+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 17,26-37
Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
Riflessione
• Il vangelo di oggi continua la riflessione sulla venuta della fine dei tempi e ci presenta parole di Gesù su come prepararsi per la venuta del Regno. Era una faccenda che, in quel tempo, scatenava molte discussioni. Chi determina l’ora della venuta della fine, è Dio. Pero il tempo di Dio (kairós) non si misura secondo il tempo del nostro orologio (chronos). Per Dio, un giorno può essere uguale a mille anni, e mille anni uguali a un giorno (Sal 90,4; 2Pt 3,8). Il tempo di Dio corre invisibile nel nostro tempo, ma indipendentemente da noi e dal nostro tempo. Noi non possiamo interferire nel tempo, ma dobbiamo essere preparati per il momento in cui l’ora di Dio si fa presente nel nostro tempo. Può esser oggi, può essere da qui a mille anni. Ciò che dà sicurezza non è sapere l’ora della fine del mondo, ma sì la certezza della presenza della Parola di Gesù presente nella vita. Il mondo passerà, ma la parola di Dio non passerà mai (cf Is 40,7-8).
• Luca 17,26-29: Come nei giorni di Noé e di Lot. La vita trascorre normalmente: mangiare, bere, sposarsi, comprare, vendere, piantare, raccogliere. La routine può avvolgerci tanto che non riusciamo a pensare a null’altro. Ed il consumismo del sistema neoliberale contribuisce ad aumentare in molti di noi questa totale disattenzione alla dimensione più profonda della vita. Lasciamo entrare le tarme nella trave della fede che regge la dimensione più profonda della vita. Quando la tormenta distrugge la casa, molti di noi danno la colpa al falegname: “Fatto male!” In realtà, il crollo è dovuto alla nostra disattenzione prolungata. L’allusione alla distruzione di Sodoma, quale figura di ciò che avverrà alla fine dei tempi, è un’allusione alla distruzione di Gerusalemme dai romani negli anni 70 dC (cf Mc 13,14).
• Luca 17,30-32: Così sarà nei giorni del Figlio dell’Uomo. “Così sarà nei giorni in cui il Figlio dell’Uomo si rivelerà”. Difficile per noi immaginare la sofferenza ed il trauma che la distruzione di Gerusalemme causano nelle comunità, sia dei giudei sia dei cristiani. Per aiutarli a capire e ad affrontare la sofferenza, Gesù si serve di paragoni tratti dalla vita: “In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro”. La distruzione avverrà con una tale rapidità che non vale la pena scendere per andare a cercare qualcosa in casa (Mc 13,15-16). “Ricordatevi della moglie di Lot” (cf. Gen 19,26), cioè, non guardate indietro, non perdete tempo, prendete la decisione e andate avanti: è questione di vita o di morte.
• Luca 17,33: Perdere la vita per salvarla. “Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece l’avrà perduta la salverà”. Solo la persona che è stata capace di darsi completamente agli altri si sente realizzata nella vita. Perde la vita chi la conserva solo per sé. Questo consiglio di Gesù è la conferma della più profonda esperienza umana: la fonte della vita si trova nel dono della vita. Dando si riceve. “In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12,24). Importante è la motivazione che aggiunge il vangelo di Marco: “per causa mia e del vangelo” (Mc 8,35). Dicendo che nessuno è capace di conservare la propria vita con il suo sforzo, Gesù evoca il salmo in cui si dice che nessuno è capace di pagare il prezzo del riscatto della vita: “Nessuno può riscattare se stesso, o dare a Dio il suo prezzo. Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non potrà mai bastare per vivere senza fine, e non vedere la tomba”. (Sal 49,8-10).
• Luca 17,34-36: Vigilanza. “Vi dico: in quella notte due si troveranno in un solo letto; l’uno verrà preso e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo, l’una verrà presa e l’altra lasciata”. Evoca la parabola delle dieci vergini. Cinque erano prudenti e cinque stolte (Mt 25,1-11). Ciò che importa è essere preparati. Le parole “L’uno verrà preso e l’altro lasciato” evocano le parole di Paolo ai Tessalonicesi (1Tes 4,13-17), quando dice che con la venuta del Figlio dell’uomo, saremo rapiti in cielo accanto a Gesù. Queste parole “lasciati dietro” fornirono il titolo ad un terribile e pericoloso romanzo dell’estrema destra fondamentalistica degli Stati Uniti: “Lefted behind!” Un romanzo che non ha nulla a che vedere con il senso reale delle parole di Gesù.
• Luca 17,37: Dove e quando? “I discepoli chiesero: “Dove Signore?” E Gesù rispose: Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno anche gli avvoltoi”. Risposta enigmatica. Alcuni pensano che Gesù evochi la profezia di Ezechiele, ripresa nell’Apocalisse, in cui il profeta si riferisce alla battaglia vittoriosa finale contro le forze del male. Gli animali rapaci o gli avvoltoi saranno invitati a mangiare la carne dei cadaveri (Ez 39,4.17-20; Ap 19,17-18). Altri pensano che si tratti della valle di Giosafat, dove avverrà il giudizio finale secondo la profezia di Gioele (Gal 4,2.12). Altri pensano che si tratti semplicemente di un proverbio popolare che significava più o meno ciò che dice il nostro proverbio: “Dove c’è il fumo, c’è anche il fuoco!”
Per un confronto personale
• Sono del tempo di Noè o del tempo di Lot?
• Romanzo di estrema destra. Come mi pongo dinanzi a questa manipolazione politica della fede in Gesù?
Santa Elisabetta d’Ungheria
Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Elisabetta (Ungheria 1207 – Marburg, Germania, 17 novembre 1231), sposa di Luigi IV, Langravio di Turingia, fu madre di tre figli. Dopo la morte del marito si consacrò interamente alla penitenza, alla preghiera e alla carità. Iscrittasi al terz’Ordine Francescano, fondò in onore di san Francesco l’ospedale di Marburg, in cui ella stessa serviva i malati.
Antifona d’ingresso
Rallegriamoci tutti nel Signore nel ricordo di santa Elisabetta:
con noi gioiscono gli Angeli e lodano in coro il Figlio di Dio.
Colletta
O Dio, che a sant’Elisabetta hai dato la grazia
di riconoscere e onorare Cristo nei poveri,
concedi anche a noi, per sua intercessione,
di servire con instancabile carità
coloro che si trovano nella sofferenza e nel bisogno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
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Prima lettura
Sap 13,1-9
Se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?
Dal libro della Sapienza
Davvero vani per natura tutti gli uomini
che vivevano nell’ignoranza di Dio,
e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è,
né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice.
Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce,
la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo
essi considerarono come dèi, reggitori del mondo.
Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi,
pensino quanto è superiore il loro sovrano,
perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza.
Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia,
pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati.
Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature
per analogia si contempla il loro autore.
Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero,
perché essi facilmente s’ingannano
cercando Dio e volendolo trovare.
Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura
e si lasciano prendere dall’apparenza
perché le cose viste sono belle.
Neppure costoro però sono scusabili,
perché, se sono riusciti a conoscere tanto
da poter esplorare il mondo,
come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.
Canto al Vangelo (Lc 21,28)
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.
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Vangelo
Lc 17,26-37
Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Riconoscenti per i doni fin qui ricevuti, manifestiamo al Padre le difficoltà della nostra giornata, nella certezza ch’egli vuole venire incontro a tutti i suoi figli. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.Perché arrivi il giorno in cui non ci saranno più cattolici, ortodossi e protestanti, ma solo cristiani pieni di speranza e carità. Preghiamo:
Perché sappiamo essere attenti al passaggio del Signore, pronti a cogliere ogni sua parola e ispirazione. Preghiamo:
Perché riusciamo a utilizzare bene la salute e l’intelligenza, e a gestirle con santità nel tempo che ancora ci resta. Preghiamo:
Perché la bellezza del creato, la sapienza della natura e la bontà dei cristiani aiuti il mondo a trovare Dio. Preghiamo:
Perché la nostra comunità diventi luce per chi non crede e famiglia di chi non ha casa. Preghiamo:
Per i fidanzati.
Per le vocazioni religiose e sacerdotali.
Padre santissimo, noi vorremmo camminare sempre nella via dei comandamenti, nella legge dell’amore. Tu, che conosci la nostra debolezza, sostienici con la tua grazia, fino alla venuta di Gesù Cristo nostro Signore, quando ti loderemo nei secoli eterni. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accetta, o Signore, l’offerta del nostro servizio sacerdotale
nel ricordo di Santa Elisabetta,
e concedi che, liberi dagli affanni
e dagli egoismi del mondo,
diventiamo ricchi di te, unico bene.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli,
se vi amerete gli uni gli altri»,
dice il Signore.
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai fatti tuoi commensali,
donaci di imitare l’esempio di santa Elisabetta
che si consacrò a te con tutto il cuore,
e si prodigò instancabilmente per il bene del tuo popolo.
Per Cristo nostro Signore.
Sant’ ELISABETTA D’UNGHERIA Religiosa – Memoria Presburgo, Bratislava, 1207 – Marburgo, Germania, 17 novembre 1231
Figlia di Andrea, re d’Ungheria e di Gertrude, nobildonna di Merano, ebbe una vita breve. Nata nel 1207, fu promessa in moglie a Ludovico figlio ed erede del sovrano di Turingia. Sposa a quattordici anni, madre a quindici, restò vedova a 20. Il marito, Ludovico IV morì ad Otranto in attesa di imbarcarsi con Federico II per la crociata in Terra … www.santiebeati.it/dettaglio/25150
NOME: Parrocchia San Francesco D’Assisi IBAN: IT73B0832739030000000008237
“SAN FRANCESCO ONLUS” 5×1.000
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INTESA SANPAOLO – Presidente Onlus Giorgio Michetti