+ Dal Vangelo secondo Marco Mc 6,34-44
Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.
- È sempre bene guardare il contesto in cui si trova il testo del vangelo, poiché ci illumina per scoprire meglio il senso. Poco prima (Mc 6,17-29), Marco narra il banchetto della morte, promosso da Erode con i grandi della Galilea, nel palazzo della Capitale, durante il quale fu ucciso Giovanni Battista. Nel testo di oggi descrive il banchetto della vita, promosso da Gesù con la moltitudine affamata della Galilea lì nel deserto. Il contrasto di questo contesto è grande ed illumina il testo.
- Nel vangelo di Marco, la moltiplicazione dei pani è molto importante. Appare due volte: qui ed in Mc 8,1-9. E Gesù stesso interroga i discepoli sulla moltiplicazione dei pani (Mc 8,14- 21). Per questo vale la pena osservare e riflettere fino a scoprire in cosa consiste esattamente questa importanza della moltiplicazione dei pani.
- Gesù aveva invitato i discepoli per riposare un poco in un luogo del deserto (Mc 6,31). La moltitudine percepisce che Gesù era andato sull’altra riva del lago, va dietro di lui ed arriva prima (Mc 6,33). Quando Gesù, scendendo dalla barca, vede quella moltitudine che l’aspetta, si rattrista perché erano come pecore senza pastore”. Questa frase evoca il salmo del buon pastore (Sal 23). Davanti alla gente senza pastore, Gesù dimentica il riposo e comincia ad insegnare, comincia ad essere pastore. Con le sue parole orienta e guida la moltitudine nel deserto della vita, e così la moltitudine poteva cantare: “Il Signore è il mio pastore! Non manco di nulla!” (Sal 23,1).
- Il tempo passava e comincia a farsi notte. I discepoli erano preoccupati e chiedono a Gesù di lasciar andare la gente. Affermano che lì nel deserto non è possibile trovare da mangiare per tanta gente. Gesù dice: “Dategli voi da mangiare!” Ma loro si spaventano: “Vuoi che andiamo a comprare pane per 200 denari?” (cioè, il salario di 200 giorni!). I discepoli cercano la soluzione fuori della moltitudine e per la moltitudine. Gesù non cerca la soluzione fuori, bensì all’interno della moltitudine e per la moltitudine, e domanda: “Quanti pani avete? Andate a vedere.” La risposta è: “Cinque pani e due pesci!” E’ poco per tanta gente! Gesù ordina alla moltitudine di sedersi in gruppi e chiede ai discepoli di distribuire i pani ed i pesci. Tutti ne mangiarono a volontà!
- E’ importante notare come descrive il fatto Marco. Dice: “Gesù prese i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli perché li distribuissero”. Questo modo di parlare fa pensare le comunità a cosa? Senza dubbio, faceva pensare all’Eucaristia. Poiché queste stesse parole saranno usate (finora) nella celebrazione della Cena del Signore. Così Marco suggerisce che l’Eucaristia deve portare alla condivisione. E’ il pane di vita che da coraggio e porta ad affrontare i problemi della gente in modo diverso, non dal di fuori, ma dal di dentro.
- Nel modo di descrivere i fatti, Marco evoca la Bibbia per illuminare il senso dei fatti. Dare da mangiare alla moltitudine affamata nel deserto, fu Mosè che lo fece per primo (cf. Es 16,1- 36). Ed il chiedere alla gente di organizzarsi in gruppi di 50 o 100 ricorda il censimento del popolo nel deserto dopo l’uscita dall’Egitto (cf. Nm 1-4). Marco suggerisce così che Gesù è il nuovo Messia. La gente delle comunità conosceva l’antico Testamento, ed a buon intenditore bastavano poche parole. Così scoprivano il mistero che circondava la persona di Gesù.
Feria propria dell’8 Gennaio
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
Siamo nella luce dell’Epifania, presenza velata che vuole manifestarsi nei nostri cuori e attraverso noi nel mondo. È l’avvenimento che deve illuminare questa settimana. Che cosa c’è di più importante nella vita, che amare con verità e tenerezza? Ci sono, infatti, tante caricature dell’amore.
L’amore non fa calcoli, si dona con sovrabbondanza, come le ceste piene di pezzi di pane che rimasero dopo che tutti ebbero mangiato a sazietà. La Parola di Dio fatta carne si fa nutrimento spirituale in ogni Eucaristia.
Riscopriamo il nostro stato di figli di Dio, di mendicanti di Dio. Al di fuori dell’amore, vedremo soltanto infantilismo, umiliazione. Nell’amore, comprenderemo che tutto è differente: siamo figli prediletti del Signore e dobbiamo comportarci con gli altri di conseguenza.
Antifona d’ingresso Benedetto colui che viene nel nome del Signore: il Signore nostro Dio è luce per noi. (Cf. Sal 117,26-27) |
Colletta O Padre, il tuo Figlio unigenito si è manifestato nella nostra carne mortale: concedi a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo, di essere interiormente rinnovati a sua immagine. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
1Gv 4,7-10
Dio è amore.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. Parola di Dio |
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio, affida al re il tuo diritto, Le montagne portino pace al popolo Nei suoi giorni fiorisca il giusto |
Canto al Vangelo (Lc 4,18) Alleluia, alleluia. Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia. |
Vangelo |
Mc 6,34-44
Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Il Padre, vedendo la nostra povertà, ha mandato Gesù perchè ci desse il pane della vita. Lo invochiamo con fiducia, dicendo:Sazia la nostra fame, Signore. Per la Chiesa di Cristo, perchè sia piena di amore per ogni uomo e rifugio per ogni sofferenza. Preghiamo: Per le autorità civili, perchè siano sensibili ai bisogni delle popolazioni di tutto il mondo e sappiano distribuire le ricchezze in maniera equa. Preghiamo: Per i cristiani, perchè sappiano tenere aperta a chiunque la porta della loro casa. Preghiamo: Per i bambini nati in questi giorni, perchè possano trovare un ambiente ricco di salute, serenità, sapienza e amore. Preghiamo: Per noi che partecipiamo a questa eucaristia, perchè nelle opere ringraziamo il Padre che ogni giorno sazia la nostra fame con il corpo di suo Figlio. Preghiamo: Perchè la nostra comunità scelga concretamente gli ultimi. Perchè ogni uomo accetti di essere amato da Dio. Dio, Padre di tutti noi, aiutaci con la forza del tuo Spirito a compiere la tua volontà, così che non ci siano più dolore e ingiustizia, ma uguaglianza fondata sull’amore. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli con bontà, o Signore, l’offerta del tuo popolo e per questo sacramento di salvezza donaci di conseguire il possesso dei beni eterni, nei quali crediamo con amore di figli. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO DELL’EPIFANIA Cristo luce delle gentiÈ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. [Oggi] in Cristo, luce del mondo, tu hai rivelato alle genti il mistero della salvezza e in lui, apparso nella nostra carne mortale, ci hai rinnovati con la gloria dell’immortalità divina. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria: Santo, … |
Antifona di comunione Per il grande amore con il quale ci ha amato, Dio ha mandato il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato. (Cf.Ef 2,4; Rm 8,3)Oppure: Gesù spezzò i cinque pani e li diede ai suoi discepoli perché li distribuissero. Tutti mangiarono e furono sazi. (Cf. Mc 6,41-42) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 08 Gennaio 2021
San LORENZO GIUSTINIANI Vescovo
Venezia, luglio 1381 – 8 gennaio 1456
Fu il primo patriarca di Venezia. Di nobilissima famiglia, era nato nel 1381; a 23 anni, rinunciando agli agi, si unì ad ad altri chierici, che poi furono riconosciuti come Canonici secolari di San Giorgio (dall’isola sulla quale vivevano). Sacerdote nel 1407, nel 1409 divenne priore, non rinunciando, però, alla questua e alla scrittura, producendo opere di ogni genere, sia destinate ai “dotti” che al popolo. Nel 1433 fu nominato vescovo di Castello, cioè pastore di Venezia e nel…
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Sant’ APOLLINARE DI GERAPOLI Vescovo
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Santi TEOFILO ED ELLADIO Martiri
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