+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 9,57-62
Ti seguirò dovunque tu vada.
• Nel vangelo di oggi continua il lungo e duro cammino di Gesù dalla periferia della Galilea verso la capitale. Uscendo dalla Galilea, Gesù entra in Samaria e prosegue verso Gerusalemme. Ma non tutti lo capiscono. Molti lo abbandonano, perché l’impegno è enorme. Ma altri si avvicinano e si presentano per seguire Gesù. All’inizio della sua attività pastorale, in Galilea, Gesù aveva chiamato tre uomini: Pietro, Giacomo e Giovanni (Lc 5,8-11). Anche qui in Samaria sono tre le persone che si presentano o che sono chiamate. Nelle risposte di Gesù, emergono le condizioni per poter essere discepolo/a di Gesù.
• Luca 9,56-58: Il primo dei tre nuovi discepoli. “In quel tempo, mentre andavano per la strada, un tale disse a Gesù: “Ti seguirò dovunque tu vada”. Gesù gli rispose: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. A questa prima persona che vuole essere discepolo, Gesù chiede di spogliarsi di tutto: non ha dove posare il capo, tanto meno deve cercare una falsa sicurezza dove posare il suo pensiero.
• Luca 9,59-60: Il secondo dei tre nuovi discepoli. Ad un altro disse: “Seguimi”. E costui rispose. “Signore, concedimi di andare prima a seppellire mio padre”. Gesù replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va’ e annunzia il regno di Dio”. A questa seconda persona chiamata da Gesù a seguirlo, Gesù chiede di lasciare che i morti seppelliscano i loro morti. Si tratta di un detto popolare che significa: lascia le cose del passato. Non perdere tempo con ciò che è stato e guarda avanti. Dopo aver scoperto la vita nuova in Gesù, il discepolo non deve perder tempo con ciò che è già accaduto.
• Luca 9,61-62: Il terzo dei tre nuovi discepoli. “Un altro disse: “Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa”. Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio”. A questa terza persona chiamata ad essere discepolo, Gesù chiede di spezzare i legami familiari. In un’altra occasione aveva detto: Chi ama suo padre e sua madre più di me, non può essere mio discepolo (Lc 14,26; Mt 10,37). Gesù è più esigente del profeta Elia che lascia che Eliseo saluti e si accomiati dai suoi genitori (1Re 19,19-21). Significa anche rompere con l’attaccamento alle proprie origini razziali e con la struttura familiare patriarcale.
• Sono tre le esigenze fondamentali presentate quali condizione necessaria per colui o colei che vuole essere discepolo/a di Gesù: (a) abbandonare i beni materiali, (b) non attaccarsi ai beni personali goduti ed accumulati nel passato, e (c) rompere con i legami familiari. In realtà, nessuno, pur volendolo, può spezzare i legami familiari, né rompere con le cose vissute nel passato. Ciò che è chiesto è sapere reintegrare tutto (beni materiali, vita personale e vita familiare) in modo nuovo attorno al nuovo asse che è Gesù e alla Buona Novella di Dio che lui ci porta.
• Gesù, lui stesso, visse e si rese conto di ciò che chiedeva ai suoi seguaci. Con la sua decisione di salire verso Gerusalemme Gesù rivela qual è il suo progetto. Il suo cammino verso Gerusalemme (Lc 9,51 a 19,27) è rappresentato come l’assunzione (Lc 9,51), l’esodo (Lc 9,31) o la traversata (Lc 17,11). Giunto a Gerusalemme, Gesù compie l’esodo, l’assunzione o la traversata definitiva da questo mondo verso il Padre (Gv 13,1). Solo una persona veramente libera può farlo, perché un tale esodo presuppone di dedicare completamente la propria vita ai fratelli (Lc 23,44-46; 24,51). Questo è l’esodo, la traversata, l’assunzione di cui le comunità devono rendersi conto per portare avanti il progetto di Gesù.
Per un confronto personale
• Paragona ciascuna di queste tre esigenze con la tua vita.
• Quali sono i problemi che emergono nella tua vita a seguito della decisione che hai preso di seguire Gesù?
Mercoledì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Essere discepoli di Gesù significa condividere con lui la sua sorte, la sua condizione di vita, che non è certo molto attraente a prima vista: suppone incertezza e povertà, cioè in una parola, il sacrificio e la rinuncia. Ma il fine non è il sacrificio in sé. Infatti molte volte ritroviamo nel Vangelo promesse di felicità e di beatitudine che Gesù fa a chi decide di seguirlo. Ma già sulla terra, l’essere con Gesù comporta la completa certezza di trovarsi sulla retta via. Ma chi lavora con Gesù per costruire il suo regno incontra spesso difficoltà. Proprio come il terzo uomo di cui parla il Vangelo di oggi. Quanti, nella vigna del Signore, hanno posto mano all’aratro e poi si sono subito tirati indietro, abbandonando la loro vocazione…
Eppure, anche se se ne parla poco e spesso li si ignora, sono in molti a continuare a sacrificarsi per il regno di Dio, a lavorare seriamente per difenderlo. Come, ad esempio, il popolo croato che, pressoché sconosciuto in Occidente, per secoli ha fatto fronte alle invasioni di popoli allora ostili al cristianesimo, ha offerto in sacrificio vite umane e martiri cristiani, difendendo l’Europa cristiana dalle devastazioni, tanto efficacemente da meritare nel 1519 l’appellativo di “antemurale christianitatis” (baluardo della cristianità) da parte del papa Leone X. Il popolo croato fu il primo popolo fra le nazioni slave a ricevere il battesimo e, proprio in questi ultimi anni, ha celebrato i suoi tredici secoli di cristianità. Ogni uomo e ogni popolo è chiamato a seguire Cristo senza porre condizioni, qualunque sia il prezzo del sacrificio…
Antifona d’ingresso Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi l’hai fatto con retto giudizio; abbiamo peccato contro di te, non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti: ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi secondo la grandezza della tua misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42) |
Colletta O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, camminando verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Gb 9,1-12.14-16
Come può un uomo aver ragione dinanzi a Dio?
Dal libro di Giobbe
Giobbe rispose ai suoi amici e prese a dire: Parola di Dio |
Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.
Tutto il giorno ti chiamo, Signore, Si narra forse la tua bontà nel sepolcro, Ma io, Signore, a te grido aiuto |
Canto al Vangelo (Fil 3,8) Alleluia, alleluia. Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui. Alleluia. |
Vangelo |
Lc 9,57-62
Ti seguirò dovunque tu vada.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Fratelli, anche oggi il Signore ci convoca alla mensa della parola e del pane. Rimaniamo in ascolto e disponiamoci alla sequela, invocando su di noi lo spirito del Risorto. Preghiamo insieme: Donaci, o Padre, un cuore fedele.Per il popolo dei battezzati, perché al dono della vocazione in Cristo risponda col suo umile si, prezioso agli occhi di Dio. Preghiamo: Per ogni uomo in attesa della verità, perché gli giunga la buona notizia del vangelo attraverso il dialogo con i credenti. Preghiamo: Per i discepoli della parola e della carità, perché le fatiche del ministero li rendano forti e lieti nell’impresa di partecipare agli uomini l’amore divino. Preghiamo: Per chi non crede più, perché la testimonianza dei credenti crei un varco nel cerchio dell’indifferenza o del dubbio. Preghiamo: Per noi che oggi abbiamo risposto alla chiamata di questa eucaristia, perché la sequela di Cristo ci affratelli e ci rinnovi. Preghiamo: Perché nella nostra comunità sorgano vocazioni sacerdotali. Perché ci confrontiamo seriamente con il vangelo odierno. O Signore, ti abbiamo manifestato con umile fiducia i nostri desideri. Li affidiamo a te perché abbiano compimento, nel nome del nostro Signore Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni, e da quest’offerta della tua Chiesa fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Ricorda, Signore, la promessa fatta al tuo servo: in essa mi hai dato speranza, nella mia miseria essa mi conforta. (Sal 119,49-50)Oppure: Da questo abbiamo conosciuto l’amore di Dio: egli ha dato la sua vita per noi, e anche noi dobbiamo dar la vita per i fratelli. (1Gv 3,16) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 03 Ottobre 2018
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San GERARDO DI BROGNE Abate
Nobile del Lomacensis, Gerardo, ancora giovanissimo, era stato preso da un grande ideale religioso. Dopo un’iniziazione alla vita monastica a Saint-Denis, presso Parigi, aveva fondato nelle proprie terre un’abbazia benedettina. Uomo virtuoso e monaco esemplare, conosciutissimo dalle famiglie potenti delle regioni vicine al suo monastero, attirò prestissimo l’attenzione dei principi, specialmente di Gisleberto di Lotaringia e di Arnaldo di Fiandra che lo chiamarono per …
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San CIPRIANO DI TOLONE Vescovo
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Santi AMBROGIO FRANCESCO FERRO E 27 COMPAGNI Martiri
† Uruaçu, Brasile, 3 ottobre 1645
Don Ambrósio Francisco Ferro, sacerdote della diocesi di Natal in Brasile, cercò rifugio insieme ai fedeli della parrocchia della Madonna della Presentazione, a lui affidata, in seguito al massacro avvenuto, il 16 luglio 1645, nella chiesa della Madonna delle Candele a Cunhaú. Bloccati dalle autorità olandesi, di confessione calvinista, parroco e fedeli furono condotti sulla riva del fiume Uruaçu: vennero a lungo torturati e morirono in segu…
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