Prima lettura. Dal libro del Siràcide. Sir 47,2-13
Davide cantò inni al Signore con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato.
Salmo responsoriale. Sal 17
Sia esaltato il Dio della mia salvezza
Vangelo.+ Dal Vangelo secondo Marco. Mc 6,14-29
Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
• Il vangelo di oggi descrive come Giovanni Battista fu vittima della corruzione e della prepotenza del Governo di Erode. Morì senza essere giudicato da un tribunale, nel corso di un banchetto di Erode con i grandi del regno. Il testo presenta molte informazioni sulla vita di Gesù e sul modo in cui i potenti dell’epoca esercitavano il potere. Fin dall’inizio del Vangelo di Marco scorgiamo una situazione in sospeso. Lui aveva detto: “Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio!” (Mc 1,14). Nel vangelo di oggi, quasi improvvisamente, sappiamo che Erode aveva già ucciso Giovanni Battista. Quindi il lettore si pone la domanda: ”Cosa fará allora con Gesù? Patirà lo stesso destino?” Oltre a fare un bilancio delle opinioni della gente e di Erode su Gesù, Marco pone un’altra domanda: “Chi è Gesù?” Questa ultima domanda cresce nel vangelo fino a ricevere la risposta definitiva dalla bocca del centurione ai piedi della Croce: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!” (Mc 15,39)
• Marco 6,14-16. Chi è Gesù? Il testo comincia con un bilancio sulle opinioni della gente e di Erode su Gesù. Alcuni associavano Gesù a Giovanni Battista e ad Elia. Altri lo identificavano con un Profeta, cioè con qualcuno che parlava a nome di Dio, che aveva il coraggio di denunciare le ingiustizie dei potenti e che sapeva animare la speranza dei piccoli. Le persone cercavano di capire Gesù partendo dalle cose che loro stesse sapevano, credevano e speravano. Cercavano di inquadrarlo secondo i criteri familiari dell’Antico Testamento con le sue profezie e le sue speranze, e della Tradizione degli Antichi, con le loro leggi. Ma erano criteri insufficienti. Gesù non entrava in questi criteri. Lui era più grande!
• Marco 6,17-20. La causa dell’uccisione di Giovanni. Galilea, terra di Gesù, fu governata da Erode Antipa, figlio del re Erode, il Grande, dal 4 avanti Cristo fino al 39 dopo Cristo. In tutto, 43 anni! Durante tutto il tempo in cui Gesù visse, c’erano stati cambiamenti nel governo della Galilea! Erode Antipa era il signore assoluto di tutto, non ascoltava nessuno e faceva ciò che gli pareva! Ma chi veramente comandò in Palestina, fin dal 63 prima di Cristo, fu l’Impero Romano. Erode, per non essere deposto, cercava di accontentare Roma in tutto. Insisteva soprattutto in un’amministrazione efficiente che producesse entrate all’Impero Romano. L’unica cosa che lo preoccupava era la sua sicurezza e la sua promozione. Per questo, reprimeva qualsiasi tipo di sovversione. Flavio Giuseppe, uno scrittore di quell’epoca, informa che il motivo della prigionia di Giovanni Battista era la paura che aveva Erode di una sommossa popolare. A Erode piaceva essere chiamato benefattore della gente, ma in realtà era un tiranno (cf. Lc 22,25). La denuncia di Giovanni contro di lui (Mc 6,18), fu la goccia che riempì il bicchiere, e Giovanni fu fatto prigioniero.
• Marco 6,21-29: La trama dell’assassinato. L’anniversario e il banchetto di festa, con danze e orge! Era l’ambiente in cui si tramavano le alleanze. La festa prevedeva la presenza “dei grandi della corte, degli ufficiali e delle persone importanti della Galilea”. In questo ambiente si trama l’assassinio di Giovanni Battista. Giovanni, il profeta, era una denuncia viva in questo sistema corrotto. Per questo fu eliminato con il pretesto di un problema di vendetta personale. Tutto ciò rivela la debolezza morale di Erode. Tanto potere accumulato nelle mani di un uomo che non si controlla! Sotto l’entusiasmo della festa e del vino, Erode giurò con leggerezza qualcosa a una giovane ballerina. E superstizioso com’era, pensava di dover mantenere questo giuramento. Per Erode, la vita dei sudditi non contava nulla. Disponeva di loro come se fossero degli oggetti. Marco racconta il fatto così come avvenne e lascia alle comunità il compito di trarre le conclusioni.
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Sant’Agata
Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso
La preghiera di colletta chiede la misericordia del Signore “per intercessione di sant’Agata che risplende nella Chiesa per la gloria della verginità e del martirio”. Il martire si dona a Cristo per giungere a Dio mediante il sacrificio della vita; la verginità non ha senso se non nel dono.
La verginità cristiana è donarsi al Signore, rinunciare a se stessi per vivere unicamente per lui.Ci gloriamo della nostra unione al mistero della passione e risurrezione di Gesù: è una gloria spoglia di ogni orgoglio perché fondata sulla unione a Cristo nella sua umiliazione per essergli uniti nella sua gloria.
Così sono vissute sant’Agata e le altre martiri vergini, in una verginità donata a Cristo nell’amore per lui, nella fiducia in lui, nella sua forza.
Domandiamo al Signore di aver il coraggio di gloriarci solo di lui e di accettare tutti gli avvenimenti in questa luce, cioè di vederli non dalla prospettiva del nostro interesse, ma per la possibilità che ci offrono di essere più profondamente uniti alla passione e alla vittoria di Cristo.
Antifona d’ingresso Questa è un amartire della fede, che sparse per Cristo il suo sangue; non temette le minacce dei giudici e raggiunse il regno dei cieli. |
Colletta Donaci, Signore, la tua misericordia, per intercessione di sant’Agata, che risplende nella Chiesa per la gloria della verginità e del martirio. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Sir 47,2-13
Davide cantò inni al Signore con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato.
Dal libro del Siràcide
Come dal sacrificio di comunione si preleva il grasso, Parola di Dio |
Sia esaltato il Dio della mia salvezza.
La via di Dio è perfetta, Viva il Signore e benedetta la mia roccia, Egli concede al suo re grandi vittorie, |
Canto al Vangelo (Lc 8,15) Alleluia, alleluia. Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza. Alleluia. |
Vangelo |
Mc 6,14-29
Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Fratelli, Dio è buono e si fa trovare da chi lo cerca. Confortati dalla certezza che Cristo Signore è lo stesso ieri oggi e sempre, lasciamoci condurre da lui nel domandare al Padre le cose di cui abbiamo bisogno, e diciamo: Dio di Gesù Cristo, ascoltaci!Perché la Chiesa, testimoniando la verità del vangelo, sappia dialogare serenamente con tutti gli uomini. Preghiamo: Perché i cristiani che soffrono per la persecuzione o la negazione dei loro diritti, guardino a Cristo crocifisso, vittoria sul peccato e sulla morte. Preghiamo: Perché i responsabili della vita pubblica operino nella verità, nella giustizia e nel rispetto di ogni persona. Preghiamo: Perché teologi, catechisti e quanti hanno il compito di diffondere la parola di Dio, irradino la luce della verità con la dottrina e con la vita. Preghiamo: Perché coloro che si interrogano sul destino dell’uomo, trovino risposta nel messaggio del vangelo e nell’atteggiamento misericordioso dei cristiani. Preghiamo: Per chi dona i proprio tempo nel soccorrere i bisognosi. Perché nessun uomo venga sfruttato, imbrogliato, deriso.Padre buono, è nel nome di tuo Figlio Gesù che ti preghiamo, fiduciosi della tua benevolenza. Non guardare ai nostri meriti, ma al sacrificio perfetto di Cristo, che con te vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. |
Preghiera sulle offerte I doni che ti presentiamo nel glorioso ricordo della santa martire Agata ti siano graditi, Signore, come fu preziosa ai tuoi occhi l’offerta della sua vita. Per Cristo … |
Antifona di comunione “Io sono la vite e voi i tralci”, dice il Signore, “chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto”. |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 05 Febbraio 2016
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Sant’ AGATA Vergine e martire – Memoria
Catania, 235? – 5 febbraio 251
Nacque nei primi decenni del III secolo a Catania in una ricca e nobile famiglia di fede cristiana. Verso i 15 anni volle consacrarsi a Dio. Il vescovo di Catania accolse la sua ri…
www.santiebeati.it/dettaglio/22650
Sant’ ALICE (ADELAIDE) DI VILICH Badessa
Geldern (Germania) 960 ca. – Colonia, 5 febbraio 1015
Nata verso il 960, Adelaide fu mandata dai genitori a studiare presso le canonichesse di San Gerolamo del monastero di Sant’Orsola a Colonia. La morte in battaglia di un fratello, …
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San GESù MENDEZ MONTOYA Sacerdote e martire
Tarimbaro, Messico, 10 giugno 1880 – Valtiervílla, Messico, 5 febbraio 1928
Nacque a Tarimbaro, Michoacán (Arcidiocesi di Morelia) il 10 giugno 1880.Vicario di Valtierrilla, Guanajuato (Arcidiocesi di Morelia). Fu un sacerdote completo che dedicò completam…
www.santiebeati.it/dettaglio/90126
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