
+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 8,21-30
Avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono.
Riflessione
- La settimana scorsa, la liturgia ci portava a meditare il capitolo 5 del vangelo di Giovanni. Questa settimana ci confronta con il capitolo 8 dello stesso vangelo. Come il capitolo 5, anche il capitolo 8 contiene riflessioni profonde sul mistero di Dio che avvolge la persona di Gesù. Apparentemente, si tratta di dialoghi tra Gesù e i farisei (Gv 8,13). I farisei vogliono sapere chi è Gesù. Loro lo criticano perché dà testimonianza di sé senza nessuna prova o testimonianza per legittimarsi davanti alla gente (Gv 8,13). Gesù risponde dicendo che non parla per se stesso, ma sempre per il Padre ed a nome del Padre (Gv 8,14-19).
In realtà, i dialoghi sono anche espressione di come era la trasmissione catechistica della fede nelle comunità del discepolo amato verso la fine del primo secolo. Rispecchiano la lettura orante che i cristiani facevano delle parole di Gesù, considerandole espressione della Parola di Dio. Il metodo di domanda e risposta aiutava a trovare la risposta ai problemi che, verso quella fine del secolo, i giudei sollevavano ai cristiani. Era un modo concreto di aiutare la comunità ad approfondire la sua fede in Gesù ed il suo messaggio.
- Giovanni 8,21-22: Dove vado, voi non potete venire. Qui Giovanni affronta un tema nuovo o un altro aspetto che avvolge la persona di Gesù. Gesù parla della sua dipartita e dice che lì dove andrà i farisei non possono seguirlo. “Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato”. Loro cercheranno Gesù, ma non lo incontreranno, perché non lo conoscono e lo cercheranno con criteri sbagliati. Loro vivono nel peccato e moriranno nel peccato. Vivere nel peccato è vivere lontano da Dio. Loro immaginano Dio in un certo modo, ma Dio è diverso da come se lo immaginano. Per questo non sono capaci di riconoscere la presenza di Dio in Gesù. I farisei non capiscono ciò che Gesù vuol dire e prendono tutto alla lettera: “Forse si ucciderà?”
- Giovanni 8,23-24: Voi siete di quaggiù, io sono di lassù. I farisei si orientano in tutto secondo i criteri di questo mondo. “Voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo!” La cornice di riferimenti che orienta Gesù in tutto ciò che dice e fa è il mondo di lassù, cioè Dio, Padre, e la missione che ha ricevuto dal Padre. La cornice di riferimento dei farisei è il mondo di quaggiù, senza apertura, chiuso nei suoi criteri. Per questo vivono nel peccato. Vivere nel peccato è non avere lo sguardo di Gesù sulla vita.
- Lo sguardo di Gesù è totalmente aperto verso Dio fino al punto che Dio è in lui in tutta la sua pienezza (cf Col 1,19). Noi diciamo: “Gesù è Dio”. Giovanni ci invita a dire: “Dio è Gesù!” Per questo, Gesù dice: “Se infatti non credete che IO SONO, morirete nei vostri peccati”. IO SONO é l’affermazione con cui Dio si presenta a Mosè nel momento di liberare la sua gente dall’oppressione dall’Egitto (Es 3,13-14). E’ l’espressione massima della certezza assoluta del fatto che Dio è in mezzo a noi nella persona di Gesù. Gesù è la prova definitiva del fatto che Dio è con noi. Emanuele.
- Giovanni 8,25-26: Tu chi sei? Il mistero di Dio in Gesù non entra nei criteri con cui i farisei guardano verso Gesù. Di nuovo chiedono: “Tu chi sei?” Non capirono perché non capiscono il linguaggio di Gesù. Gesù ci teneva molto a parlare loro secondo tutto ciò che sperimentava e viveva a contatto con il Padre e per la consapevolezza della sua missione. Gesù non promuove se stesso. Appena dice ed esprime ciò che ode dal Padre. Lui è la pura rivelazione perché è pura e totale obbedienza.
- Giovanni 8,27-30: Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che IO SONO. I farisei non capivano che Gesù, in tutto ciò che fa e dice, è espressione del Padre. Lo capiranno solo dopo che il Figlio dell’Uomo sarà innalzato. “Allora saprete che IO SONO”. La parola innalzare ha un doppio senso di innalzare sulla Croce ed essere innalzato alla destra del Padre. La Buona Novella della morte e risurrezione rivela chi è Gesù, e loro sapranno che Gesù è la presenza di Dio in mezzo a noi. Il fondamento di questa certezza della nostra fede è duplice: da un lato, la certezza che il Padre sta sempre con Gesù e non rimane mai solo e, dall’altro, la radicale e totaleobbedienza di Gesù al Padre, che diventa apertura totale e totale trasparenza del Padre per noi.
Martedì della V settimana di Quaresima
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
Gesù pronuncia una strana sentenza, in contraddizione con tutto il Vangelo, se tolta dal suo contesto: “Dove vado io, voi non potete venire”. In altri termini, non possiamo seguire Cristo se siamo nel peccato, cioè se rifiutiamo Dio e colui che egli ha mandato, Gesù Cristo. Secondo san Giovanni, il rifiuto di Cristo è il peccato più grande. Come Mosè nei confronti del suo popolo, Cristo parla in nome di Dio. Mosè nel tempo in cui era il pastore del popolo di Israele, aveva ascoltato le seguenti parole: “Io-Sono mi ha mandato a voi… Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi” (Es 3,14-15). Il nome di Dio bastava agli Ebrei perché avessero fiducia in Mosè, per fuggire dalla schiavitù e partire verso la terra promessa. Questo nome celava in sé la potenza e il dinamismo dell’Esodo. Grazie a questo nome, s’è compiuta la Pasqua in cui non è mancata né manna né acqua. Ci furono le quaglie e il serpente di rame a salvare dalla morte.
Evocando questo nome, che è il suo nome, Gesù ricorda tutta la strada percorsa dalla schiavitù alla libertà, perché ciascuno di noi deve intraprendere questo cammino dalla morte alla vita. Per provare in sé questa Pasqua, bisogna credere in Gesù, credere a Gesù. Credere che egli è l’inviato, il Messia, e credere nelle sue parole. Allora si impara a seguirlo nel mistero pasquale, nella passione, nella morte sulla croce e nella risurrezione.
Antifona d’ingresso Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. (Sal 26,14) |
Colletta Il tuo aiuto, Dio onnipotente, ci renda perseveranti nel tuo servizio, perché anche nel nostro tempo la tua Chiesa si accresca di nuovi membri e si rinnovi sempre nello spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
Nm 21,4-9
Il nostro Dio viene a salvarci.
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Dal libro dei Numeri
In quei giorni, gli Israeliti si mossero dal monte Or per la via del Mar Rosso, per aggirare il territorio di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero». Parola di Dio |
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Signore, ascolta la mia preghiera.
Signore, ascolta la mia preghiera, Le genti temeranno il nome del Signore Questo si scriva per la generazione futura |
Canto al Vangelo (Gv 3,16) Lode e onore a te, Signore Gesù! Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo: chiunque trova lui, ha la vita eterna. Lode e onore a te, Signore Gesù! |
Vangelo |
Gv 8,21-30
Avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono.
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+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli La Parola appena udita ci assicura che il Padre celeste non ci abbandona alle conseguenze del peccato. Torniamo quindi a lui con tutta l’anima e preghiamo: Liberaci dal male, o Signore!Padre santo, soccorri la tua Chiesa: fa’ che si rispecchi nel volto del suo sposo, conformandosi a lui in tutto, per la tua gloria e per la salvezza degli uomini. Preghiamo: Padre misericordioso, soccorri noi peccatori, che ci allontaniamo dal bene catturati da mille illusioni: fa’ che, guardando il tuo Cristo crocifisso, ci sentiamo amati da sempre e per sempre. Preghiamo: Padre onnipotente, libera l’umanità intera dai serpenti che oggi la mordono e la fanno sanguinare: fa’ che guarisca dalla guerra, dall’odio, dalla droga, dalla fame e da tutto ciò che la deturpa. Preghiamo: Padre amoroso, soccorri i milioni di uomini travagliati da pesanti difficoltà: fa’ che questa eucaristia ci comunichi l’ansia operosa di Cristo per i piccoli e i poveri e ci renda dispensatori di fraternità e di pace. Preghiamo: Padre buono, soccorri quelli che si sentono rifiutati, disorientati e sperduti: fa’ che nella nostra comunità incontrino sguardi cordiali e sinceri. Preghiamo: Per chi cerca di sanare, col dialogo, situazioni difficili. Per chi ha bisogno di amici. Padre, ascolta le preghiere dei tuoi figli, che ti supplicano anche per chi non ha voce. Fa’ che guardiamo con fiducia alla croce di Cristo salvatore, che ha accettato per noi di scendere nell’abisso del dolore e della morte, e ora vive e regna con te nella beata eternità. Amen. |
Preghiera sulle offerte Ti offriamo, o Signore, questo sacrificio di riconciliazione, perché le nostre colpe siano perdonate dalla tua misericordia e i nostri cuori incerti trovino in te guida sicura. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO DELLA PASSIONE DEL SIGNORE I La potenza della CroceÈ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Per la passione salvifica del tuo Figlio l’intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; nella potenza ineffabile della croce splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, eleviamo a te un inno di lode ed esultanti cantiamo: Santo, … |
Antifona alla comunione «Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me», dice il Signore. (Gv 12,32)Oppure: Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, conoscerete che Io Sono. (Gv 8,28) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 28 Marzo 2023
Santo STEFANO HARDING Abate
Meriot, Sherborne, Inghilterra, 1060 ca. – Citeaux, Francia, 28 marzo 1134
La storia di Stefano Harding rimanda alle origini dell’ordine monastico dei cistercensi, tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo. Questo monaco inglese originario di Shelburne è infatti accanto a san Roberto di Molesme e ad Alberico quando nel 1098 fondano il nuovo monastero a Citeaux in Borgogna. Il principio ispiratore di questa nuova comunità era la volontà di ristabilie l’obbedienza alla Regola benedettina nella sua integrità. Di Citeaux Stefano Harding diverrà anche aba…
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San GONTRANNO (GUNTRAMNO) Re dei Franchi
525 – Chalon-sur-Saone, Francia, 28 marzo 592
Gontrano era un re francese del VI secolo. Figlio di Clotario I, era nato intorno al 525. Morto il padre, ereditò parte del suo regno (spartito con due fratelli), comprendente Borgogna, Marsiglia e Arles. Governò con saggezza (e anche con il pugno di ferro), soffocando le pretese dei nobili. Fu munifico con la Chiesa, ricoprendo di doni comunità e monasteri. Visse in semplicità e morì nel 592 nella sua residenza di Chalon-sur-Saone. (Avvenire)…
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San CASTORE DI TARSO Martire
Viene commemorato dal Martirologio Geronimiano (il più antico catalogo di martiri cristiani della Chiesa latina, V secolo) e dal Martirologio Romano: secondo la tradizione, sarebbe stato martirizzato a Tarso, in Cilicia (attuale Turchia) con un altro cristiano, Doroteo o Stefano. …
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