+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 10,13-16
Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.
Riflessione
● Il vangelo di oggi continua con l’invio dei settantadue discepoli e discepole (Lc 10,1-12). Al termine di questo invio Gesù parlava di scrollare la polvere dalle scarpe, quando i missionari non fossero ben ricevuti (Lc 10,10-12). Il vangelo di oggi mette l’accento ed amplifica le minacce su coloro che si rifiutano di ricevere la Buona Novella.
● Luca 10,13-14: Guai a te Corazin, guai a te Betsaida! La distanza che Gesù percorse nei tre anni della sua vita missionaria era piccola. Abbracciava solo pochi chilometri quadrati lungo il Mare di Galilea attorno alle città di Cafarnao, Betsaida e Corazin. Proprio in questo spazio così piccolo Gesù compie la maggior parte dei miracoli e presenta i suoi discorsi. Lui è venuto a salvare tutta l’umanità, e quasi non uscì dal limitato spazio della sua terra. Tragicamente, Gesù dovette constatare che la gente di quelle città non volle accettare il messaggio del Regno e non si convertì. Le città si fissarono nella rigidità delle loro credenze, tradizioni e costumi e non accettarono l’invito di Gesù a cambiare vita. “Guai a te, Corazin, guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidóne fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere”. Gesù paragona le due città con Tiro e Sidóne che, nel passato, sono state nemiche ferree di Israele, maltrattando il popolo di Dio. Per questo, sono state maledette dai profeti (Is 23,1; Ger 25,22; 47,4; Ez 26,3; 27,2; 28,2; Gv 4,4; Am 1,10). Ed ora, Gesù dice che queste stesse città, simboli di tutta la cattiveria fatta alla gente nel passato, si sarebbero già convertite se fossero avvenuti in esse tanti miracoli come a Corazin ed a Betsaida.
● Luca 10,15: E tu, Cafarnao, ‘‘sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata!’’.
Gesù evoca la condanna che il profeta Isaia lanciò contro Babilonia. Orgogliosa e prepotente, Babilonia pensava: ”Salirò in cielo, sulle stelle di Dio; innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell’assemblea, nelle parti più remote del settentrione. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo” (Is 14,13-14). Pensava! Ma si ingannava del tutto. Avvenne il contrario. Dice il profeta: “E invece, sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell’abisso” (Is 14,15). Gesù paragona Cafarnao con questa terribile Babilonia che distrusse la monarchia ed il tempio e portò il popolo alla schiavitù, da cui non riuscì mai a liberarsi. Come Babilonia, Cafarnao pensava di essere qualcosa, ma finì nel più profondo degli inferni. Il vangelo di Matteo paragona Cafarnao alla città di Sodoma, simbolo della peggiore perversione, che fu distrutta dall’ira di Dio (Gen 18,16 a 19,29). Sodoma si sarebbe convertita, se avesse visto i miracoli che Gesù fece a Cafarnao (Mt 11,23-24). Oggi continua lo stesso paradosso. Molti di noi, cattolici fin da bambini, abbiamo convinzioni così consolidate che nessuno è capace di convertirci. Ed in alcuni luoghi, il cristianesimo, invece di essere fonte di mutazione e di conversione, è diventato il rifugio delle forze più reazionarie della politica del paese.
● Luca 10,16: “Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato”. La frase mette l’accento sull’identificazione dei discepoli con Gesù in quanto disprezzato dalle autorità. In Matteo la stessa frase di Gesù, posta in altro contesto, sottolinea l’identificazione dei discepoli con Gesù accolto dalla gente (Mt 10,40). Tanto nell’uno come nell’altro, i discepoli si identificano con Gesù nel dono totale ed in questo dono si realizza il loro incontro con Dio, e Dio si lascia incontrare da chi lo cerca.
Per un confronto personale
● La mia città ed il mio paese meritano l’avvertenza di Gesù contro Cafarnao, Corazin e Betsaida?
● Come mi identifico con Gesù?
Venerdì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Le letture odierne ci parlano di disobbedienza alla legge di Dio, del peccato. Ogni cristiano, se vuol essere fedele a Gesù, deve soffrire per i peccati che si commettono in tutto il mondo e unirsi alla preghiera del profeta Baruc: “Al Signore nostro Dio la giustizia, a noi il disonore sul volto”. E una preghiera ispirata dalla catastrofe nazionale che ha annientato il popolo giudeo e provocato l’esilio. Allora i Giudei hanno considerato la loro vita e confessato davanti al Signore la loro infedeltà: “Abbiamo offeso il Signore, gli abbiamo disobbedito, noti abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio”. Questa è una bellissima preghiera, ispirata dallo Spirito Santo. Confessare davanti al Signore le umane infedeltà, senza separarci dai peccatori, ma mettendoci con loro per confessare davanti a Dio che siamo indegni dei suoi benefici, che non siamo obbedienti alla sua voce: possiamo con verità fare questa preghiera, pensando a tutte le ingiustizie che ci sono nel mondo, all’odio che qua e là esplode con ferocia inumana mietendo vittime innocenti, alla corruzione, ai poveri che continuano ad essere oppressi, ai ricchi che vogliono esserlo sempre di più, all’immoralità di ogni genere. Noi dobbiamo farci carico di tutto questo, non con l’angoscia che deprime, ma con la solidarietà che condivide e che vuole, con Gesù, portare il peccato del mondo. Allora ci verrà incontro la compassione divina, come prega oggi il 5alm0 responsoriale: “Fino a quando Signore, sarai adirato? Presto ci venga incontro la tua misericordia, perché siamo troppo infelici. Aiutaci, Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, salvaci e perdona i nostri peccati per amore del tuo nome”.
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Prima lettura | |||
Bar 1,15-22 Abbiamo peccato contro il Signore, gli abbiamo disobbedito. |
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Salmo responsoriale | |||
Sal 78 | |||
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Lc 10,13-16 Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato. |
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IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 06 Ottobre 2017
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San BRUNO (BRUNONE) Sacerdote e monaco – Memoria Facoltativa
Colonia (Germania), intorno al 1030 – Serra San Bruno (Vibo Valentia), 6 ottobre 1101
Nato in Germania nel 1030 e vissuto poi tra il suo Paese, la Francia e l’Italia, dove morì nel 1101, Bruno o Brunone, professore di teologia e filosofia, sceglie ben presto la strada della vita eremitica. Trova così sei compagni che la pensano come lui e il vescovo Ugo di Grenoble li aiuta a stabilirsi in una località selvaggia detta &la…
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San BARTO DI VAISON Vescovo
Fine del VI sec.
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San SAGARIS (SAGARO, SAGARA) Vescovo e martire
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