Il salmo responsoriale che parla di lacrime e di gioia non è molto adatto per i martiri giapponesi, perché essi non hanno seminato nel pianto ma nella gioia. In quello che di loro si racconta, il meraviglioso è proprio nella gioia che irradiava dai loro volti mentre andavano al supplizio. Paolo Miki dopo essere stato condannato con gli altri, scrisse a un superiore della Compagnia di Gesù con semplicità: “Siamo stati condannati alla crocifissione, ma non preoccupatevi per noi che siamo molto consolati nel Signore. Abbiamo un solo desiderio, ed è che prima di arrivare a Nagasaki possiamo incontrare un Padre della Compagnia per confessarci, partecipare alla messa e ricevere l’Eucaristia. È il nostro unico desiderio”. Vediamo in questo la gioia della speranza fondata sulla fede che è feconda di frutti di carità. Evidentemente soltanto la fede era fondamento della loro grande gioia, che dimostrarono anche sulla croce. Essere crocifissi con Cristo era per loro grande onore perché credevano con tutta l’anima che Cristo si era dato per loro e per la loro salvezza. “Il Figlio di Dio mi ha amato e ha dato se stesso per me”. La croce appare alla fede come il sommo dell’amore di Cristo e dell’amore che noi possiamo dare a lui. In questa fede essi erano pieni di speranza e di gioia. La loro speranza era non la ricompensa, ma il martirio: speravano che Gesù li avrebbe sostenuti fino alla morte e avrebbe permesso loro di offrire la vita con un amore senza limiti. ~ pensiero di imitarlo dando la vita per gli altri era fonte di grande esultanza. Per commentare il loro martirio si potrebbero prendere le parole della lettera di Pietro: “Rendete conto della speranza che è in voi con dolcezza e rispetto”. Dall’alto della sua croce Paolo Miki continuava a predicare Cristo e a testimoniare la sua speranza. Diceva ai presenti: “Io sono giapponese come voi, non sono uno straniero ed è a causa della mia fede in Cristo che sono condannato. Nella situazione estrema in cui mi trovo potete credere alla mia sincerità. Non ho nessuna voglia di ingannarvi e vi dichiaro che non c e via di salvezza se non nella fede in Cristo”. E continuava, manifestando che la fede e la speranza gli riempivano il cuore di intensa carità: “Cristo vuole che perdoniamo a chi ci fa del male e preghiamo per loro. Io dunque perdono a tutti quelli che hanno contribuito alla nostra morte e auguro loro di convertirsi, perché anch’essi si salvino”. E anche tutti i suoi compagni sorridevano e cantavano preghiere dall’alto della croce. Possiamo pensare che talvolta è più difficile essere gioiosi nelle circostanze ordinarie della vita che in quelle straordinarie, nelle quali la grazia sostiene in maniera speciale. Ma abbiamo altri esempi a illuminare la vita quotidiana. E a proposito della sua vita quotidiana che san Paolo dice: “Sono crocifisso con Cristo e non son più io che vivo, ma Cristo vive in me”. La croce di Cristo illuminava le sue numerose, e niente affatto gloriose, difficoltà di ogni giorno: egli stesso parla di tribolazioni umilianti. Ma nella fede egli ne vedeva il senso di profonda unione a Gesù, ed era lieto nella speranza, paziente nella tribolazione e insegnava questa via di gioia ai cristiani. Domandiamo al Signore di farci giungere alla stessa unione vitale con lui che vediamo nella vita di questi martiri e di tanti santi.
Antifona d’ingresso Esultano in cielo i santi martiri, che hanno seguito le orme di Cristo; per il suo amore hanno versato il sangue e si allietano per sempre con Cristo Signore. |
Colletta O Dio, forza dei martiri, che hai chiamato alla gloria eterna san Paolo Miki e i suoi compagni attraverso il martirio della croce, concedi anche a noi per loro intercessione di testimoniare in vita e in morte la fede del nostro Battesimo. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
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Prima lettura |
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Eb 12,4-7.11-15 Il Signore corregge colui che egli ama. |
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Dalla lettera agli Ebrei Fratelli, non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato e avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli: «Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e percuote chiunque riconosce come figlio». È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati. Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire. Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore; vigilate perché nessuno si privi della grazia di Dio. Non spunti né cresca in mezzo a voi alcuna radice velenosa, che provochi danni e molti ne siano contagiati. Parola di Dio |
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Salmo responsoriale |
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Sal 102 |
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L’amore del Signore è da sempre.Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono, perché egli sa bene di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere. Ma l’amore del Signore è da sempre, per sempre su quelli che lo temono, e la sua giustizia per i figli dei figli, per quelli che custodiscono la sua alleanza. |
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Canto al Vangelo (Gv 10,27) Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia. |
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Vangelo |
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Mc 6,1-6 Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria. |
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+ Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Parola del Signore |
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Preghiera dei fedeli Fratelli, il Signore sa di che siamo plasmati: conosce i nostri bisogni e la nostra fragilità, ed è sempre pronto alla misericordia. Perseveranti nella fiducia, rivolgiamoci a lui, che è buono e grande nell’amore. Diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore. Per i figli della Chiesa che, con umiltà e mitezza, testimoniano Gesù, Figlio di Dio: si sentano confortati dal saperlo amico e fratello. Preghiamo: Per quanti si affidano esclusivamente alle sicurezze terrene e alle certezze della ragione: il soffio dello Spirito li apra al trascendente. Preghiamo: Per chi sente sgomento di fronte al male del mondo e alle colpe personali: riceva il coraggio da Dio che perdona e rinnova la faccia della terra. Preghiamo: Per tutti quelli che si sentono insoddisfatti, imperfetti e incapaci: offrano la loro debolezza come sacrificio spirituale a te gradito. Preghiamo: Per tutti noi, tentati di credere solo ai miracoli o alle grandi manifestazioni: l’umile segno dell’eucaristia confermi la nostra fede. Preghiamo: Per gli inviati del vangelo nella nostra comunità. Perché la nostra comunità sia la patria del Signore Gesù. Padre Santo, che conosci nell’intimo i tuoi figli, nelle tue mani di misericordia deponiamo le nostre suppliche e la nostra speranza. Per mezzo del tuo Unigenito Figlio, Gesù Cristo Signore, che ci ha riscattati dalla sofferenza e dalla morte, per la vita beata dei secoli eterni. Amen. |
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Preghiera sulle offerte Accogli, Padre Santo, i doni che ti offriamo in memoria dei santi Paolo Miki e compagni, che hanno versato il sangue per la fede, e concedi anche a noi di perseverare, con la fortezza dei martiri, nella confessione del tuo nome. Per Cristo … |
Antifona di comunione “Voi avete perseverato con me nelle mie prove, e io preparo per voi un regno”, dice il Signore, “perchè possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno”. |
Preghiera dopo la comunione Infondi in noi, Signore, la sapienza della croce, che ha illuminato i tuoi martiri, perchè, fortificati da questo sacrificio, aderiamo pienamente e collaboriamo nella Chiesa alla redenzione del mondo. Per Cristo … |
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http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20130206.shtml
San PAOLO MIKI E COMPAGNI Martiri – Memoria
Kyoto, Giappone, 1556 – Nagasaki, Giappone, 5 febbraio 1597
Nato a Kyoto nel 1556 in una famiglia benestante e battezzato a cinque anni, Paolo Miki entra in un collegio della Compagnia di Gesù e a 22 anni è novizio, il primo religioso catto…
www.santiebeati.it/dettaglio/22700