altri, al contrario, si oppongono, facendo un affronto all’insegnamento ed alla persona di Gesù.
La vicinanza di Gesù è sorprendente, egli rischia la propria vita per l’uomo, e il Vangelo di oggi insiste su questo punto. Non teme né la morte né la condanna, giurata da coloro che egli definisce “sepolcri imbiancati” con la calce (Mt 23,27), rigidi nelle loro osservanze (formali) ma colmi di “sporcizia” all’interno.
I nostri occhi contemplano il vero volto di Dio che si è manifestato a noi nel suo Figlio prediletto. Noi abbiamo davanti l’unico modello che ci invita a distruggere tutti i legami delle false osservanze. L’uomo è l’immagine di Dio (imago Dei). Non serve a nulla, a chi non scommette su di lui, pretendere di averlo fatto: egli vive in un sottile fariseismo.
Antifona d’ingresso
Tutta la terra ti adori, o Dio, e inneggi a te:
inneggi al tuo nome, o Altissimo. (Sal 66,4)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che governi il cielo e la terra,
ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo
e dona ai nostri giorni la tua pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
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Prima lettura
1Sam 17,32-33.37.40-51
Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra.
Dal primo libro di Samuèle
In quei giorni, Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d’animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a combattere con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d’armi fin dalla sua adolescenza». Davide aggiunse: «Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell’orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Ebbene va’ e il Signore sia con te».
Davide prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo.
Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell’aspetto. Il Filisteo disse a Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi il Filisteo disse a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche».
Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai sfidato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e ti staccherò la testa e getterò i cadaveri dell’esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani».
Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a prendere posizione in fretta contro il Filisteo. Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s’infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra.
Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, colpì il Filisteo e l’uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.
Benedetto il Signore, mia roccia,
che addestra le mie mani alla guerra,
le mie dita alla battaglia.
Mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido,
colui che sottomette i popoli al mio giogo.
O Dio, ti canterò un canto nuovo,
inneggerò a te con l’arpa a dieci corde,
a te, che dai vittoria ai re,
che scampi Davide, tuo servo, dalla spada iniqua.
Canto al Vangelo (Cf Mt 4,23)
Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
Alleluia.
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Vangelo
Mc 3,1-6
È lecito in giorno di sabato salvare una vita o ucciderla?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Preghiamo con fiducia il Padre affinché tutti riconosciamo e apriamo le porte a Cristo salvatore. Diciamo insieme:
Sii tu la nostra vita, Signore.Perché la comunità cristiana, come espressione della fede sia instancabile nel proteggere la vita e la dignità dell’uomo. Preghiamo:
Perché i cristiani divisi si convertano all’unico Cristo che risana le ferite e annulla le separazioni, guidandoli alla piena comunione nella fede. Preghiamo:
Perché le donne, che con difficoltà e paura portano in seno una promessa di vita, siano concretamente sostenute dalla comunità cristiana. Preghiamo:
Perché gli handicappati e tutti i sofferenti nell’anima e nel corpo trovino in Cristo e nella solidarietà degli uomini la rasserenante certezza dell’amore di Dio. Preghiamo:
Perché la nostra parrocchia impari a ricercare non la pratica formalistica della religione, ma in primo luogo l’amore di Dio e del prossimo. Preghiamo:
Per i malati senza speranza.
Per i cristiani dal cuore duro.Tu, o Signore, sei la bontà e la grazia. Perdona la nostra durezza di cuore e trasformaci in segni del tuo amore di Padre, con Gesù nostro fratello che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Concedi a noi tuoi fedeli, Signore,
di partecipare degnamente ai santi misteri
perché, ogni volta che celebriamo
questo memoriale del sacrificio del tuo Figlio,
si compie l’opera della nostra redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Dinanzi a me hai preparato una mensa
e il mio calice trabocca. (Sal 23,5)Oppure:
Abbiamo conosciuto l’amore che Dio
ha per noi e vi abbiamo creduto. (1Gv 4,16)
Preghiera dopo la comunione
Infondi in noi, o Padre, lo Spirito del tuo amore,
perché nutriti con l’unico pane di vita
formiamo un cuor solo e un’anima sola.
Per Cristo nostro Signore.
San FABIANO Papa e martire – Memoria Facoltativa sec. III
Fabiano, pontefice a Roma per quattordici anni (dal 10 gennaio del 236 al 20 gennaio del 250), promosse il consolidamento e lo sviluppo della Chiesa. Divise Roma in sette diaconie … www.santiebeati.it/dettaglio/25750
San SEBASTIANO Martire – Memoria Facoltativa Milano, 263 ca. – Roma, 304 ca.
Le notizie storiche su san Sebastiano sono davvero poche, ma la diffusione del suo culto ha resistito ai millenni, ed è tuttora molto vivo. Ben tre Comuni in Italia portano … www.santiebeati.it/dettaglio/25800
Santa EUSTOCHIA (SMERALDA) CALAFATO DI MESSINA Annunziata, 25 marzo 1434 – Montevergine, 20 gennaio 1485
Di famiglia agiata, figlia di un ricco mercante nacque il giovedì santo del 1434 nel villaggio di Annunziata. Venne battezzata Smeralda. Entrò tra le clarisse a 15 an… www.santiebeati.it/dettaglio/38340
NOME: Parrocchia San Francesco D’Assisi IBAN: IT73B0832739030000000008237
“SAN FRANCESCO ONLUS” 5×1.000
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INTESA SANPAOLO – Presidente Onlus Giorgio Michetti