Referendum costituzionale: Quando si Vota:
- La data ufficiale del referendum costituzionale: il 4 dicembre 2016.
Referendum costituzionale 2016: le ragioni del Sì e quelle del No:
- Il referendum costituzionale di novembre 2016 chiamerà gli italiani a dire Sì o No alla riforma della Costituzione proposta dal ministro Maria Elena Boschi e appoggiata dal governo Renzi. Come votare? e quali sono i contenuti della riforma costituzionale e su cosa sono chiamati a esprimersi gli elettori? Di seguito si elencano i motivi per cui votare Sì o No alla riforma Boschi-Renzi attraverso “un confronto schematico” tra le argomentazioni avanzate da chi è a favore e da chi è contrario alla legge che potrebbe modificare alcuni punti chiave della nostra Carta costituzionale.
Referendum costituzionale 2016: votare Sì o No?
- Lo scontro tra il Sì e il No è trasversale e coinvolge tutti gli schieramenti politici e ideologici.
Riforma costituzionale 2016, Sì o No? Come funziona il voto
Il testo della riforma Boschi introduce diverse novità:
- abolizione del bicameralismo paritario;
- abolizione del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro);
- la riduzione del numero dei parlamentari;
- la modifica del quorum per l’elezione del presidente della Repubblica;
- aumento del numero delle firme necessarie per proporre una legge di iniziativa popolare.
Per questo tipo di referendum, chiamato anche confermativo o sospensivo, non è necessario il raggiungimento del quorum, infatti diversamente dal referendum abrogativo – come quello di aprile sulle trivellazioni, per intenderci – vincerà l’opzione (Sì o No) che ha ottenuto la maggioranza dei consensi a prescindere dal numero di votanti.
Referendum costituzionale 2016, perché votare Sì
Le più note ragioni per votare Sì al referendum costituzionale di dicembre sono:
- abbandono del bicameralismo: si supera il famoso ping-pong tra Camera e Senato, con notevoli benefici in termini di tempo;
- il fatto che solo la Camera sia chiamata a votare la fiducia al governo implica l’instaurazione di un rapporto di fiducia esclusivo con quest’ala del Parlamento;
la diminuzione del numero dei parlamentari e l’abolizione del Cnel produrrà notevoli risparmi; - grazie all’introduzione del referendum propositivo e alle modifiche sul quorum referendario migliora la qualità delle democrazia;
- il Senato farà da “camera di compensazione” tra governo centrale e poteri locali, quindi diminuiranno i casi di contenzioso tra Stato e Regioni davanti la Corte costituzionale.
Referendum costituzionale 2016, perché votare No
Le più note ragioni per votare No al referendum costituzionale di dicembre sono:
- si tratta di una riforma non legittima perché prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale;
- gli amministratori locali chiamati a comporre il nuovo Senato godrebbero dell’immunità parlamentare;
- anziché superare il bicameralismo paritario, la riforma lo rende più confuso, creando conflitti di competenza tra Stato e Regioni e tra Camera e nuovo Senato;
la riforma non semplifica il processo di produzione delle leggi, ma lo complica: le norme che regolano il nuovo Senato, infatti, produrrebbero almeno 7 procedimenti legislativi differenti; - i costi della politica non vengono dimezzati: con la riforma si andrà a risparmiare meno, circa il 20%;
- l’ampliamento della partecipazione diretta dei cittadini comporterà l’obbligo di raggiungimento di 150 mila firme (attualmente ne servono 50 mila) per i disegni di legge di iniziativa popolare;
- il combinato disposto riforma costituzionale-Italicum accentra il potere nella mani del governo, di un solo partito e di un solo leader.