+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 12,1-11
Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
Riflessione
• Siamo entrati nella Settimana Santa, la settimana della pasqua di Gesù, del suo passaggio da questo mondo al Padre (Gv 13,1). La liturgia di oggi pone dinanzi a noi l’inizio del capitolo 12 del vangelo di Giovanni, che fa da legame tra il Libro dei Segni (cc 1-11) ed il Libro della Glorificazione (cc.13-21). Alla fine del “Libro dei Segni” appaiono con chiarezza la tensione tra Gesù e le autorità religiose dell’epoca (Gv 10,19-21.39) ed il pericolo che correva Gesù. Diverse volte avevano cercato di ucciderlo (Gv 10,31; 11,8.53; 12,10). Tanto è così che Gesù si vide obbligato a condurre una vita clandestina, perché poteva essere preso in qualsiasi momento (Gv 10,40; 11,54).
- Giovanni 12,1-2: Gesù, perseguitato dai giudei, si reca a Betania. Sei giorni prima della pasqua, Gesù si reca a Betania a casa delle sue amiche Marta e Maria e di Lazzaro. Betania significa Casa della Povertà. Lui era ricercato dalla polizia (Gv 11,57). Volevano ucciderlo (Gv 11,50). Ma pur sapendo che la polizia stava dietro Gesù, Maria, Marta e Lazzaro lo ricevono nella loro casa e gli offrono da mangiare. Era pericoloso accogliere in casa una persona ricercata ed offrirgli da mangiare. Ma l’amore fa superare la paura.
- Giovanni 12,3: Maria unge Gesù. Durante il pasto, Maria unge i piedi di Gesù con mezzo litro di profumo di nardo puro (cf. Lc 7,36-50). Era un profumo caro, anzi carissimo, che costava trecento denari. Gli asciuga dopo i piedi con i suoi capelli. Tutta la casa si riempì di profumo. Maria non parla durante tutto l’episodio. Agisce solo. Il gesto pieno di simbolismo parla da solo. Nel lavare i piedi, Maria si fa serva. Gesù ripeterà il gesto nell’ultima cena (Gv 13,5).
- Giovanni 12,4-6: Reazione di Giuda. Giuda critica il gesto di Maria. Pensa che è uno spreco. Infatti, trecento denari erano lo stipendio di trecento giorni! Lo stipendio di quasi un intero anno speso in una sola volta! Giuda pensa che il denaro si sarebbe dovuto dare ai poveri. L’evangelista commenta che Giuda non aveva nessuna preoccupazione per i poveri, ma che era un ladro. Avevano una cassa comune e lui rubava il denaro.
Giudizio forte che condanna Giuda. Non condanna la preoccupazione per i poveri, ma l’ipocrisia che si serve dei poveri per promuoversi ed arricchirsi. Giuda, nei suoi interessi egoisti, pensava solo al denaro. Per questo non si rende conto di ciò che Maria aveva nel cuore. Gesù legge nel cuore e difende Maria.
- Giovanni 12,7-8: Gesù difende la donna. Giuda pensa allo spreco e critica la donna. Gesù pensa al gesto e difende la donna: “Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura!” E subito Gesù dice: “I poveri li avrete sempre tra di voi, ma non sempre avrete me!” Quale dei due viveva più vicino a Gesù: Giuda o Maria? Giuda, il discepolo, viveva insieme a Gesù da circa tre anni, ventiquattro ore al giorno. Faceva parte del gruppo. Maria lo vedeva una o due volte l’anno, in occasione di alcune feste, quando Gesù si recava a Gerusalemme e visitava la sua casa. Ma la convivenza senza amore non fa conoscere gli altri. Anzi acceca. Giuda era cieco. Molta gente vive insieme a Gesù e lo loda perfino con molti canti, ma non lo conosce veramente e non lo rivela (cf. Mt 7,21). Due affermazioni di Gesù meritano un commento piùdettagliato: (a) “I poveri infatti li avrete sempre con voi”, e (b) “Perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura”. (a) “I poveri li avrete sempre con voi” Forse Gesù vuol dire che non dobbiamo preoccuparci dei poveri, visto che sempre ci saranno dei poveri? O vuol dire che la povertà è un destino imposto da Dio? Come capire questa frase? In quel tempo le persone conoscevano l’Antico Testamento a memoria. Bastava che Gesù citasse l’inizio di una frase dell’AT e le persone già sapevano il resto. L’inizio della frase diceva: “I poveri li avrete sempre con voi!” (Dt 15,11a). Il resto della frase che la gente già sapeva e che Gesù volle ricordare è questo: “Per questo vi ordino: aprite la mano a favore del vostro fratello, del povero e dell’indigente, nella terra dove voi risiedete!” (Dt 15,11b).
- Secondo questa legge, la comunità deve accogliere i poveri e condividere con loro i suoi beni. Ma Giuda, invece di “aprire la mano a favore del povero” e di condividere con lui i suoi beni, voleva fare carità con il denaro degli altri! Voleva vendere il profumo di Maria per trecento denari ed usarli per aiutare i poveri. Gesù cita la Legge di Dio che insegnava il contrario. Chi, come Giuda, fa campagna con il denaro della vendita dei beni degli altri, non scomoda. Ma colui che come Gesù insiste nell’obbligo di accogliere i poveri e di condividere con loro i proprio beni, costui è scomodo e corre il pericolo di essere condannato. (b) “Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura”. La morte in croce era un castigo terribile ed esemplare adottato dai romani per castigare i sovversivi che si opponevano all’impero. Una persona condannata a morte in croce non riceveva sepoltura e non poteva essere unta, e rimaneva appesa alla croce fino a che il cadavere era mangiato dagli animali, o riceveva sepoltura semplice, da povero. Oltre a questo, secondo la Legge dell’Antico Testamento, doveva essere considerata “maledetta da Dio” (Dt 21, 22-23). Gesù era già stato condannato a morte in croce per il suo impegno verso i poveri e la sua fedeltà al Progetto del Padre. Non sarebbe stato sepolto. Per questo, dopo morto, non poteva essere unto. Sapendo questo, Maria anticipa l’unzione e lo unge prima di essere crocifisso. Con questo gesto, dimostra che accettava Gesù Messia, anche se crocifisso! Gesù capisce il suo gesto e l’approva.
• Giovanni 12,9-11: La moltitudine e le autorità. Essere amico di Gesù poteva essere pericoloso. Lazzaro è in pericolo di morte a causa della vita nuova ricevuta da Gesù. I giudei decisero di ucciderlo. Un Lazzaro vivo era la prova vivente che Gesù era il Messia. Per questo la moltitudine lo cercava, poiché la gente voleva sperimentare da vicino la prova viva del potere di Gesù. Una comunità viva corre pericolo di vita perché è la prova viva della Buona Novella di Dio!
Lunedì della Settimana Santa
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
Ogni evangelista racconta a modo suo la vita e le azioni di Gesù durante la festa della Pasqua a Gerusalemme. Per san Giovanni, tutto quello che succede durante questi “ultimi” giorni ha un valore simbolico e oltrepassa le apparenze. I protagonisti stessi diventano dei simboli: all’inizio della settimana della Passione, Gesù è l’ospite di Marta, di Maria e di Lazzaro, in Betania. L’amicizia li lega; è a loro che viene annunciato cosa significa parlare della “vita” e della “morte” quando si tratta di Gesù.
Marta compie i suoi doveri di padrona di casa. Gesù è a tavola con gli uomini. Maria fa qualcosa di sconveniente per la società dell’epoca – come per la nostra: unge i piedi di Gesù con un olio prezioso e li asciuga con i suoi capelli. Onora Gesù nell’innocenza del puro amore senza preoccuparsi delle altre persone riunite: l’odore del profumo riempie tutta la casa.
La critica superficiale che le viene indirizzata riguarda soltanto il suo “sperpero”. Ma, in realtà si adombra dell’abbandono senza misura di questa donna. Giuda parla in nome degli scontenti. Egli vuole trasformare in molteplici piccole razioni il dono di Maria, e venire così in aiuto a tante piccole miserie. Ma Gesù approva la spontaneità di questo amore, accetta il dono totale. Non è egli stesso sulla via del dono senza misura? Attraverso la sua morte, egli riscatta la vita del mondo.
Antifona d’ingresso Signore, accusa chi mi accusa, combatti chi mi combatte. Afferra scudo e corazza e sorgi in mio aiuto, Signore mio Dio, forza che mi salva. |
Colletta Guarda, Dio onnipotente, l’umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa’ che riprenda vita per la passione del tuo unigenito Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
Is 42,1-7
Non griderà, non farà udire in piazza la sua voce. (Primo canto del Servo del Signore)
Dal libro del profeta Isaìa
«Ecco il mio servo che io sostengo, Parola di Dio |
Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza: Quando mi assalgono i malvagi Se contro di me si accampa un esercito, Sono certo di contemplare la bontà del Signore |
Canto al Vangelo () Lode e onore a te, Signore Gesù! Salve, nostro Re: tu solo hai compassione di noi peccatori. Lode e onore a te, Signore Gesù! |
Vangelo |
Gv 12,1-11
Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli (Dall’Orazionale CEI 2020) Avanzando con Gesù verso il Calvario, accogliamo nel nostro cuore il dolore dell’umanità ed eleviamo al Padre la nostra supplica. Preghiamo insieme e diciamo: Ricolmaci, Signore, del tuo Spirito d’amore.1. Per la santa Chiesa: come nella casa di Betania, risplenda in essa il primato dell’amore vissuto nella preghiera incessante e nel servizio umile e generoso. Preghiamo. 2. Per i ministri ordinati: coltivando una profonda amicizia con Cristo, abbiano con lui un solo sentire e un solo volere e siano segno della sua presenza presso tutti gli uomini. Preghiamo. 3. Per le persone consacrate: pronte al sacrificio e generose nel servizio, diffondano nella Chiesa e nel mondo il buon profumo di Cristo. Preghiamo. 4. Per coloro che hanno responsabilità di governo: sostenuti dalla preghiera di tutti, ricerchino con perseveranza il bene inestimabile della pace. Preghiamo. 5. Per le famiglie, le comunità cristiane e noi qui riuniti: con lo stesso cuore ospitale dei fratelli Marta, Maria e Lazzaro, riconosciamo le necessità di chi ci vive accanto, nulla anteponendo all’amore del prossimo. Preghiamo.Esaudisci, o Padre, le nostre preghiere: rendici veri discepoli del tuo Figlio, e aggiungi quello che il nostro cuore non osa domandare. Per Cristo nostro Signore. |
Preghiera sulle offerte Volgi con bontà il tuo sguardo, o Signore, ai santi misteri che celebriamo: il sacrificio, che nella tua misericordia hai disposto per annullare la nostra condanna, produca per noi frutti di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO DELLA PASSIONE DEL SIGNORE II La vittoria della PassioneÈ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Contempliamo ormai vicini i giorni della sua Pasqua di morte e risurrezione nei quali è sconfitta la superbia dell’antico avversario e celebrato il mistero della nostra redenzione. Per questo grande mistero, le schiere degli angeli adorano la tua gloria e per l’eternità si allietano al tuo cospetto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre voci nell’inno di lode: Santo, … |
Antifona alla comunione Non nascondermi il tuo volto nel giorno dell’angoscia. Tendi verso di me l’orecchio; quando t’invoco, presto, rispondimi! (Sal 101,3)Oppure: Maria di Betania prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli. (Cf. Gv 12,3) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 03 Aprile 2023
San RICCARDO DI CHICHESTER Vescovo
Wych (Worcester), 1197 – Dover, 3 aprile 1253
Nacque da modesti proprietari terrieri. Fu un uomo di grande carità, pieno di comprensione, e particolarmente sensibile per le sofferenze dei malati e degli anziani. Si battè per il celibato del clero, per l’amministrazione gratuita dei sacramenti e perché la messa fosse celebrata in condizioni dignitose. Si ammalò gravemente a Dover, mentre si adoperava per costruire una chiesa in questa città in onore del suo vecchio maestro Edmondo Rich e poco dopo morì. S. Riccardo è inaspettatamente venerato come patrono dei c…
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San LUIGI SCROSOPPI Sacerdote oratoriano, fondatore
Udine, 4 agosto 1804 – 3 aprile 1884
Il miracolo che ha portato sugli altari il sacerdote friulano Luigi Scrosoppi è stato la guarigione da una malattia che ai suoi tempi nemmeno si immaginava: l’Aids. Il beneficiato, nel 1996, è un ragazzo sudafricano. Scrosoppi è divenuto così patrono dei malati di Aids. Nato a Udine nel 1804, terzo di tre fratelli, Luigi fu il terzo sacerdote della famiglia. Carlo, il primo, nato dal primo matrimonio della mamma Antonia Lazzarini con Francesco Filaferro morto esule a Klagenfurt, diventa …
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San CUCUMNEUS DI IONA Monaco
VI o VII sec.
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