+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 20,17-28
Lo condanneranno a morte.
Riflessione
- Il vangelo di oggi ci presenta tre punti: il terzo annuncio della passione (Mt 20,17-19), la richiesta della madre dei figli di Zebedeo (Mt 20,20-23) e la discussione dei discepoli per il primo posto (Mt 20,24-28).
- Matteo 20,17-19: Il terzo annuncio della passione. Stanno andando verso Gerusalemme. Gesù cammina davanti a loro. Sa che lo uccideranno. Il profeta Isaia lo aveva già annunciato (Is 50,4-6; 53,1-10). La sua morte non è frutto di un piano stabilito in precedenza, ma la conseguenza dell’impegno assunto riguardo alla missione ricevuta dal Padre accanto agli esclusi del suo tempo. Per questo Gesù parla ai discepoli della tortura e la morte che lui dovrà affrontare a Gerusalemme. Il discepolo deve seguire il maestro, anche se deve soffrire come lui. I discepoli sono impauriti e lo accompagnano con paura. Non capiscono ciò che sta succedendo (cf. Lc 18,34). La sofferenza non andava d’accordo con l’idea che avevano del messia (cf. Mt 16,21-23).
- Matteo 20,20-21: La richiesta della madre per ottenere il primo posto per i figli. I discepoli non solo non capiscono la portata del messaggio di Gesù, ma continuano con le loro ambizioni personali. Quando Gesù insiste nel servizio e nel dono di sé, loro continuano a chiedere i primi posti nel Regno. La madre di Giacomo e Giovanni, portando con sé i figli, arriva vicino a Gesù. I due non capirono la proposta di Gesù. Erano preoccupati solo dei loro interessi. Segno del fatto che l’ideologia dominante dell’epoca era penetrata profondamente nella mentalità dei discepoli. Malgrado la convivenza di vari anni con Gesù, loro non avevano rinnovato il loro modo di vedere le cose. Guardavano Gesù con lo sguardo di sempre, del passato. Volevano una ricompensa per il fatto di seguire Gesù. Le stesse tensioni esistevano nelle comunità del tempo di Matteo ed esistono ancora oggi nelle nostre comunità.
- Matteo 20,22-23: La risposta di Gesù. Gesù reagisce con fermezza: “Voi non sapete quello che chiedete!” E chiede se sono capaci di bere il calice che lui, Gesù, berrà e se sono disposti a ricevere il battesimo che lui riceverà. E’ il calice della sofferenza, il battesimo di sangue! Gesù vuol sapere se loro, invece del posto d’onore, accettano di dare la vita fino alla morte. I due rispondono: “Possiamo!” Sembra una risposta detta non dal di dentro, poiché, pochi giorni dopo, abbandonarono Gesù e lo lasciarono solo nell’ora della sofferenza (Mc 14,50). Loro non hanno molta consapevolezza critica, non percepiscono la sua realtà personale. Per quanto riguarda il posto d’onore nel Regno accanto a Gesù, colui che lo concede è il Padre. Ciò che lui, Gesù, ha da offrire, è il calice ed il battesimo, la sofferenza e la croce.
- Matteo 20,24-27: Non così dovrà essere tra di voi. Gesù parla, di nuovo, sull’esercizio del potere (cf. Mc 9,33-35). In quel tempo, coloro che detenevano il potere non rendevano conto alla gente. Agivano come volevano (cf. Mc 6,27-28). L’impero romano controllava il mondo e lo manteneva sottomesso con la forza delle armi e così, attraverso tributi, tasse ed imposte, otteneva di concentrare la ricchezza della gente nelle mani di pochi a Roma. La società era caratterizzata dall’esercizio repressivo ed abusivo del potere. Gesù aveva un’altra proposta. Lui dice: Non così dovrà essere tra di voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra di voi, si farà vostro schiavo! Insegna contro i privilegi e contro la rivalità. Vuole cambiare il sistema ed insiste nel fatto che il servizio è il rimedio contro l’ambizione personale.
- Matteo 20,28: Il riassunto della vita di Gesù. Gesù definisce la sua missione e la sua vita: “Non sono venuto ad essere servito, ma a servire!” E’ venuto a dare la propria vita in riscatto per molti. Lui è il messia Servo, annunciato dal profeta Isaia (cf. Is 42,1-9; 49,1-6; 50,4-9; 52,13-53,12). Imparò da sua madre che disse: “Ecco la serva del Signore!” (Lc 1,38). Proposta totalmente nuova per la società di quel tempo.
Mercoledì della II settimana di Quaresima
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
La croce è sempre presente nel cuore di Gesù. È la meta della sua vita. Sarà un sacrificio liberamente offerto, e non solo un martirio: Gesù ben lo mostra annunciando con precisione ai suoi apostoli che cosa gli sarebbe accaduto. Certo, egli aggiunge che “il terzo giorno risusciterà”, ma si sente che ora è tutto rivolto alla passione che si avvicina. I sentimenti di Giacomo, di Giovanni e della loro madre appaiono molto umani. Questo bisogno di gloria, questo bisogno di apparire, esiste in ciascuno di noi. Il nostro io resta sempre più o meno occupato dal desiderio di dominare. Ma Gesù ci avverte come avverte Giacomo e Giovanni: se vogliamo essere con lui nella sua gloria, dobbiamo bere per intero il suo calice, cioè dobbiamo anche noi morire, fare la volontà del Padre, portare la nostra croce seguendo Gesù, senza cercare di sapere prima quale sia il nostro posto nel suo regno.
La reazione di sdegno degli altri dieci discepoli è anch’essa molto umana. E Gesù, seriamente, li invita a un rovesciamento totale di valori. Nella nuova comunità per la quale egli sta per dare la vita, il primo sarà l’ultimo, “appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”. Chiediamo la grazia di divenire servi, e servi davvero umili, pronti a soffrire e a sacrificarsi. Preghiamo Maria perché interceda per noi: ai piedi della croce, ciò che Maria chiede per i suoi figli è che abbiano parte, come lei e con lei, al sacrificio del suo Figlio.
Antifona d’ingresso Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, da me non stare lontano; vieni presto in mio aiuto, o Signore, mia salvezza. (Sal 37,22-23) |
Colletta Custodisci, o Padre, la tua famiglia nell’impegno delle buone opere; confortala con il tuo aiuto nel cammino della vita e guidala al possesso dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
Ger 18,18-20
Venite, e colpiamo il giusto.
Dal libro del profeta Geremìa
[I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole». Parola di Dio |
Salvami, Signore, per la tua misericordia.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all’intorno!», Ma io confido in te, Signore; |
Canto al Vangelo (Gv 8,12) Lode e onore a te, Signore Gesù. Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me, avrà la luce della vita. Lode e onore a te, Signore Gesù. |
Vangelo |
Mt 20,17-28
Lo condanneranno a morte.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli La Parola ascoltata svela le trame della violenza contro i deboli e gli innocenti, e preannuncia gli eventi della liturgia pasquale. Pensando alla croce di Cristo, albero di vita, rivolgiamo a Dio la nostra preghiera: Libera la nostra vita, Signore. |
Perchè la cultura della vita, che cresce con la civiltà dell’amore, diventi fondamento dell’educazione di ogni uomo, nella famiglia e nella società. Preghiamo:
Perchè il vangelo della vita, annunciato dalla Chiesa, apra le coscienze degli uomini alla speranza e alla gioia, liberandole dagli egoismi e dalla paura. Preghiamo:
Perchè i giovani, che la Chiesa non cessa di amare e di responsabilizzare, progettino il loro avvenire guardando a Cristo, pienezza di vita. Preghiamo:
Perchè le persone violente riflettano sul loro rifiuto della vita, alla luce del bisogno di riconciliazione, che Dio ha messo nel cuore do ogni uomo. Preghiamo:
Perchè noi, che nell’eucaristia celebriamo il sacrificio di Cristo che dona la sua vita divina, offriamo piena collaborazione alle istituzioni che in qualunque modo difendono e promuovono la vita. Preghiamo:
Per le vittime del terrorismo, delle criminalità e dell’eversione.
Per chi soffre a causa delle violenze della vita quotidiana.
O Dio, che hai vinto la violenza della morte con la risurrezione del tuo Figlio Gesù, libera la vita dalle minacce e dalla violenza che la opprimono, e donaci la grazia di diventare servi gli uni degli altri, a imitazione di Gesù, nostro fratello, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte Volgi con bontà lo sguardo, o Signore, alle offerte che ti presentiamo, e per questo santo scambio di doni liberaci dal dominio del peccato. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO DI QUARESIMA I Il significato spirituale della Quaresima |
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli
di prepararsi con gioia, purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, …
Oppure
PREFAZI DI QUARESIMA II-V
Antifona alla comunione Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. (Cf. Mt 20,28) |
Preghiera dopo la comunione Signore Dio nostro, questo sacramento, che ci hai donato come pegno di vita immortale, sia per noi sorgente inesauribile di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore. |
Orazione sul popolo ad libitum
Concedi ai tuoi figli, o Padre,
l’abbondanza della tua grazia,
dona loro la salute del corpo e dello spirito,
la pienezza della carità fraterna
e la gioia di esserti sempre fedeli.
Per Cristo nostro Signore.
L SANTO DEL GIORNO
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I santi del 08 Marzo 2023
San GIOVANNI DI DIO Religioso – Memoria Facoltativa
Montemor-o-novo, Portogallo, 8 marzo 1495 – Granada, Spagna, 8 marzo 1550
Nato a Montemoro-Novo, poco lontano da Lisbona, nel 1495, Giovanni di Dio – allora Giovanni Ciudad – trasferitosi in Spagna, vive una vita di avventure, passando dalla pericolosa carriera militare alla vendita di libri. Ricoverato nell’ospedale di Granada per presunti disturbi mentali legati alle manifestazioni “eccessive” di fede, incontra la drammatica realtà dei malati, abbandonati a se stessi ed emarginati e decide così di consacrare la sua vita al servizio degli infermi. Fonda il suo pr…
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San LITIFREDO (O LIUTFREDO) DI PAVIA Vescovo
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San DUTHAC DI ROSS Vescovo
† 8 marzo 1050 (?)
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