+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 21,1-4
Vide una vedova povera, che gettava due monetine.
- Nel vangelo di oggi Gesù tesse l’elogio di una vedova povera che sa condividere più che i ricchi. Molti poveri di oggi fanno lo stesso. La gente dice: “Il povero non lascia morire di fame il povero”. Ma a volte, nemmeno questo è possibile. Una signora che andò a vivere dalla campagna nella periferia di una città del Brasile, a Paraíba, diceva: “In campagna, la gente è povera, ma ha sempre qualcosa da condividere con il povero che bussa alla porta. Ora che mi trovo qui in città, quando vedo un povero che bussa alla porta, mi nascondo per la vergogna, perché non ho nulla in casa da condividere con lui!” Da un lato: gente ricca che ha tutto, ma che non sa condividere. Dall’altro: gente povera che non ha quasi nulla, ma che vuole condividere il poco che ha.
- All’inizio della Chiesa, le prime comunità cristiane, nella stragrande maggioranza, erano formate da gente povera (1 Cor 1,26). Dopo poco tempo, entrarono anche persone più benestanti, e ciò recò vari problemi. Le tensioni sociali presentinell’impero romano, iniziarono a presentarsi anche nella vita delle comunità. Ciò si manifestava, per esempio, quando si riunivano per celebrare la cena (1Cor 11,20-22), o quando facevano la riunione (Gia 2,1-4). Per questo, l’insegnamento del gesto della vedova era molto attuale, sia per loro sia oggi per noi.
- Luca 21,1-2: L’elemosina della vedova. Gesù si trovava dinanzi al tesoro del tempio ed osservava la gente che dava la propria elemosina. I poveri mettevano pochi centesimi, i ricchi monete di grande valore. I tesori del tempio ricevevano molto denaro. Tutti davano qualcosa per la manutenzione del culto, per il sostentamento del clero e per la conservazione dell’edificio. Parte di questo denaro veniva usato per aiutare i poveri, poiché in quel tempo non c’era la previdenza sociale. I poveri vivevano alla mercé della carità pubblica. Le persone più bisognose erano gli orfani e le vedove. Dipendevano in tutto dalla carità degli altri, ma pur così, cercavano di condividere con gli altri il poco che avevano. Così, una vedova molto povera mise la sua elemosina nel tesoro del tempio. Appena due centesimi!
- Luca 21,3-4: Il commento di Gesù. Cosa vale di più: i pochi centesimi della vedova o le molte monete dei ricchi? Secondo la maggioranza, le monete dei ricchi erano molto più utili dei pochi centesimi della vedova, per fare la carità. Per esempio, i discepoli pensavano che il problema della gente potesse essere risolto solo con molto denaro. In occasione della moltiplicazione dei pani, loro avevano suggerito di comprare pane per dare da mangiare alla gente (Lc 9,13; Mc 6,37). Filippo riuscì a dire: “Duecento denari di pane non sono sufficienti nemmeno perché ognuno possa riceverne un pezzo” (Gv 6,7). Infatti, per chi la pensa così, i due centesimi della vedova non servono proprio a nulla. Ma Gesù dice: “Questa vedova povera ha messo più di tutti”. Gesù ha criteri diversi. Richiamando l’attenzione dei discepoli sul gesto della vedova, insegna a loro ed a noi dove dobbiamo cercare la manifestazione della volontà di Dio: nei poveri e nella condivisione. E un criterio molto importante è questo: “Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere”.
- Elemosina, condivisione, ricchezza. La pratica di dare l’elemosina era molto importante per i giudei. Era considerata una “buona opera”, poiché la legge dell’Antico Testamento diceva: “Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti do questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese”. (Dt 15,11). Le elemosine, poste nel tesoro del tempio, sia per il culto sia per i bisognosi, orfani o vedove, erano considerate un’azione grata a Dio (Eccle 35,2; cf. Eccle 17,17; 29,12; 40,24). Fare l’elemosina era un modo per riconoscere che tutti i beni della terra appartengono a Dio e che noi siamo solo amministratori di questi doni. Ma la tendenza all’accumulazione continua molto forte. Rinasce, sempre di nuovo, nel cuore umano. La conversione è semprenecessaria. Per questo Gesù diceva al giovane ricco: “Va, vendi tutto ciò che hai, dallo ai poveri” (Mc 10,21). Negli altri vangeli viene ripetuta la stessa esigenza: “Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoroinesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma” (Lc 12,33-34; Mt 6,9-20). La pratica della condivisione e della solidarietà è una delle caratteristiche che lo Spirito di Gesù vuole realizzare nelle comunità. Il risultato dell’effusione dello Spirito il giorno di Pentecoste era questo: “Nessuno, infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l’importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli” (At 4,34-35a; 2,44-45).Queste elemosine poste ai piedi degli apostoli non erano accumulate, ma “distribuite a ciascuno secondo il bisogno” (At 4,35b; 2,45). L’entrata dei ricchi nella comunità cristiana rende possibile, da un lato, l’espansione del cristianesimo, dando migliori condizioni per i viaggi missionari. Ma, d’altro lato, la tendenza all’accumulazione bloccava il movimento di solidarietà e di condivisione. Giacomo aiutava le persone a prendere coscienza del cammino sbagliato: “E ora a voi, ricchi: piangete e gridate perle sciagure che vi sovrastano. Le vostre ricchezze sono imputridite, le vostre vesti sono state divorate dalle tarme.” (Ger5,1-3). Per intraprendere il cammino del Regno, tutti hanno bisogno di diventare alunni di quella vedova povera, che condivise con gli altri ciò che le era necessario per vivere (Lc 21,4).
Santa Cecilia
Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso
Cecilia è una delle sette donna martiri di cui si fa menzione nel Canone Romano. Ad essa è dedicata una basilica in Trastevere a Roma (sec. IV). Il suo culto si diffuse dovunque prendendo l’avvio da una «Passione» nella quale viene esaltata come modello di vergine cristiana. Più tardiva è l’interpretazione del suo ruolo di ispiratrice e patrona della musica e del canto sacro. La sua memoria il 22 novembre è già celebrata nell’anno 546, come attesta il «Liber pontificalis» (sec. VI).
Antifona d’ingresso Beata la vergine che, rinunciando a se stessa e prendendo la croce, ha imitato il Signore, sposo delle vergini e principe dei martiri. |
Colletta O Dio, che ogni anno ci allieti con la memoria di santa Cecilia, concedi che i mirabili esempi della sua vita ci offrano un modello da imitare e proclamino le meraviglie che Cristo tuo Figlio opera nei suoi fedeli. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
Dn 1,1-6.8-20
Non si trovò nessuno pari a Daniele, Ananìa, Misaèle e Azarìa.
Dal libro del profeta Daniele
L’anno terzo del regno di Ioiakìm, re di Giuda, Nabucodònosor, re di Babilonia, marciò su Gerusalemme e la cinse d’assedio. Il Signore diede Ioiakìm, re di Giuda, nelle sue mani, insieme con una parte degli arredi del tempio di Dio, ed egli li trasportò nel paese di Sinar, nel tempio del suo dio, e li depositò nel tesoro del tempio del suo dio. Parola di Dio |
A te la lode e la gloria nei secoli.
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso, Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi |
Canto al Vangelo (Mt 24,42) Alleluia, alleluia. Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Alleluia. |
Vangelo |
Lc 21,1-4
Vide una vedova povera, che gettava due monetine.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Consapevoli che Dio non ha bisogno dei nostri doni, ma chiede piuttosto l’offerta del nostro cuore, rivolgiamogli le nostre preghiere, dicendo insieme: Ascoltaci, o Signore.Perché gli uomini, sazi dei beni di questo mondo, non chiudano il loro cuore a Dio, accontentandosi di dargli un culto puramente esteriore. Preghiamo: Perché i poveri si trovino a loro agio nella Chiesa, accolti e venerati come i semplici del vangelo. Preghiamo: Perché in questa nostra società consumistica, i cristiani siano esempio di sobrietà nell’uso del denaro e dei beni della terra. Preghiamo: Perché coloro che vivono ammassati alle periferie delle città, trovino nelle istituzioni civili e religiose i luoghi per il recupero della loro dignità e per l’espressione della loro personalità. Preghiamo: Perché la nostra comunità impari a donare sempre con gioia e disinteresse, attuando già al proprio interno l’uguaglianza tra fratelli. Preghiamo: Perché ogni uomo si senta pienamente accettato e amato da Dio. Per tutti i benefattori della Chiesa e del mondo. O Dio, Padre di bontà, ogni nostro desiderio è davanti a te. Rendici trasparenti e puri, perché amando la verità, possiamo vivere con cuore libero da ogni inganno e finzione. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte I doni che ti presentiamo nel glorioso ricordo di santa Cecilia ti siano graditi, o Signore, come fu preziosa ai tuoi occhi l’offerta della sua vita. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona alla comunione L’Agnello assiso sul trono li guiderà alle sorgenti della vita. (Cf. Ap 7,17) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 22 Novembre 2021
Santa CECILIA Vergine e martire – Memoria
sec. II-III
Al momento della revisione del calendario dei santi tra i titolari delle basiliche romane solo la memoria di santa Cecilia è rimasta alla data tradizionale. Degli altri molti sono stati soppressi perché mancavano dati o anche indizi storici riguardo il loro culto. Anche riguardo a Cecilia, venerata come martire e onorata come patrona dei musicisti, è difficile reperire dati storici completi ma a sostenerne l’importanza è la certezza storica dell’antichità del suo culto. Due i fatt…
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