Nella prima frase della prima lettura di oggi le traduzioni sono di solito inesatte. L’ha fatto osservare a ragione l’ultimo commento pubblicato sulla lettera ai Colossesi, quello di padre Aletti, professore all’Istituto Biblico. Per migliorare lo stile della frase di Paolo, i traduttori infatti modificano un po’ l’ordine delle parole. Sembra poca cosa; in realtà cambia il senso. Traducono: “Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo”. Con questa traduzione fanno dire a Paolo che la passione di Cristo è stata manchevole; manca qualche cosa ai patimenti di Cristo, e Paolo ha l’ambizione di completare ciò che manca. Questa idea non poteva certamente venire in mente a san Paolo. Egli in realtà non parla dei patimenti di Cristo in questa frase. Dice “tribolazioni”, il che già indica una sfumatura; ma soprattutto l’espressione “nella mia carne” non si trova prima, ma dopo le parole “che manca alle tribolazioni di Cristo”. La frase si deve tradurre: “Completo quello che manca nella mia carne alle tribolazioni di Cristo”, oppure: “quello che manca alle tribolazioni di Cristo nella mia carne”.
Alla passione di Cristo non manca niente, è sufficiente per salvare il mondo intero; però la passione di Cristo deve essere applicata alla vita di ciascun credente e questo comporta una certa dose di tribolazioni: “Dobbiamo soffrire con lui dice altrove san Paolo per poter essere glorificati con lui”. Ogni vocazione cristiana comprende quindi una parte di tribolazioni, che deve essere attuata. In questo senso Paolo dice che completa ciò che manca all’applicazione della passione di Cristo nella sua esistenza. E una vocazione alta, questa applicazione alla nostra vita della passione di Cristo. Paolo la vede in modo molto positivo, al punto di dire:
“Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi”. Egli è convinto della fecondità di questa partecipazione alla passione di Cristo; vede la passione nella luce della risurrezione; sa che la partecipazione alla passione è condizione per partecipare alla risurrezione. Parla quindi di letizia, di gioia anche nelle sofferenze.
E non è il solo ad avere questa prospettiva. San Pietro nella sua prima lettera invita tutti i cristiani a rallegrarsi quando hanno parte alle sofferenze di Cristo:
“Quando avete parte alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, affinché anche quando si manifesterà la sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare”.
La nostra vocazione cristiana ci porta a riconoscere la grazia nascosta nelle sofferenze e nelle prove della vita, grazia preziosa di unione a Cristo nella sua passione, grazia dell’amore autentico, che accetta di pagare di persona. Se il valore supremo è quello dell’amore autentico, occorre accogliere i mezzi necessari per progredire nell’amore non soltanto con rassegnazione, ma con gioia.
Chiediamo allora al Signore di aiutarci a riconoscere la grazia nascosta nei momenti difficili. Se l’apprezziamo al suo giusto valore, potremo dire con san Paolo:
“Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo quello che manca alle tribolazioni di Cristo nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa”.
È chiaro che la partecipazione alla passione di Cristo si fa sempre in un orientamento d’amore. Paolo scrive: “Le sofferenze che sopporto per voi… Completo quello che manca a favore del coTpo di Cristo che è la Chiesa”. Soltanto se accogliamo la sofferenza in questa prospettiva di offerta generosa di amore potremo provare in noi la gioia stessa del Signore.
Antifona d’ingresso Tu sei giusto, Signore, e sono retti i tuoi giudizi: agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 119,137.124) |
Colletta O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo, guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i credenti in Cristo sia data la vera libertà e l’eredità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
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Prima lettura |
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Col 1,24 – 2,3 Sono diventato ministro della Chiesa per portare a compimento il mistero nascosto da secoli. |
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Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Fratelli, sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi. A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza. Voglio infatti che sappiate quale dura lotta devo sostenere per voi, per quelli di Laodicèa e per tutti quelli che non mi hanno mai visto di persona, perché i loro cuori vengano consolati. E così, intimamente uniti nell’amore, essi siano arricchiti di una piena intelligenza per conoscere il mistero di Dio, che è Cristo: in lui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza.
Parola di Dio |
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Salmo responsoriale |
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Sal 61 |
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In Dio è la mia salvezza e la mia gloria.
Solo in Dio riposa l’anima mia: da lui la mia speranza. Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: non potrò vacillare.
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo; davanti a lui aprite il vostro cuore: nostro rifugio è Dio. |
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Canto al Vangelo (Gv 10,27) Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia. |
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Vangelo |
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Lc 6,6-11 Osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato. |
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+ Dal Vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Parola del Signore |
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Preghiera dei fedeli Fratelli, il Padre che abbiamo nei cieli, vuol fare di noi un solo popolo in cammino verso la sua gloria. Uniti a Cristo, speranza nostra, diciamo: O Dio, fortifica i nostri cuori!
Perché il popolo dei battezzati diventi perfetto in Cristo, obbediente alla volontà del Padre e solidale con tutti gli uomini. Preghiamo: Perché i cristiani che svolgano ruoli di guida, abbiano risorse di bontà e di intelligenza, per rendere la comunità umana più giusta e pacificata sulla strada del regno. Preghiamo: Perché i laici si lascino trasformare dal contatto quotidiano con la parola e diventino operatori di concordia e di verità. Preghiamo: Perché insegnanti ed educatori operino con serenità, amorevolezza e fiducia nel guidare i giovani alla scoperta di sé e del mondo. Preghiamo: Perché quelli che sostengono prove e infermità trovino un senso al loro dolore in unione con le sofferenze di Cristo, mite agnello che ci nutre in questa mensa eucaristica. Preghiamo: Perché le nostre confessioni siano riabilitazioni a vita nuova. Perché l’uomo ascolti con più frequenza la propria coscienza.
Signore, fà che siamo confidenti di fronte al mistero. Umili e gioiosi, ci consegniamo a te nelle mani del tuo Figlio Gesù. Egli è il nostro liberatore e con te vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. |
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Preghiera sulle offerte O Dio, sorgente della vera pietà e della pace, salga a te nella celebrazione di questo mistero la giusta adorazione per la tua grandezza e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Come il cervo anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio: l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.(Sal 42,2-3)
Oppure: “Io sono la luce del mondo, dice il Signore, “chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. (Gv 8,12) |
Preghiera dopo la comunione O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli alla mensa della parola e del pane di vita, per questi doni del tuo Figlio aiutaci a progredire costantemente nella fede, per divenire partecipi della sua vita immortale. Per Cristo nostro Signore. |
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http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20130909.shtml
I santi di domani 9 settembre 2013
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San PIETRO CLAVER Sacerdote – Memoria Facoltativa
Verdu (Spagna), 25 giugno 1580 – Cartagena (Colombia), 8 settembre 1654
Nato a Verdù, a pochi chilometri da Barcellona, il 25 giugno 1580, Pietro Claver entra nella Compagnia di Gesù dopo aver pronunciato i primi voti nel 1604. Tra il 1605 e il 1608 st…
www.santiebeati.it/dettaglio/29100
San VALENTINIANO DI COIRA Vescovo
m. 12 gennaio 548
Vescovo di Coira, città della Svizzera, capoluogo del Cantone dei Grigioni, esercitò il suo mandato nel VI secolo quando la giurisdizione dell’episcopato di C…
www.santiebeati.it/dettaglio/69700
Santi GIACINTO, ALESSANDRO E TIBURZIO Martiri in Sabina
www.santiebeati.it/dettaglio/90262
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